Il combinato disposto di buone notizie sulla creazione di posti di lavoro in Usa e di una revisione del Pil giapponese ha ridato fiato ai mercati asiatici, anche se è ormai troppo tardi per evitare che questa settimana segni una interruzione nella lunga catena di settimane positive per l’indice regionale. L’indicatore Msci cresce dell’1% circa e, in campo valutario, l’euro si rafforza in seguito all’ottimismo circa l’esito della ristrutturazione del debito greco (i dati saranno comunicati oggi).
La stima ADP sulla creazione di posti di lavoro negli Stati Uniti è di 216mila muovi ‘job’: il dato ufficiale sarà comunicato domani, ma già oggi ci si attende un livello ancora basso dei nuovi sussidi di disoccupazione. Intanto, la seconda stima del Pil giapponese dell’ultimo trimestre ha ridimensionato la caduta, da un tasso annualizzato del -2.6% a un -0.7%. La domanda interna in Giappone dà segni di tenuta: il deficit corrente con l’estero ha segnato il livello più alto, a -5,4 miliardi di dollari, dal 1985 (il deficit commerciale è ben più ampio, dato che il Giappone ha un surplus negli invisibili, con i proventi delle sue immense riserve valutarie).
La Cina ha stretto accordi con i suoi partner del Brics (Russia, India, Brasile e Sudafrica) per concedersi mutuamente prestiti nelle rispettive valute: un altro passo verso l’internazionalizzazione dello yuan.
http://www.bloomberg.com/news/2012-03-08/asia-stocks-gain-on-japan-gdp-data-greek-debt-swap-while-yen-kiwi-weaken.html