L’America torna a correre, il dollaro pure. Rimbalza Tokyo +1%, sospinta dai nuovi record della valuta Usa sullo yen: 109, 27, ad un soffio dai massimi dal 2008. I listini Usa hanno accelerato ieri sera la corsa al rialzo dopo i dati sulle vendite di nuove case , in forte crescita: Dow Jones +0.90%, S&P +0,78% di nuovo a ridosso dei 2 mila punti, Nasdaq +1,03%.
A spingere i mercati al rialzo nel pomeriggio è stato il dato sulla vendita di nuove case in America ad agosto: 504 mila unità (+ 18% ), un risultato che non si vedeva da 22 anni. Ma la performance non dovrebbe avere effetti sull’atteggiamento della Fed: solo il 29% degli acquisti riguarda la prima casa, a conferma che si allarga la forbice di reddito tra i più abbienti ed il resto della popolazione, di questi tempi la principale preoccupazione di Janet Yellen. Riflettori accesi stasera sulle statistiche della disoccupazione.
DRAGHI CONFERMA: TASSI BASSI, IL PROBLEMA E’ LA DISOCCUPAZIONE
La marcia del dollaro ha portato sollievo anche alle Borse europee che, dopo tre sedute consecutive di ribasso hanno messo a segno importanti rimbalzi: Londra è salita dello 0,4%, Parigi +1,2%, Francoforte +0,7%. A Milano l’indice FtseMib è salito dell’1,6% con guadagni diffusi. Piazza Affari è stata la Borsa migliore
La valuta Usa si è rafforzata contro l’euro, trattato a 1,2774, da 1,284 della chiusura precedente. A deprimere la moneta unica ha contribuito la discesa in Germania dell’indice Ifo che misura la fiducia delle imprese, finito a settembre leggermente sotto le attese degli economisti, nel quinto mese consecutivo di calo.
Mario Draghi, intervistato d una radio francese, ha ribadito che il vero problema dell’Europa oggi è la disoccupazione. Di qui la conferma che la politica dei tassi della banca centrale resterà accomodante finché l’inflazione non risalirà verso il 2%.
In Europa i titoli migliori sono stati Materie prime (Stoxx del settore +2%), Tlc +1,4%, e i Petroliferi +1,2%. Il Brent è scambiato a 96,99 dollari il barile, in lieve ripresa. A Milano in evidenza Eni +2,5%, Saipem +1,8% e Tenaris +1,1%.
OGGI ASTA CTZ: ATTESA UNA DOMANDA ROBUSTA
Lo spread tra Btp e Bund si è fermato a 137 punti base e il rendimento del decennale domestico è calato al 2,38%. Nella caccia al rendimento che sta coinvolgendo i bond dell’Eurozona, i titoli di Stato italiani sono ancora ben posizionati e vantano un appeal ben maggiore rispetto alla maggioranza degli altri titoli di Stato europei. Una situazione che lascia ben sperare sull’esito delle aste di fine mese. Si comincia stamane con l’offerta della terza tranche di CTz e BTp-i per un massimo di 4,25 miliardi.
E’ attesa una domanda robusta anche se, almeno per il CTz, non e’ previsto un nuovo minimo storico. Sulla parte a breve termine i rendimenti sono saliti leggermente rispetto ai livelli di agosto quando il CTz fu collocato in prima tranche allo 0,326 per cento. Sul mercato secondario il Certificato è stato scambiato in area 0,47 per cento. Il Tesoro ha anche comunicato che all’asta del 29 settembre offrirà da 2,5 a 3 miliardi di Ccteu, da 2 a 2,5 miliardi di Btp a 5 anni, da 2,5 a 3 miliardi di Btp decennali.
TELECOM, SLITTA A DOMANI IL CDA SULL’ARGENTINA
In grande fermento Telecom Italia +2,7% grazie ai dossier del Sud America. Oggi,innanzitutto, scade il termine del rinvio concesso dal gruppo italiano a Fintech per concludere l’acquisto di Telecom Argentina. L’operazione rischia di saltare perché il gruppo acquirente è in stato di stress finanziario . Fintech avrebbe così proposto a Telecom una sorta di “cessione a tempo” che sarà valutata dal Cda del gruppo italiano già previsto per oggi ma che slitterà a domattina, lasciando così alle autorità argentine tutto il tempo necessario per prendere una decisione sull’eventuale cessione della controllata Telecom Argentina.
Telecom Argentina era stata valutata 960 milioni di dollari. Per compensare la mancata o ritardata vendita, il gruppo italiano sta accelerando sul dossier delle torri di trasmissione italiane, con il collocamento in Borsa del 50% del capitale (il 100% è valutato 1 miliardo di euro) da realizzare nel 2015. Altrettanta attenzione solleva il dossier Brasile. A fine mese prende il via l’asta per l’assegnazione delle frequenze radio: alla gara non partecipa Oi, uno degli operatori attivi nel Paese, un segnale interpretato dal mercato come l’avvio di un processo di consolidamento, uno scenario che potrebbe portare allo smembramento, con successiva vendite degli asset, di Tim Brasil.
MARCHIONNE: LASCIATE IN PACE RENZI, CNH, MEGAVENDITA ALLE FS TEDESCHE
Ingrana la sesta marcia Cnh Industrial, miglior titolo del paniere principale con un rialzo del +3,62% La società del gruppo Agnelli che produce camion, autobus, trattori e macchine per il movimento terra, ha firmato in Germania un accordo per la fornitura di 400 autobus con DB Fhurpark Service, la società del trasporto suburbano di Deutsche Bahn. Il contratto con le ferrovie tedesche prevede un’opzione per la consegna di altri 310 autobus nel biennio 2017-2018.
In evidenza anche Fiat +2,1%, uno dei titoli preferiti da Kairos Partners. “Spero per il bene dell’Italia che si lasci in pace Matteo Renzi e lo si lasci lavorare. Alternative non ne vedo”, ha detto ieri Sergio Marchionne uscendo dai lavori del Council of Foreign Realtions di NewYork. “Il Paese – ha aggiunto – deve essere ricostruito, su una base diversa. Dobbiamo credere nel futuro. Io l’ho fatto nel mio piccolo, ma è estremamente doloroso smontare e ricostruire un sistema e non viene capito da tutti. Spero che non molli”.
Una resa di posizione forte alla vigilia della visita di Renzi a Detroit, particolarmente significativa dopo l’editoriale del direttore uscente del Corriere della Sera assai critico nei confronti del premier. Chiusura poco mossa per Finmeccanica +0,07 alla vigilia del consiglio che dovrebbe fare un altro passo avanti nel piano di trasformazione delle controllate in divisioni, ma nella riunioni di domani potrebbero essere valutate anche le offerte non vincolanti per Ansaldo Sts +0,46% e Breda.
CREDITO, PIACE L’ASSE UNICREDIT- SANTANDER IN PIONEER
In risalita le banche: MontePaschi ha messo a segno un rialzo del 2,4%. Pioggia di giudizi positivi per Unicredit +1,4% dopo la decisione di cedere quote di Pioneer. L’ad Federico Ghizzoni ha spiegato che la scelta è caduta su “un progetto industriale con il quale si vuole creare una società con dimensioni importanti e globali”. La compagine azionaria sarà paritetica e cioè un terzo Unicredit, un terzo Santander e un terzo i due fondi americani (Warburg Pincus e General Atlantic) già presenti in Santander Asset Management.
“Al termine – ha detto Ghizzoni – come sempre in questo tipo di operazioni, in x anni i fondi usciranno e ci sarà un’Ipo e resterà una società quotata con soci paritetici”. Il beneficio su capitale di Unicredit sarà di 20-25 punti base.
Intesa +1,8%. BancoPopolare chiude in perdita dell’1,8%, Mediobanca -1,2%. Sale Popolare Milano +2,8%. Generali guadagna l’1,6%, UnipolSai -0,5%.
L’IPO DI JIMMY CHOO DA’ UNA MANO A TOD’S
Fra i titoli del lusso Yoox perde il 2,9%, Moncler -1%. Morgan Stanley Investment Management è scesa all’1,853% dal 3,147% del 17 dicembre scorso. Recupera Tod’s (+2,5%) dopo due sedute di ribasso. La prossima quotazione di Jimmy Choo a Londra ha riportato l’attenzione sul settore delle calzature di alta gamma. Luxottica +2,9%. Infine avanza Wdf +0,56% dopo che il governo degli Emirati Arabi Uniti ha approvato un investimento da 32 miliardi di dollari per l’ampliamento dell’aeroporto Al Maktoum International di Dubai.