Il Brasile, la Thailandia, in parte la Cina e ora anche l’India. Si allunga la lista dei Paesi che hanno allentato la politica monetaria. L’ultimo è l’India dove per la prima volta da tre anni la banca centrale ha ridotto i coefficienti di riserva obbligatoria, incoraggiata anche da una diminuzione delle pressioni inflazionistiche. Non è solo, quindi, a causa delle ottime notizie sulla creazione di nuovi posti di lavoro in America che i mercati sono saliti. L’indice regionale Msci sta segnando un altro aumento, intorno allo 0,7%, cominciando bene una settimana che potrebbe essere l’ottava di un continuo progresso. E i mercati emergenti in genere continuano a registrare buoni fondamentali e rapporti p/e relativamente contenuti (intorno a quota 10).
La bilancia dei rischi sta cambiando. Fino a non molto tempo fa si temeva per l’America una ricaduta nella recessione. Ora invece ci si interroga sulla forza della ripresa. Intanto l’euro si è indebolito, mentre incombe l’ultimatum, che dovrebbe scadere oggi, su un accordo per la ristrutturazione del debito greco e rimane in bilico il destino della tranche di aiuti ufficiali.
http://www.bloomberg.com/news/2012-02-06/asian-stocks-climb-on-u-s-jobs-growth-euro-drops-on-greek-debt-concern.html