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L’Atalanta frena, l’Inter si avvicina e oggi il Napoli cerca di riconquistare il primato: in scena Milan-Roma e Juve-Fiorentina

L’ultima domenica dell’anno è più avvincente che mai sia nella lotta per lo scudetto che in quella per l’accesso alla prossima Champions: tre match da non perdere

L’Atalanta frena, l’Inter si avvicina e oggi il Napoli cerca di riconquistare il primato: in scena Milan-Roma e Juve-Fiorentina

L’Atalanta frena, l’Inter si avvicina. I risultati degli anticipi, oltre alle vittorie di Parma e Genoa contro Monza ed Empoli (2-1 in entrambi i casi), vedono il successo di Inzaghi sul campo del Cagliari (0-3) e il pari tra la Lazio e la Dea (1-1), per una classifica che potrebbe cambiare padrone già oggi: se il Napoli batterà il Venezia (ore 15), infatti, salirà al comando con l’Atalanta, seppur con una gara in più rispetto all’Inter. Ma la domenica non vivrà di sola lotta scudetto: il menù prevede due big match come Juventus-Fiorentina (18) e Milan-Roma (20:45), tra quattro squadre che non possono assolutamente permettersi di perdere punti.

Cagliari – Inter 0-3: Lautaro torna al gol, i nerazzurri a meno 1 dall’Atalanta (con una gara in meno)

Tutto facile per l’Inter di Inzaghi, che chiude il 2024 con un’altra vittoria, l’ennesima di un anno solare straordinario. Ancora una volta i campioni d’Italia hanno mostrato tutta la loro superiorità sul territorio nazionale, conquistando 3 punti apparentemente facili su un campo ostico, sul quale hanno faticato Roma, Milan e la stessa Atalanta. I nerazzurri invece hanno costruito occasioni già dalle prime battute, mettendo subito in chiaro gli equilibri della gara: la vera sfida è durata fino al 53’, quando Bastoni l’ha sbloccata con un colpo di testa bello e fortunato. Il Cagliari, rimasto aggrappato al pari soprattutto grazie a Scuffet (parate decisive su Thuram e Dumfries), ha avuto la palla del clamoroso 1-1, ma Piccoli s’è fatto anticipare da Sommer e la chance è sfumata, anche perché poco dopo Lautaro, sin lì sciagurato come nelle ultime settimane (clamorose occasioni fallite sia nel primo che nel secondo tempo), ha finalmente interrotto il digiuno da gol che durava dal 3 novembre, siglando la rete dello 0-2 (71’). Il match, di fatto, s’è chiuso lì e Inzaghi ne ha approfittato per fare qualche cambio in vista della Supercoppa, visto che il 2 gennaio sarà già tempo della semifinale contro l’Atalanta. A mettere il punto esclamativo sulla trasferta sarda ci ha però pensato un titolarissimo come Calhanoglu, perfetto nel trasformare il rigore del definitivo 0-3 (78’), nato da un braccio di Wieteska su colpo di testa di De Vrij.

A certificare il sabato perfetto dell’Inter è poi arrivato il risultato di Roma, che vale il meno 2 dalla Dea con una partita in meno: da ieri i nerazzurri sono di nuovo padroni del proprio destino, anche se il match con la Fiorentina si giocherà solo tra un paio di mesi, decisamente troppi per mettersi a fare calcoli.

Inzaghi: “Chiuso un 2024 entusiasmante, ora sotto con la Supercoppa”

“Non era semplice venire a Cagliari e vincere la partita – ha esclamato Inzaghi soddisfatto -. Sapevamo che avremmo trovato una squadra ferita, che aveva perso tre partite ma viva e così è stato. Abbiamo dovuto fare un’ottima prestazione di squadra. Nel primo tempo siamo partiti bene, poi abbiamo sbagliato un po’ la rifinitura nell’ultimo passaggio. Nonostante quello, le occasioni di Lautaro e Mkhitaryan sono state nitide ma non siamo riusciti a fare gol. Poi nel secondo tempo siamo rientrati pressando e accorciando. Volevamo questa vittoria e l’abbiamo ottenuta con tanto sacrificio, adesso partiremo per la Supercoppa. Si chiude un 2024 entusiasmante con la vittoria della Seconda stella che ci unirà per sempre con i nostri tifosi e con la nostra dirigenza, ma dobbiamo guardare avanti. Andremo in Arabia per la Supercoppa, sapendo che sono tre anni che la vinciamo e che troveremo squadre attrezzate che vorranno fare tutte come noi”.

Lazio – Atalanta 1-1: Dele-Bashiru illude Baroni, Brescianini lo agguanta nel finale

Un punto a testa e tanti rimpianti. Della Lazio soprattutto, alla luce di un primo tempo strepitoso che avrebbe meritato un vantaggio più ampio, ma anche dell’Atalanta, il cui forcing finale mal si sposa con le incertezze dell’inizio. Entrambe, comunque, possono guardare il bicchiere mezzo pieno: Gasperini, pur interrompendo la striscia di undici vittorie consecutive, evita il KO e resta in testa alla classifica (almeno fino a oggi visto che il Napoli, in caso di successo sul Venezia, lo sorpasserebbe), Baroni mantiene una posizione di assoluto prestigio e conferma che quello con l’Inter, per quanto pesante, è stato solo un incidente di percorso. Partita a due volti, dicevamo, con la Lazio partita fortissimo e già vicina al gol per ben tre volte in nove minuti con Castellanos, fermato due volte da Carnesecchi, e Guendouzi, stoppato solo dal palo a portiere battuto. Poi, proprio quando l’Atalanta sembrava essersi assestata, ecco l’1-0 firmato Dele-Bashiru (27’), a confermare l’ottimo fiuto di Baroni, che lo aveva preferito a Dia nell’undici iniziale. Nell’intervallo però ecco la cura Gasperini, sia con le sostituzioni (fuori Hien e Zappacosta, dentro Kossounou e Cuadrado) che con un inevitabile cambio di atteggiamento. La Dea alzava il baricentro e sfiorava il pari proprio con l’esterno colombiano e con Samardzic, entrato poco dopo al posto di Pasalic. Ma la Lazio non si faceva schiacciare e tornava a sfiorare il gol con Dia (due volte: strepitoso intervento di Carnesecchi) e Dele-Bashiru, prima che Pellegrini salvasse su Lookman a pochi passi dalla linea di porta. Gara avvincente insomma, ma proprio quando Baroni pregustava il successo ecco il pareggio di Brescianini con un tap-in a porta vuota, dopo un’azione nata da Zaniolo e rifinita da Lookman. Il risultato sta stretto alla Lazio, ma conferma la mentalità di un’Atalanta molto difficile da battere, anche se non sempre bella come nei giorni migliori.

Baroni: “Potevamo vincere, ma sono orgoglioso dei ragazzi”

Ho detto negli spogliatoi che sono orgoglioso, affrontavamo un avversario grande e importante – ha confermato Baroni -. Nessun rammarico, bisogna stare lì dentro, anche se dobbiamo crescere nella personalità e nella gestione di queste partite. La squadra si spende e dà tutto, tira fuori tutto quello che ha anche nei momenti negativi. Siamo anche un po’ in difficoltà di organico, quindi il valore di questi ragazzi c’è ancora di più. Peccato, sono partite che puoi portare a casa, ma a me interessa sempre l’aspetto prestativo, quello su cui dobbiamo crescere, queste gare ci aiutano a salire di livello. Nel secondo tempo dovevamo avere più qualità nel palleggio, forse c’è mancato quello: ad ogni modo sono contento, anche se mi sarebbe piaciuto portarla in fondo”.

Gasperini: “È stato un anno straordinario, ma ora vogliamo di più”

Ci aspettavamo una Lazio così, loro sono capaci di fare queste prestazioni – il pensiero di Gasperini -. Nel primo tempo sono andati meglio loro, facevamo fatica a contenere la loro velocità e forza, ma anche la qualità. È stata una partita difficile, poi nel secondo tempo siamo usciti fuori molto bene. Bisogna fare i complimenti a tutti i giocatori, è uscita una bella partita, peccato solo per aver segnato un po’ troppo tardi, altrimenti ci sarebbero state le condizioni per vincere. Sembrava una brutta serata, ma la solidità di questa squadra ha permesso di trovare equilibrio e il pareggio: questo è sicuramente un grande merito contro una Lazio forte. Un bilancio del nostro 2024? È stato meraviglioso, straordinario, tanto che ci dispiace pure che sia finito… In questo campionato siamo stati a lungo primi in classifica, teoricamente lo siamo ancora. Abbiamo messo basi per crescere e migliorarci. È questa la mia ambizione: fare sempre qualcosa in più”.

Juventus – Fiorentina (ore 18, Dazn e Sky)

Dopo le emozioni degli anticipi è tempo di tuffarsi sulle gare domenicali, a cominciare da quella di Torino tra Juventus e Fiorentina. Fino a qualche settimana fa si sarebbe parlato di sfida-scudetto, ma le reciproche frenate hanno un po’ abbassato le attese. Detto ciò, la sfida tra bianconeri e viola resta di altissimo livello e la rivalità atavica, questa volta, c’entra fino a un certo punto. Il risultato di Roma consente a entrambe di guadagnare punti preziosi in chiave Champions, con la possibilità di avvicinare la Lazio e, parzialmente, anche l’Atalanta, ma solo vincendo. Thiago Motta e Palladino partono dalla stessa base di classifica, ma è evidente che sia il primo a giocarsi di più. Le premesse d’inizio stagione, infatti, non erano affatto simili e se la Fiorentina vede la zona nobile come un sogno, per la Juve è il minimo sindacale per non dichiarare fallimento (sportivo, s’intende). Entrambe non stanno benissimo, ma i bianconeri sono reduci da una vittoria che potrebbe aver riportato un po’ di entusiasmo nell’ambiente, a fronte di una Viola sconfitta dall’Udinese e ancora sotto shock dopo il “caso Bove”.

Il match si preannuncia piuttosto tattico, con la Juve leggermente favorita anche solo per il fattore campo: degli ultimi 11 scontri giocati a Torino, infatti, la Signora ne ha vinti 10, cadendo solamente nello 0-3 del 2020. Quella sera Vlahovic vestiva la maglia viola e timbrò il cartellino, mentre Kean giocava a Parigi (in prestito) dopo che la Juve l’aveva ceduto all’Everton. Stasera i due si ritroveranno contro e daranno vita a una sfida nella sfida interessantissima, forse decisiva anche ai fini del risultato.

Thiago Motta: “Il mercato? Penso solo a battere la Fiorentina”

“È una gara importante contro una squadra forte – ha confermato Thiago Motta -. Loro arrivano da due risultati brutti, ma venivano comunque da una lunga serie positiva. I nostri giocatori stanno bene e abbiamo potuto recuperare alcuni infortunati. Siamo concentrati, vogliamo fare una partita giusta. Il mercato? Ora voglio solo fare una grande gara, tutto il resto arriverà nel momento giusto. Con la società siamo in sintonia e pensiamo solo al bene della squadra, se possiamo migliorare lo faremo. Ora però siamo concentrati sulla prossima partita e a fare una grande prestazione, la Fiorentina ha grande qualità ed è pericolosa nelle transizioni, dovremo fare attenzione. Del resto si può parlare e discutere per ore, ma conta poco…”.

Juventus – Fiorentina, le probabili formazioni

Juventus (4-2-3-1): Di Gregorio; Savona, Gatti, Kalulu, Cambiaso; Locatelli, Koopmeiners; Conceiçao, McKennie, Yildiz; Vlahovic
In panchina: Perin, Pinsoglio, Danilo, Fagioli, Thuram, Douglas Luiz, Mbangula, Adzic, Nico Gonzalez
Allenatore: Thiago Motta
Indisponibili: Milik, Bremer, Cabal, Cambiaso, Rouhi, Weah
Squalificati: Nessuno

Fiorentina (4-2-3-1): De Gea; Dodo, Comuzzo, Ranieri, Gosens; Adli, Cataldi; Colpani, Gudmundsson, Sottil; Kean
In panchina: Terracciano, Martinelli, Pongracic, Quarta, Moreno, Kayode, Parisi, Rubino, Richardson, Mandragora, Beltran, Ikoné, Kouamé
Allenatore: Palladino
Indisponibili: Bove
Squalificati: nessuno

Milan – Roma (ore 20:45, Dazn)

Aria di ultima spiaggia a San Siro. Milan e Roma, infatti, devono vincere a tutti i costi, altrimenti i sogni di rimonta rischierebbero di sfumare ancor prima di Capodanno. Fonseca è davanti a Ranieri di ben 7 punti (con una partita in meno), ma paradossalmente è lui a giocarsi di più. Il campionato del Diavolo potrebbe avere ancora qualcosa da dire, mentre quello della Lupa sembra ormai compromesso, anche se i punti in palio sono talmente tanti da non poter dare nulla per scontato. Il tecnico portoghese poi, a differenza del collega di Testaccio, non ha nessuna certezza sul proprio futuro, anzi solo i risultati determineranno la sua permanenza in rossonero. RedBird gli ha dato fiducia anche nei momenti più difficili, ma non transigerà sull’ingresso nella prossima Champions League, assolutamente decisivo per evitare un pericoloso ridimensionamento economico e tecnico. Ad oggi il quarto posto dista ben 9 punti e solo un filotto consentirebbe un riavvicinamento: finora il Milan non è mai riuscito a farlo e ha tutta l’intenzione di cominciare. A livello di uomini, però, sembra stare meglio la Roma, tornata ad avere una fisionomia dignitosa (basti pensare che contro il Parma, nonostante il 5-0, non sono stati fatti cambi), mentre i rossoneri sono alle prese con tante assenze, oltre che con il pensiero di una Supercoppa Italiana da onorare a tutti i costi. Fonseca proverà a mantenere la barra dritta, Ranieri pure: le premesse per una bella serata, insomma, ci sono eccome, anche se il carico di pressione sarà piuttosto alto per entrambi.

Fonseca: “Per me sarà una gara speciale, ma penso solo a vincere”

La Roma è la Roma, un gran club, una grande città – le parole di Fonseca -. Hanno una squadra con buoni giocatori e un grande allenatore che ha vinto tanto. Tornare qui in Italia e giocare contro di loro è speciale per me. Ho amici lì, ma quando entrerò in campo per giocare sarà come tutte le altre squadre, per 90 minuti ho solo un pensiero, vincere. Si affrontano le due più grandi delusioni del campionato? No, non la penso così. Siamo lontani dalla fine, dire che solo Roma e Milan stanno deludendo sarebbe troppo, anche facendo paragoni con altre squadre. Cosa mi aspetto dal mercato? Stiamo pensando a tutte le situazioni. La società sta attento. I cambi che faremo, li faremo con la consapevolezza di quello che è meglio per la squadra. Ora però sono molto concentrato sulla prossima partita e sulla Supercoppa”.

Ranieri: “Pronti per fare una grande partita. Dybala? Vogliamo che resti”

Il Milan ha tutti giocatori fortissimi e particolari, per cui io credo che la squadra dovrà essere attentissima – il monito di Ranieri -. Il Milan sul suo campo è una tra le squadre che incassa meno gol e noi siamo tra quelle che segnano meno in trasferta, quindi dovremo fare una grandissima partita. Queste sono gare che si caricano da sole, sono convinto che faremo bene, ma dovremo dare tutto fino all’ultimo secondo. I rossoneri hanno tutti giocatori forti e quando perderemo palla dovremo stare attenti. Se vogliamo che Dybala, Hummels e Paredes facciano parte della Roma del prossimo anno? Sicuramente sì. Secco, non ci giriamo tanto intorno. Pellegrini? Il giocatore gode di tutta la mia fiducia, però se arriveranno offerte le valuteremo come per tutti gli altri, né più né meno. Io mi auguro che Lorenzo possa resta qui con noi, però deve essere contento anche lui, questa è la cosa più importante”.

Milan – Roma, le probabili formazioni

Milan (4-2-3-1): Maignan; Emerson Royal, Gabbia, Thiaw, Hernandez; Fofana, Terracciano; Chukwueze, Reijnders, Jimenez; Morata
In panchina: Sportiello, Torriani, Calabria, Pavlovic, Tomori, Bennacer, Zeroli, Liberali, Camarda, Jovic, Abraham
Allenatore: Fonseca
Indisponibili: Florenzi, Pulisic, Loftus-Cheek, Musah, Okafor, Leao
Squalificati: Nessuno

Roma (3-4-2-1): Svilar; Mancini, Hummels, Ndicka; Saelemaekers, Koné, Paredes, Angelino; Dybala, El Shaarawy, Dovbyk
In panchina: Ryan, Marin, Sangaré, Hermoso, Dahl, Celik, Abdulhamid, Pisilli, Le Fée, Zalewski, Baldanzi, Pellegrini, Soulé, Shomurodov
Allenatore: Ranieri
Indisponibili: Cristante
Squalificati: Nessuno

Napoli – Venezia (ore 15, Dazn)

Il turno più favorevole, almeno sulla carta, ce l’ha il Napoli di Conte, atteso dalla sfida casalinga contro il Venezia. A guardare la classifica non sembrerebbe esserci partita, invece non è così, o quantomeno non del tutto. Gli azzurri sono evidentemente strafavoriti, ma i veneti vengono dalla vittoria sul Cagliari e dai pareggi con Juventus e Como, dunque da un mini-filotto che ha ridato fiato alle speranze di salvezza. Certo, anche Di Francesco è consapevole della difficoltà della gara, eppure il suo Venezia, proprio come a Torino, non vuole partire battuto. Di fronte ci sarà un Napoli ancor più affamato di punti dopo il pareggio tra Lazio e Atalanta, deciso a prendersi il primo posto in solitaria, seppur con l’asterisco di una partita in più rispetto all’Inter, a patto di non sottovalutare il Venezia. Conte, del resto, ha annusato da tempo la pericolosità della sfida, non tanto per le qualità dell’avversario, quanto per il clima di festa che potrebbe far abbassare le antenne. Non a caso ha deciso di fare doppia seduta di allenamento anche il 24, concedendo ai suoi solamente il giorno di Natale, al netto di raccomandazioni ferree sia sul menù che sugli orari: se i giocatori vogliono festeggiare anche Capodanno faranno bene a vincere, altrimenti il tecnico non la prenderà affatto bene. Servirà il Napoli del primo tempo di Genova, forse il migliore visto sin qui, non certo quello del secondo, rimasto in piedi solo grazie a un grande Meret.

Conte: “Non firmo per il quarto posto, gli obiettivi minimi non mi piacciono”

“Il pericolo, dato il periodo, è di essere ancora a festeggiare e non lo accetterei per nessun motivo – ha tuonato Conte -. Se pensiamo di affrontare il Venezia e di avere vita facile siamo sulla strada sbagliata, i risultati recenti parlano chiaro. Per noi sarebbero tre punti fondamentali per mettere fieno in cascina, ci serviranno in futuro: la vittoria te la devi andare a prendere, non ci sono alibi o scusanti. Firmare per essere tra le prime quattro a fine stagione? A me non piacciono i traguardi minimi, chi mi conosce lo sa. Sappiamo quali sono i nostri obiettivi e da cosa partiamo, ma non firmerei mai per un traguardo minimo. Sappiamo cosa stiamo facendo, abbiamo fatto 38 punti che sono tanti ed è inevitabile che vogliamo continuare a migliorare, lavorando con voglia e abnegazione. L’obiettivo, mio e dei ragazzi, sarà di non avere nessun rimpianto. Che si vinca o si perda dobbiamo uscire dal campo con la sensazione di aver dato tutto e di non avere rimpianti”.

Napoli – Venezia, le probabili formazioni

Napoli (4-3-3): Meret; Di Lorenzo, Rrahmani, Juan Jesus, Olivera; Anguissa, Lobotka, McTominay; Neres, Lukaku, Kvaratskhelia
In panchina: Caprile, Contini, Marin, Spinazzola, Mazzocchi, Zerbin, Gilmour, Politano, Ngonge, Raspadori, Simeone
Allenatore: Conte
Indisponibili: Buongiorno, Folorunsho
Squalificati: Nessuno

Venezia (3-4-2-1): Stankovic; Altare, Idzes, Sverko, Altare; Zampano, Andersen, Nicolussi Caviglia, Ellertsson; Busio, Oristanio; Pohjanpalo
In panchina: Joronen, Grandi, Schingtienne, Carboni, Bjarkason, Candela, Haps, Doumbia, Crngoj, Gytkjaer, El Haddad, Yeboah
Allenatore: Di Francesco
Indisponibili: Duncan, Sagrado, Raimondo, Svoboda
Squalificati: nessuno

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