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L’Argentina spaventa i mercati e Tenaris e Tim affondano Piazza Affari

Sale lo spread fra Btp e Bund e le banche italiane vanno in rosso, mentre il quadro internazionale si complica con la lira turca di nuovo sotto pressione e le tensioni commerciali fra Usa Cina sempre di attualità. Ma è soprattutto la crisi argentina a tenere banco oggi e a zavorrare Tenaris (-5,59% a Milano). Piazza Affari chiude in calo dell’1,28%, a 20.490 punti, in coda agli altri listini europei, tutti negativi: Francoforte -0,54%, Parigi -0,42%, Madrid -1,06%, Londra -0,63%, Zurigo -0,46%. Wall Street interrompe, nella mattinata americana, la scia positiva, benché Amazon viaggi in rialzo e sembri pronta a oltrepassare la soglia dei mille miliardi di dollari di capitalizzazione.

Per Piazza Affari il bilancio di giornata è particolarmente pesante, mentre si avvicina la fine di un agosto da incubo e il primo verdetto sul rating, quello di Fitch, atteso per domani. Intanto il Tesoro ha collocato, stamattina, 6 miliardi di debito con rendimento in crescita. Nel dettaglio: Btp a 5 anni per 3,75 miliardi al rendimento lordo del 2,44%, in rialzo di 63 punti base; Btp a 10 anni per 2,25 miliardi ad un rendimento lordo del 3,25% in rialzo di 37 punti base.

Sul secondario il decennale si è portato così a un rendimento del 3,2%, separato da un differenziale con il benchmark tedesco di 285.10 punti base, in rialzo del 3,6%. Il bilancio si aggrava di conseguenza per le banche e le vendite prevalgono in Borsa, soprattutto su Bper, -3,76% e Ubi -2,57%. Il settore soffre anche il “memo” di Moody’s di ieri: gli istituti italiani – ha ricordato – dovranno rimborsare prestiti alla Bce per 250 miliardi tra giugno 2020 e marzo 2021 e ciò potrebbe causare un aumento dei costi del funding.

Il titolo peggiore della seduta però è Tenaris. L’azienda leader nei tubi e servizi per l’esplorazione e la produzione di petrolio e gas soffre le notizie relative alla crisi argentina, visto che il Sudamerica è il suo secondo mercato di riferimento per fatturato. Il clima di Bunos Aires non è dei più rassicuranti: il peso, che da inizio anno ha perso il 45% sul dollaro, in poche ore oggi è sceso del 7% a seguito della richiesta del governo al Fondo Monetario Internazionale di anticipare l’esborso del prestito da 50 miliardi di dollari accordato lo scorso maggio. A catena si è assistito a un rialzo del costo al 60% (+15% in una volta sola).

Anche la lira turca intanto ha ripreso la china discendente dopo le indiscrezioni di stampa su possibili dimissioni del vicegovernatore della banca centrale. Il doppio fronte negativo, Argentina e Turchia, sta scuotendo altre valute, come rand sudafricano, rupia indiana e yuan.

L’euro è in frazionale discesa sul dollaro, con il cross in area 1,164. Tornando in Piazza Affari: le vendite sono massicce anche su Banca Generali -3,34% e di nuovo su Telecom -2,97%.

La performance è brillante invece per Brembo, +2,25%. Bene Saipem +0,84%; Pirelli, +0,36%; Exor +0,11%; Campari +0,13%. Fuori dal listino principale Astaldi perde il 7,1% a seguito delle notizie stampa sui piani di rilancio e sulle difficoltà legate alla cessione della concessione del ponte sul Bosforo e alle richieste delle banche creditrici.

Fra le materie prime, sale il petrolio tipo Brent: +0,27%, 77,67 dollari al barile. Oro in calo, appena sotto i 1200 dollari l’oncia, a 1199,98 (-0,55%).

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