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L’Asia sale, tirata dai dati migliori delle attese in America, Cina ed Europa

Gli ennesimi record di Wall Street hanno spinto al rialzo i mercati asiatici. L’indice regionale MSCI Asia Pacific, che aveva chiuso il mese di lugllio con un progresso limitato all’1,3%, sta salendo oggi dello 0,7%, e il buon umore riguarda tutti i mercati principali: l’indice quota un p/e di 13, contro 15,5 per lo S&P500 e 13,7 per lo Stoxx Europe 600. I dati sui nuovi sussidi di disoccupazione in America rilasciati ieri sera segnano, per la settimana scorsa, un livello di 326mila, il più basso dall’inizio 2008, e l’indice PMI americano per il settore manifatturiero è balzato oltre quota 55. Ieri, come già riportato, l’analogo indice cinese aveva segnato livelli superiori a quota 50 (che segna il crinale fra aumento o diminuzione, o fra rallentamento e accelerazione), e anche gli indici di fiducia in Europa stanno migliorando.

In campo valutario, il dollaro si è rafforzato sia contro euro (1,32) che contro yen: la moneta giapponese si sta indebolendo verso quota 100. Il petrolio, sempre sensibile alle buone notizie sull’economia reale – e complice il permanere dei problemi in Medio Oriente – è balzato ben oltre quota 108 (110 per il Brent). L’oro che, al contrario, non è ‘contento’ quando l’economia reale va bene, è ridisceso a quota 1300, e potrebbe scendere al di sotto.

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