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L’aria di ripresa attenua lo shock greco

Si allenta la pressione sui listini europei dopo le stime Ue sulla crescita riviste al rialzo. Milano cede lo 0,6%, Parigi -0,69%, Londra -0,43%e Francoforte -0,44%. Berlino archivia anche il buon dato sugli ordinativi  all’industria tedesca di dicembre che  hanno ripreso a correre vantando un progresso del 4,2% rispetto a novembre e del 5,6% su base annua.

La Ue ha rialzato le stime sul Pil 2015 all’1,3% per l’Eurozona e all’1,9% nel 2016. Allo stesso tempo ha tagliato le stime sui prezzi, prevedendo un 2015 in deflazione (-0,1%) e +1,3% nel 2016.Risale l’euro che scambia a 1,1428 in rialzo dello 0,73%.

A innescare le vendite in avvio di seduta la decisione di ieri sera della Bce di non accettare più i titoli governativi ellenici come garanzia di finanziamento per le banche del Paese. Una mossa inaspettata anche perché in anticipo rispetto al 28 febbraio data in cui è in scadenza il programma di aiuti della Troika. E che prima si è fatta sentire sui mercati d’oltreoceano, per poi condizionare l’apertura dei mercati europei. Atene ha iniziato le contrattazioni in calo del 9%con lo spread oltre i 1000 punti. Per l’Italia ha confermato la crescita nel 2015 allo 0,6% e una correzione al ribasso per il deficit/pil che viene previsto a quota 2,6% (2,7% nelle stime precedenti pubblicate in autunno).

Tokyo ha chiuso in  calo dello 0,98% mentre il resto dell’Asia ha archiviato una seduta contrastata: Shenzhen -0,19%, Hong Kong +0,35% e Shanghai -1,18%. 

Fra l’Unione europea e la Grecia è in corso “un dialogo costruttivo” sul programma europeo di assistenza fiscale e sulla gestione del debito pubblico. “Stiamo cercando una soluzione condivisa nel rispetto degli impegni presi dai precedenti governi”, ha detto il commissario Ue agli Affari economici, Pierre Moscovici. Oggi l’incontro tra il ministro delle finanze greco e l’omologo tedesco Shauble.

A Piazza Affari in controtendenza Pirelli +1%, Fca +0,97%, Finmeccanica +0,86%, Luxottica +0,67% e Banco Popolare +0,56%. Le vendite colpiscono però le altre principali banche come Unicredit -1,6%, Ubi 1,3%,  Bpm -0,07%, Mediobanca -1,6%, Mps -0,28% nel giorno in cui il presidente della Fondazione Mps, Marcello Clarich, dalle pagine del Sole 24 Ore indica che l’ente senese, in occasione del prossimo aumento di capitale, si diluirà nel capitale della banca rispetto all’attuale quota del 2,5%. 

In fondo al Ftse Mib anche Yoox -2,83%, Enel -2,73% sulla prospettiva della vendita del 5-6% da parte del Tesoro, Buzzi Unicem -2,09%, Telecom Italia -1,9%.

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