Il mercato giapponese è ancora chiuso, ma nel resto dell’Asia l’umore dei mercati volge al brutto, pur se l’atmosfera è di attesa per i dati sui posti di lavoro in America che saranno disponibili nel primo pomeriggio. L’indice regionale che esclude il Giappone è sceso dello 0,7%, anche se a Shanghai la Borsa è ancora in salita, sulla spinta delle mosse ‘market friendly’ di cui abbiamo dato contezza ieri. Un indice del costo di assicurasi contro i default dei bond asiatici – il Markit iTraxx Asia index – è salito, di seguito alle incertezze sulla solidità della ripresa.
L’economia reale è la chiave per le prossime mosse dei mercati, e non ha aiutato il fatto che la Reserve Bank abbia abbassato le stime di crescita per l’Australia, ciò che implica un minore assorbimento di materie prime di cui il paese è grande esportatore e quindi un giudizio di rallentamento dell’economia nei grandi vicini asiatici. I prezzi del rame, dell’alluminio e dell’oro sono scesi, così come quelli del petrolio, che si trova a circa 102 dollari al barile rispetto al recente massimo di 105.