Condividi

L’America dà la carica alle banche italiane. Piazza Affari comincia in rialzo

La presidente della Federal Reserve ammorbidisce i toni sui tassi d’interesse e dà respiro a Wall Street e ai listini europei, in primis Milano che registra un trimestre da record grazie al boom delle banche – Piazza Affari inizia stamani con il piede giusto – Fiat brinda all’avventura americana – Fulmine da Porto Tolle per Scaroni.

L’America dà la carica alle banche italiane. Piazza Affari comincia in rialzo

L’AMERICA DA’ LA CARICA ALLE BANCHE ITALIANE. YELLEN SOSTIENE WALL STREET. IN ATTESA DELLA BCE

I numeri, talvolta, possono essere un’opinione. Capita in Cina dove stamane è stato reso noto il Pmi di marzo. Il dato ufficiale, migliore del previsto, è pari a 50,3 sopra il confine tra espansione e recessione. L’analoga rilevazione di Hsbc (basata sulla rilevazione di alcuni indicatori reali, come il traffico nel porto di Shanghai) si ferma a 48, confermando la frenata del Drago.

Contrastanti le reazioni dei mercato: salgono Hong Kong +1% e Shanghai +0,65%. Contrastata Tokyo, pur sostenuta dal calo dello yen: pesano l’aumento dell’Iva, in vigore da oggi, e i segnali negativi del Tankan, il Beige book dell’economia nipponica. Seduta positiva a Wall Street, dopo le parole di Janet Yellen: l’indice S&P 500 sale del lo 0,79%, Dow Jones +0,82%. Rimbalza il Nasdaq +1,04%.

La presidente della Federal Reserve ha ammorbidito i toni, dopo aver anticipato l’arrivo di un incremento dei tassi di interesse. Nel suo discorso di ieri, la Jellen ha sottolineato la necessità di una politica di stimoli all’economia per sostenere l’occupazione. “C’è ancora bisogno – ha detto – di questo impegno straordinario e ce ne sarà bisogno ancora per qualche tempo”. In Europa spicca il volo di Piazza Affari, grazie al boom delle banche. L’indice Ftse Mib chiude con un rialzo dello 0,90% a quota 21.691. Nel resto d’Europa, Madrid ha segnato un rialzo dello 0,11% mentre Parigi ha ceduto lo 0,45%, Francoforte lo 0,33% e Londra lo 0,26%.

L’indice dei prezzi al consumo a marzo si è attestato allo 0,5%, in calo rispetto allo 0,7% di febbraio e allo 0,6% del consenso, mentre in Italia le stime preliminari dell’Istat hanno rivelato un rallentamento dell’inflazione dallo 0,5% di febbraio allo 0,4%, il livello più basso dall’ottobre del 2009. Si moltiplicano i segnali per un possibile intervento della Bce, forse già giovedì prossimo. Ma gli operatori prevedono che la banca non agirà così presto, a meno che il cambio euro/dollaro non salga a quota 1,40.

TRIMESTRE RECORD PER MILANO

L’indice FtseMib chiude il primo trimestre con un guadagno del 14% che lo colloca in vetta ai listini mondiali. Merito soprattutto dei titoli bancari che occupano sette tra le prime dieci posizioni della classifica. Meglio di Milano hanno fatto Dubai +31%, Bulgaria +22% e Grecia +15%. Fermi, al contrario, i listini principali: Francoforte si è fermata a +0,3%, l’S&P500 americano a +1%. Chiude in rosso Tokio -7%. Fanalino di coda Mosca -16%, condizionata dalla crisi ucraina.

BANCO POPOLARE, MPS, INTESA: LA FESTA CONTINUA

Il rally delle banche continua. Anzi, prende velocità. L’indice stoxx italiano del settore avanza del 3,26%, contro +0,89% del dato europeo.

Guida la corsa il Banco Popolare che ieri ha dato il via all’aumento di capitale da 1,5 miliardi. Il titolo ha registrato un balzo del 15,77% mentre i diritti sono guizzati del 41,35% a 6,18 euro. A spingere le quotazioni l’indiscrezione per cui il gigante BlackRock (grande azionista anche di Intesa, Unicredit e Mps) e l’hedge fund Och-Ziff avrebbero prenotato, presso il consorzio di collocamento e garanzia, circa il 20% della quota offerta.

Fuochi d’artificio anche su Mps +4,87%. La Fondazione, a sorpresa, ha annunciato ieri di avere ceduto un ulteriore 6,5% delle azioni di Mps a due investitori strategici, Fintech Advisory e di Btg Pactual con i quali ha stretto un patto parasociale che riguarda il 9% del capitale. Si tratta di Fintech Advisory e di Btg Pactual. Il prezzo di vendita di entrambe le cessioni è stato di 0,2375 euro per azione. La Fondazione ora ha in mano circa il 5,5% dell’istituto senese, di cui il 2,5% impegnato nel nuovo patto.

Continua intanto il rally di Banca Intesa +2,41% trainata ieri dalle promozioni deglia analisti dopo il piano industriale. In particolare:

Kepler Cheuvreux ha alzato la raccomandazione da hold a buy (prezzo obiettivo da 2,1 a 2,8 euro); Soc Gen da 2,5 a 2,7 euro, confermando il rating buy; Rbs da 2,3 a 2,6 euro (outperform); Ubs da 2,45 a 2,75 euro (buy); Bank of America-Merrill Lynch da 2,4 a 3,1 euro (buy); Morgan Stanley da 2,4 a 2,8 euro (overweight); Equita da 1,9 a 2,6 euro (hold), mentre Credit Suisse ha confermato il giudizio outperform con prezzo obiettivo a 2,8 euro.

Positivo il resto del comparto bancario: Mediobanca è salita del 4,01%, Bpm del 3,77%, Bper del 3,92%, Ubi Banca del 2,78%, Unicredit dell’1,45%.

Nuovo balzo di Carige +8,6% a 0,625 euro, in attesa dei consigli di indirizzo e di amministrazione della Fondazione che decideranno le modalità di cessione di una quota fino al 6% della banca.

FIAT BRINDA ALL’AVVENTURA AMERICANA

Fiat +2,55% nel giorno dell’ultima assemblea ordinaria del gruppo al Lingotto, in attesa della fusione con Chrysler e della nascita di Fca, holding di diritto olandese con sede ad Amsterdam. Il presidente del gruppo, John Elkann, ha dichiarato che il 2013 “è stato un anno ricco di soddisfazioni e guardando all’Europa le perdite si sono ridotte in maniera significativa”. L’ad Marchionne ha poi aggiunto che il Lingotto “ha raggiunto l’anno scorso, grazie anche alla performance di Chrysler, il suo record storico in termini di volumi di vendita: l’unione tra le due case esiste nei fatti già da tempo”.

Per il 2014 Fiat prevede un utile della gestione ordinaria a 3,6-4 miliardi, utile netto a 0,6-0,8, indebitamente netto industriale tra 0,8 e 1,3 miliardi di euro. Continuerà a segnare il passo l’Europa, che, assieme all’ America Latina, “contribuiranno al target con circa un milione di unità ciascuno”. A guidare l’incremento saranno soprattutto i maggiori volumi in America del Nord e in Asia. Il bilancio è stato approvato con una maggioranza bulgara, superiore al 99%.

FULMINE DA PORTO TOLLE SU SCARONI

In equilibrio in Piazza Affari Eni +0,17% ed Enel -0,15%. Ma le novità sono arrivate dal tribunale di Rovigo che ha condannato per disastro doloso a tre anni di reclusione e a cinque anni di interdizione dai pubblici uffici Paolo Scaroni, all’epoca ad di Enel ed il suo predecessore, Franco Tatò. Assolto invece l’attuale ad Fulvio Conti, imputato per disastro doloso e rimozione od omissione dolosa di cautele contro infortuni sul lavoro. I fatti contestati si riferiscono alla centrale elettrica di Porto Tolle.

In una nota Scaroni, che è stato amministratore delegato di Enel tra il 2002 e il 2005 prima di passare al timone di Eni, si dice completamente estraneo alla vicenda e annuncia ricorso. La sentenza cade in un momento delicato, a pochi giorni dalle nomine ai vertici dei gruppi controllati dal tesoro.

Davide Tabarelli, capo del think tank Nomisma Energia, ritiene che la sentenza di condanna renda la posizione di Scaroni più difficile di prima. “Già prima era abbastanza difficile che Scaroni fosse confermato. Ora lo è ancora di più”, ha detto Tabarelli a Reuters. Da segnalare il progresso di Saipem +3,08%, in pole position per un contratto di fornitura di due navi Fpso (Floating Production Storage and Offloading) per il progetto Kaombo, al largo dell’Angola.

IL LUSSO ANCORA IN RITIRATA

Soffrono ancora i titoli del lusso. Yoox  ha ceduto il 2,67% a 24,83 euro posizionandosi in fondo al Ftse Mib. Fanno meglio Brunello Cucinelli che ha perso lo 0,21% e Moncler, -0,56% che venerdì ha comunicato i risultati 2013: utile netto di 76,1 milioni, un ebitda adjusted pari a 191,7 milioni, un ebit rettificato di 172,5 milioni e un indebitamento finanziario netto di 171,1 milioni. In ribasso anche Luxottica che ha perso l’1,27% e Safilo che ha lasciato sul terreno il 2,36%.

Al termine del primo trimestre di Piazza Affari il lusso è in fondo alla classifica: tra i dieci titoli che hanno fatto peggio figurano Yoox, Ferragamo, Tod’s e Moncler. Le ragioni della discesa sono legate alle aspettative di rallentamento della crescita di alcuni Paesi grandi “consumatori” di beni di Lusso come la Cina e alle valutazioni indubbiamente “tirate” di alcune società del Made in Italy.

IN FERMENTO CEMENTO E GRANDI OPERE 

In luce Maire, avanzata del 7% a 2,72 euro in scia all’aumento di giudizio da parte di Mediobanca  Securities da neutral ad outperform, con target price che è passato da 1,76 a 3,4 euro. Upgrade anche per Astaldi, che ha chiuso in rialzo dell’8,41% a 7,48 euro dopo che Banca Akros ha portato il rating sul titolo da hold ad accumulato mantenendo il target price a 9 euro.

Salini Impregilo è cresciuta del 2,07% a 4,43 euro beneficiando della commessa che si è aggiudicata, insieme a Ansaldo Breda e Ansaldo Sts con cui forma un consorzio internazionale, per la costruzione e gestione dell’ampliamento della rete metropolitana della città peruviana di Lima.

Stabile Buzzi Unicem +0,07%. Banca Akros e Equita Sim hanno alzato la raccomandazione, rispettivamente, da hold ad accumulate e da reduce a hold, con target price che è passato da 12,5 a 15,5 euro e da 12 a 13,4 euro.

Commenta