L’indice regionale Msci Asia Pacific si avvia a chiudere la giornata con un progresso dello 0,7%, portando l’aumento della settimana all’1,6%. Dietro questo buona performance, che ha portato l’indice a un livello del 14% superiore ai minimi di giugno, c’è un ottimismo che non si smorza quanto all’accordo americano sul “fiscal cliff” e le prospettive della Grecia.
Ha aiutato anche l’aumento dell’1,8% – mese su mese precedente – della produzione industriale in Giappone. Per la verità, visto il tracollo di settembre, questo aumento non è sufficiente a cambiare il trend discendente, ma i mercati sperano che nelle imminenti elezioni il partito liberaldemocratico, che è previsto tornare al potere, spingerà per una politica, soprattutto monetaria, più espansiva.
L’euro migliora fino a quota 1.30 e lo yen, per le ragioni appena dette, si mantiene debole, intorno a 82,5 contro dollaro, con sollievo dei produttori giapponesi.