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L’auto ingrana la quinta: Borse in rialzo e Milano sfiora i 22mila

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Pirelli (+8,64%), Continental (+6,3%) Daimler (+4,3%), Bmw (+3,85%), Volkswagen (+3,79%), Peugeot (+3,7%), Renault (+2,53%), Fca (+3,08%). Sono solo alcuni dei risultati che stanno portando in orbita il comparto auto europeo che dopo mesi di sofferenza rialza la testa trainata dalle novità provenienti dalla Germania. Il produttore tedesco di pneumatici ha dato una sforbiciata alle stime per l’anno in corso, ma ha confermato che i dati del trimestre, in pubblicazione il 7 agosto, saranno in linea con le attese. Nello stesso frangente il gruppo cinese Baic ha annunciato di aver acquistato il 5% dei Daimler. Le due società sono partner in Cina dal 1984.

Tanto è bastato per scatenare un vero e proprio rally dell’automotive europeo – l’indice continentale di settore che guadagna quasi il 4% – che ha spinto al rialzo tutte le Borse d’Europa: Francoforte è la migliore (+1,64%), acquisti su Parigi (+0,92%). Bene Londra (+0,56%) dopo l’arrivo di Boris Johnson alla guida dei Tory e di conseguenza del Governo inglese. Sale pure Madrid (+1,29%) in seguito alla fumata nera alla Camera nell’ambito del voto di fiducia a Pedro Sanchez.

Piazza Affari nel pomeriggio incrementa i guadagni e a fine giornata segna +1% sulla soglia dei 22mila punti, superata per alcuni minuti. Milano decide di ignorare il nuovo allarme del Fondo Monetario Internazionale sui conti italiani: “l’incertezza sulle prospettive di bilancio resta simile a quella riscontrata” in aprile “con un impatto sugli investimenti e la domanda interna”, si legge nell’aggiornamento del World Economic Outlook. In virtù di quest’analisi, il Fmi ha confermato la stima di +0,1% per il pil del 2019, rivedendo però al ribasso di 0,1 punti percentuali, a +0,8%, quella per il 2020.

A favorire il rialzo del Ftse Mib è anche l’ottima performance dell’industria con Prysmian sugli scudi (+5,85%) dopo aver portato a casa un contratto da 700 milioni. La società ha comunicato di aver ricevuto la lettera di assegnazione da National Grid Viking Link Limited e Energinet per la realizzazione di Viking Link, la prima interconnessione in cavo sottomarino tra il Regno Unito e la Danimarca.

Forti acquisti anche su Leonardo (+3,1%). Positivi tutti i titoli della galassia Agnelli: Juventus +2,6%, Exor +1,44%, Cnh +2,6%, Ferrari +1,14%.

In verde le banche sulla scia dei risultati sopra le attese di Ubs e Banco Santander: Unicredit (+2,65%), Finecobank (+2%), Intesa Sanpaolo (+1,17%). Fa eccezione Bper (-0,53%).

Salgono i petroliferi guidati da Saipem (+2,52%), bene Eni (+0,52%) che ha ceduto a Qatar Petroleum il 13,75% blocchi esplorativi nelle acque profonde del Kenya. Tenaris (+0,75%).

Dall’altra parte della barricata le prese di beneficio colpiscono Amplifon (-1,29%), Unipol (-0,68%), Diasorin (-0,68%) e Poste Italiane (-0,64%).

Spostandoci negli Stati Uniti, Wall Street procede ben intonata, grazie all’accordo sul tetto del debito raggiunto ieri tra Casa Bianca e Congresso, ma anche al rinnovato ottimismo sui negoziati commerciali tra Usa e Cina. Secondo la stampa cinese una delegazione statunitense la settimana prossima potrebbe volare a Pechino. Il Dow Jones sale dello 0,3% sostenuto dai conti migliori del previsto di Coca Cola (+5,6%). +0,27% per lo S&P 500, +0,1% per il Nasdaq.

Sull’obbligazionario, cala la tensione sullo spread dopo l’impennata di ieri che aveva portato il differenziale tra Btp e Bund sopra i 200 punti base. La chiusura odierna è a quota 195.8 punti, con il rendimento sul titolo italiano pari all’1,607%.

Passando al valutario, l’euro è in deciso calo sopra 1,11 dollari e viene scambiato a 1,115 dollari, mentre il petrolio rimane stabile dopo giorni di turbolenze.

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