Il calo dello 0,5% dell’indice regionale MSCI Asia Pacific dovrebbe tuttavia permettere di chiudere la settimana con una guadagno, pur esiguo, rispetto a quella passata: sarebbe il settimo aumento settimanale consecutivo. La causa prossima della debolezza sta nelle dichiarazioni del presidente della Fed di Saint Louis, James Bullard, che ha ventilato la possibilità di un rialzo dei tassi-guida già a marzo dell’anno prossimo. Naturalmente, dietro questa possibilità, che sembra in contrasto con l’ultimo comunicato del FOMC, vi è un giudizio di miglioramento permanente del quadro di fondo dell’economia reale. Ma i mercati, che continuano a essere dipendenti, se non assuefatti, dal danaro facile, hanno guardato solo al rialzo dei tassi e non alle motivazioni sottostanti.
Il Nikkei (-1,4% nel primo pomeriggio) ha preso male l’ulteriore rafforzamento dello yen a 101,4 contro dollaro. L’euro è stabile, a 1,362 e l’oro si è ancora leggermente irrobustito, a 1321 $/oncia. Il petrolio ha ceduto circa un dollaro e quota 105,8 $/b (WTI – il Brent è a 113.2). I futures azionari a Londra e a New York segnalano aperture deboli a Wall Street (-0,2%) e stabili a Londra (+0,1%).