Giornata volatile sotto gli scossoni dei Paesi emergenti e del tapering della Fed, ma Milano +0,38% riesce comunque a chiudere in territorio positivo sostenuta dal successo delle aste di Btp a cinque e dieci anni di oggi. Recuperano in parte anche le altre Borse europee spinte da Wall Street e dal dato sul pil Usa del quarto trimestre che nella prima lettura si è rivelato in linea con le attese e in salita del 3,2%. Nel 2013 l’economia Usa è cresciuta dell’1,9% dopo il 2,8% del 2012 per le più alte tasse federali e i tagli alle spese del governo che sono state controbilanciate dagli acquisti dei consumatori americani e dalle esportazioni. Sempre negli usa, le richieste di sussidi di disoccupazione la scorsa settimana sono salite di 19.000 unità a quota 348.000. Wall Street beneficia anche del balzo di Facebook.
Parigi +0,42%, Francoforte +0,39%, Londra -0,09%, Madrid sale dello 0,50%.
La Spagna, secondo le stime dell’Ine, ha registrato un aumento del pil dello 0,3% nel quarto trimestre, il secondo aumento congiunturale consecutivo dopo due anni di recessione. Nel 2013 complessivamente il Pil ha segnato un calo dell’1,2%.
Nell’Eurozona a 18 a gennaio l’indice Esi che misura la fiducia di imprese e consumatori è salito a 100,9 punti dai 100,4 di dicembre. Nell’Unione europea l’indice è cresciuto a 104,7 punti dai 103,8 di dicembre 2013.
In Germania il tasso di disoccupazione è rimasto invariato al 6,8% a gennaio, secondo i dati destagionalizzati dell’ufficio federale di statistica, la disoccupazione si è ridotta di 28mila unità.
L’euro in chiusura è scambiato a 1,3553 dollari (1,365 ieri) e 139,31 yen (139,73), mentre il dollaro/yen è a 102,725. In rialzo il greggio con il Wti in progresso dello 0,89% a 98,23 dollari al barile. Lo spread Btp-bund è in rialzo a 222 punti base. Oggi il Tesoro ha collocato tutti i 4 miliardi di Btp quinquennali scadenza 2019 registrando tassi al minimo storico al 2,43%. Il decennale scadenza 2024 ha registrato un calo del rendimento lordo al 3,81%, – 30 punti base rispetto all’ultima asta di fine dicembre.
Si placano le vendite sui titoli bancari al centro della bufera degli ultimi giorni e il Banco Popolare rimbalza del 4,10%. In evidenza poi Ubi Banca che sale del 2,16%. In cima al Ftse Mib c’è però Stm che guadagna il 4,46% in scia ai conti superiori alle attese della tedesca Infineon. Fiat +2,97% riprende terreno dopo le vendite di ieri mentre Cnh Industrial cede il 3,4%. Bene anche Tenaris +2,74%.
Frana Tod’s -8% dopo i conti che hanno deluso le attese e trascina anche il lusso di Ferragamo -1,65%. retra Pirelli -6,9% dopo la smentita di Marco Tronchetti Provera su un’offerta di Goldman Sachs. Giù Campari -2,31%.