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L’Asia sale col Giappone, lo yen oltre quota 105 e il petrolio supera i 100 dollari

Era dal 1972 che la borsa giapponese non registrava un guadagno così consistente come quello con cui si appresta a chiudere il 2013: circa il 50% a seconda dell’indice che si sceglie.

L’Asia sale col Giappone, lo yen oltre quota 105 e il petrolio supera i 100 dollari

L’Asia sale col Giappone, lo yen oltre quota 105 e il petrolio supera i 100 dollari

Era dal 1972 che la borsa giapponese non registrava un guadagno così consistente come quello con cui si appresta a chiudere il 2013 – circa il 50% a seconda dell’indice che si sceglie – e il primum movens è senz’altro lo yen, che ha superato di slancio quota 105 contro dollaro. Ma anche il resto dei mercati asiatici si sta muovendo in positivo, e l’indice regionale MSCI Asia Pacific registra, nel primo pomeriggio, un +0,2% ( il decimo riultato utile consecutivo).

Lo schema valuta debole/borsa forte non vale solo per il Giappone: anche per l’Australia lo scivolone del dollaro australiano (la più forte caduta annua dal 2008) si è accompagnato a un ottimismo della borsa, che è ancora più facile da spiegare: il grosso degli introiti in valuta per l’industria australiana viene dalle società minerarie e i prezzi delle materie prime, trattate in dollari Usa, si traducono in maggiori guadagni quando calcolati in dollari australiani.

Il petrolio WTI ha raggiunto le tre cifre (100,2 $/b – 112,4 il Brent) e l’oro, a quota 1209 $/oncia troy, va a registrare la più grossa caduta da molti anni. L’euro, la cui scomoda forza (è la valuta che ha guadagnato di più fra quelle dei paesi avanzati) disturba i sonni dei produttori europei, registra 137,4 contro dollaro.

http://www.bloomberg.com/news/2013-12-29/yen-holds-drop-as-asian-futures-rise-treasuries-declined.html

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