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L’Asia limita le perdite, il petrolio sale a 107 $/b

Dei 10 settori che compongono l’indice azionario asiatico (MSCI Asia Pacific) il solo che è salito è quello dei produttori di energia. E questa risalita è valsa a limitare le perdite dell’indice, che quota -0,3% nel primo pomeriggio dell’Estremo Oriente. La situazione in Iraq ha fatto schizzare il prezzo del petrolio fino a quota 107 $/b (WTI – il Brent è a 113,2). La correzione post-record – in America, in Asia e in Europa – è complicata dalla crisi irakena, ma i fattori di fondo sono ancora a sostegno del mercato.

Il Nikkei sale dello 0,3% malgrado uno yen forte, appena sotto quota 102 contro dollaro. La moneta cinese si è rafforzata anch’essa, a 6,20 contro dollaro, in netto apprezzamento rispetto al recente 6,27 (livello più deprezzato delle ultime 52 settimane). La borsa cinese ha volto in positivo, dopo il dato sui prestiti alle imprese, che sono aumentati più del previsto. Le autorità monetarie non fanno mancare il carburante del credito per sostenere l’economia, e la recente riduzione della riserva obbligatoria dovrebbe aiutare ancora.

L’euro è stabile a 1,356, mentre l’oro, che si alimenta delle crisi geopolitiche, è salito a 1272 $/oncia.

http://www.bloomberg.com/news/2014-06-12/asian-futures-follow-u-s-stocks-lower-as-iraq-spurs-oil.html

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