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L’Atalanta ferma la Juve al fotofinish (2-2)

La Juve rallenta, l’Atalanta sorride. Pareggio con reazione opposte quello di Bergamo, con i bianconeri a recriminare per essersi fatti raggiungere al fotofinish (e per un rigore clamoroso negato dall’arbitro Guida) e i nerazzurri a gioire per l’ennesima impresa di una stagione sempre più straordinaria. Il 2-2 finale comunque può andar bene anche alla Signora: i punti di vantaggio sulla Roma sono 9 e domani, al massimo, diventeranno 6. Un bel bottino a sole 4 giornate dalla fine che, a meno di clamorosi colpi di scena, rischia solo di rimandare la festa scudetto, non certo di farla saltare. “I titoli si vincono alla fine, in caso di successo avremmo dato un colpo decisivo al campionato, così invece dovremo fare più punti – il commento di Allegri. – Bisognava restare aggrappati alla partita invece ci siamo scollegati, nel primo tempo abbiamo subito molto ma poi l’avevamo ribaltata e lì dovevamo chiuderla. Il rigore? Non ha senso parlarne nel momento in cui non vinci una gara quando sei in vantaggio a un minuto dalla fine…”. Analisi lucida e sportivissima quella del tecnico bianconero, perché l’episodio incriminato (fallo di mano di Toloi incredibilmente non visto da Guida) è davvero da matita rossa. E’ vero però che il risultato era fermo sull’1-1 e che la Juve, alcuni minuti dopo, il gol del vantaggio lo avrebbe trovato lo stesso. Da qui la delusione di Allegri, costretto a rimandare (derby di Roma permettendo) ogni calcolo matematico di scudetto. L’Atalanta invece archivia l’anticipo del venerdì col sorriso: la prestazione (specialmente nel primo tempo) e il punto finale valgono un quarto posto in classifica (a parimerito con la Lazio) davvero da applausi.

Gasperini ha rivoluzionato la squadra lasciando fuori Petagna e Kessié, con Gomez falso nueve nel tentativo di confondere la difesa bianconera, il tutto con il solito carico di agonismo e freschezza atletica. Obiettivo centrato, perché per un tempo la Juventus non ci ha capito niente. Il gol di Conti (45’) è stato solo la logica conseguenza di un predominio totale e questo nonostante la formazione scelta da Allegri, sulla carta la migliore possibile. Difficile però mantenere questi ritmi anche nella ripresa e infatti la Signora, complice un episodio fortunoso (50’, autogol di Spinazzola sugli sviluppi di una punizione), ha cambiato marcia non appena rientrata in campo. L’1-1 ha ribaltato gli scenari, con la Juve a premere sull’acceleratore e a creare numerose occasioni, tra cui quella del rigore sopraccitato. All’81’ il gol che sembrava chiudere match e discorso scudetto: cross di Pjanic e splendido colpo di testa di Dani Alves a battere Berisha. Ma l’Atalanta non molla mai e in più, come tutte le squadre di livello, ha la buona sorte dalla sua e così ecco l’incredibile 2-2 di Freuler, in gol di rimpallo dopo essersi infilato nella svagata retroguardia bianconera. “Giocare così bene, soprattutto nel primo tempo, contro un avversario come la Juve è motivo di grande soddisfazione – le parole di Gasperini. – Ora ci restano 4 partite decisive, se le affronteremo con questo spirito potremo raggiungere l’obiettivo Europa, un qualcosa di impensabile a inizio stagione”. L’Atalanta sogna, la Juve invece torna immediatamente al lavoro. C’è una semifinale di Champions da preparare e un Monaco da affrontare nel migliore dei modi. Perché i rush finali sono i più belli ma solo se portano trofei in bacheca.

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