Sia l’indice azionario regionale che quello giapponese stanno per finire il trimestre con un sostanziale progresso. L’indice MSCI Asia Pacific sta salendo dello 0,4%, e il guadagno trimestrale sarà il più consistente dal settembre scorso. Lo yen si sta stabilizzando intorno a 101,5 contro dollaro, e quella che era una correlazione stretta con la Borsa di Tokyo si fa più evanescente, adesso che altri fattori non valutari acquistano preminenza.
La produzione industriale in Giappone è rimbalzata dello 0,5% a maggio, dopo che era nettamente caduta in aprile a seguito dell’introduzione dell’aumento dell’Iva, che aveva indotto consumatori (e produttori) ad anticipare acquisti e produzione. Sia il petrolio che l’oro sono in calo rispetto ai dati di venerdì: il WTI quota 105,5 $/b e il prezzo del metallo giallo, pur se ancora elevato, segna 1317 $/oncia, in calo di circa 3 dollari.
In campo valutario, l’euro si mantiene ben sopra quota 1,36, a 1,364. Se l’intenzione delle misure della Bce era quella di limare gli apprezzamenti della moneta unica, questo scopo non è stato raggiunto. Lo yuan, a 6,206 contro dollaro, si rafforza ancora al livello più alto da aprile. Stabili o leggermente positivi i futures azionari su Londra e new York.