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L’AI è diventata fondamentale nel modo di fare banca di Intesa Sanpaolo: l’ingegner Proverbio racconta la rivoluzione in corso

Imagoeconomica

L’Intelligenza Artificiale ci sta cambiando la vita e il modo di lavorare: è per questo che Intesa Sanpaolo, la prima banca italiana, ci ha creduto fin dall’inizio e ne ha fatto uno degli asset fondamentali del suo Piano d’impresa 2022-2025 dal quale conta di ricavare 500 milioni di benefici aggiuntivi, per il 50% sul fronte dei ricavi, per il 25% dal taglio dei costi e per l’altro 25% dalla riduzione dei rischi. In questa intervista a FIRSTonline, l’ingegner Massimo Proverbio, Chief Technology officer di Intesa Sanpaolo, racconta la rivoluzione che la banca guidata da Carlo Messina sta vivendo ma con un avvertenza: le persone vengono sempre al primo posto e nessuno deve temere di perdere il posto per effetto dell’AI.

Ingegner Proverbio, tutto il mondo si domanda come l’AI cambierà la nostra vita, se in peggio o in meglio, ma intanto l’AI è già entrata in banca: come sta cambiando e come cambierà il modo di fare banca di Intesa Sanpaolo?

“Viviamo in un’epoca di cambiamenti veloci e di grande impatto su tanti fronti. Il digitale ha rivoluzionato buona parte della nostra vita, rendendola in molti casi più semplice e accorciando tempi e distanze, ma al contempo ci ha resi più dipendenti dalle nuove tecnologie, in particolare dalle modalità e dalle tempistiche della loro continua evoluzione. L’intelligenza artificiale, o AI per utilizzare l’acronimo inglese di Artificial Intelligence, è uno strumento di grandissima utilità e come tutti gli strumenti può essere impiegato bene o male, per fini corretti e con responsabilità o con intenti malevoli. Se ben compreso e correttamente governata, l’AI può rendere molto più efficace ed efficiente il lavoro di tante persone, accelerando i processi e migliorando le prestazioni in più settori, dalla ricerca scientifica alla medicina, dalla produzione industriale ai trasporti, dall’energia alla finanza e al modo di fare banca.

L’AI rappresenta uno degli asset di sviluppo più importanti previsti dal Piano d’Impresa 2022-2025 di Intesa Sanpaolo, che è stata una tra le prime banche in Europa ad adottarla e svilupparne meccanismi e soluzioni sia internamente sia con la collaborazione di alcuni tra le migliori grande aziende tecnologiche internazionali. Abbiamo già utilizzato l’AI in più applicazioni al nostro interno e per i clienti. Abbiamo investito in competenze e tecnologie con un programma di acceleration, dandoci principi stringenti sul fronte della protezione e della gestione dei dati che rispondono alle regole di Gruppo. L’AI ha un ruolo fondamentale nel migliorare le performance di un’azienda e grazie al suo impiego, a conclusione del Piano d’Impresa 2022-25, in Intesa Sanpaolo stimiamo benefici complessivi per circa 500 milioni di euro oltre a quelli già previsti, il 50% dei quali verrà dai ricavi, il 25% dal taglio dei costi e il 25% dalla riduzione dei rischi. Credo che le opportunità offerte dall’AI siano superiori ai rischi, che vanno gestiti ogni qual volta si utilizza una nuova tecnologia”.

Una delle maggiori paure dei lavoratori è che le nuove tecnologie e in particolare l’AI cancelleranno posti di lavoro: sull’occupazione di Intesa Sanpaolo che effetti avranno?

“Nella progettazione, nell’implementazione e nell’utilizzo delle nuove tecnologie, compresa l’AI, Intesa Sanpaolo prende sempre in considerazione il fattore umano, per garantire un attento controllo, la massima sicurezza e un utilizzo, sia da parte delle persone del Gruppo sia dei clienti, semplice ed efficace, in modo da cogliere con serenità le grandi opportunità offerte dal digitale.

Per quanto riguarda, in particolare, le persone del Gruppo, mi preme sottolineare che l’AI non va vista in alcun modo come una minaccia, bensì come un’opportunità che ci sta già consentendo di delegare alla tecnologia attività analitiche anche complesse ma ripetitive e che richiedevano molto tempo, sgravando tanti colleghi che oggi possono concentrarsi su altri lavori a più alto valore aggiunto, direttamente nei loro settori di competenza o in nuovi campi di applicazione dell’AI dopo un’adeguata formazione. In Intesa Sanpaolo l’AI non solo consente di valorizzare il lavoro di tanti, ma anche di assumere nuove risorse. L’accelerazione digitale del Gruppo nell’arco del Piano d’Impresa 2022-25 prevede infatti, oltre alla riqualificazione di circa 8.000 colleghi, l’assunzione di circa 4.600 persone. Solo per la mia Area di competenza, abbiamo già assunto oltre 2.000 tra i migliori esperti presenti sul mercato, che ci stanno già consentendo di avere una gestione della tecnologia quale vera e propria core competence della banca, attrattiva per chi vuole sperimentare nuove tecnologie quali il cloud, l’AI e le nuove architetture, motore di crescita per le competenze digitali del Paese.

Il nostro Ceo Carlo Messina ha recentemente dichiarato: “L’intelligenza artificiale non mi preoccupa. Migliorerà il lavoro, garantendo l’occupazione. L’ho promesso a tutti i dipendenti. Ho spiegato che ci saranno nuovi mestieri, ma nessuno perderà il proprio posto. Anzi, faremo in modo che vengano creati nuovi percorsi all’interno della banca. Il punto di forza delle aziende sono le persone che ci lavorano. L’innovazione deve essere vista con serenità. È un’opportunità”. Mi sembra una sintesi esaustiva della visione del nostro Gruppo sull’AI e del percorso che abbiamo intrapreso”.

A quanto ammontano gli investimenti previsti da Intesa Sanpaolo per l’AI e per lo sviluppo delle tecnologie nel Gruppo?

“Il Gruppo Intesa Sanpaolo è da sempre impegnato nel favorire la digitalizzazione del sistema bancario, nell’ottica di rispondere efficacemente alle esigenze di tutte le categorie di clienti. Anche nel Piano d’Impresa 2022-2025 il digitale rappresenta un fattore abilitante e lo dimostrano gli ingenti investimenti stanziati, pari a 5 miliardi di euro, al fine di completare la trasformazione digitale del Gruppo e offrire ai clienti servizi sempre più innovativi, attraverso piattaforme multicanale evolute.

Il Gruppo è in prima linea nell’implementazione e nello sviluppo di queste attività, con l’obiettivo di imprimere un’ulteriore accelerazione che garantisca al sistema bancario la competitività necessaria per affrontare al meglio le sfide del mondo Fintech.

Intesa Sanpaolo ha l’ambizione di giocare un ruolo di primo livello tra i player bancari internazionali che considerano l’innovazione una delle leve più importanti per lo sviluppo competitivo.

I 5 miliardi per la trasformazione digitale del Gruppo previsti dal Piano d’Impresa 2022-25, inclusi i 650 milioni destinati alla creazione della nuova banca digitale Isybank, sono stati investiti per creare una piattaforma più efficiente con cui conseguire un taglio strutturale dei costi operativi pari a un risparmio di costi di circa 800 milioni di euro annui a partire dal 2026″.

Che significa che al centro della politica tecnologica di Intesa Sanpaolo ci sono e ci saranno sempre le persone?

“Per la banca l’AI apporta benefici, ma anche punti di attenzione, per i quali è necessario dotarsi di strumenti in grado di garantire l’utilizzo corretto dei dati, rendere equi i modelli utilizzati e governare la gestione dei rischi. Per gestire adeguatamente i rischi delle nuove tecnologie e anche per adempiere all’Artificial Intelligence Act dell’Unione Europea, è stato necessario costruire una struttura dedicata che prevede la classificazione dei rischi, la misurazione della qualità dei dati, l’utilizzo di tecniche di Explainable AI che rendono trasparenti e comprensibili i suggerimenti decisionali forniti dall’IA, l’adozione di controlli di Fairness per proteggere il diritto alla non-discriminazione e, last but not least, la massima attenzione alla human oversight, per garantire il controllo umano del processo e del risultato.

Intesa Sanpaolo si è quindi dotata, anche in anticipo rispetto all’approvazione dell’AI Act, di una regolamentazione interna sull’AI e di una serie di processi e presidi a garanzia di un uso sicuro e responsabile dell’AI. Nella progettazione, nell’implementazione e nell’utilizzo delle nuove tecnologie, compresa l’AI, Intesa Sanpaolo prende sempre in considerazione il fattore umano, per garantire un attento controllo, la massima sicurezza e un utilizzo, sia da parte delle persone del Gruppo sia dei clienti, semplice ed efficace, in modo da cogliere con serenità le grandi opportunità offerte dal digitale.

L’utilizzo di soluzioni di AI e di grandi quantità di dati si sta sempre più affermando nel mondo del lavoro e nel nostro panorama aziendale come chiave di trasformazione e semplificazione. Per questo motivo è fondamentale adottare un approccio che vede l’uomo al centro di progetti e processi. Questo approccio dà priorità alle esigenze delle persone nell’organizzazione aziendale, propone un utilizzo della tecnologia a supporto ed esaltazione delle capacità professionali e crea un ambiente di lavoro più efficiente ed efficace, in cui le persone partecipano al disegno delle nuove soluzioni e dei nuovi processi e vengono formate all’utilizzo delle nuove tecnologie, contribuendo così all’evoluzione del modo di lavorare in questa nuova era.

Aziende e istituzioni devono farsi promotori della formazione che serve a chi oggi lavora in azienda e alle nuove generazioni per apprendere le competenze necessarie nel nuovo mondo”.

In concreto che cosa cambierà per i clienti di Intesa Sanpaolo l’adozione massiccia di AI?

“L’AI è già entrata da tempo a servizio dei nostri clienti. Pensiamo, per esempio, all’assistente virtuale Ellis, che è stato recentemente premiato come migliore in Europa, o al fronte della cybersecurity, dove l’AI ci ha consentito di abbattere le frodi online di 80 volte rispetto al 2020, analizzando e processando grandi quantità di dati in tempo reale e supportando l’identificazione proattiva di anomalie comportamentali e di nuovi schemi di attacco da parte di frodatori e hacker.

I nostri importanti investimenti in AI consentono già ora e consentiranno sempre di più in futuro di offrire soluzioni sempre più personalizzate, efficaci e sicure ai nostri clienti. Se responsabilmente adottata, l’AI contribuisce fortemente a fornire servizi migliori alla clientela e processi più efficienti su cui le strutture del Gruppo possono far leva per la loro operatività”.

Intesa Sanpaolo ha già creato la prima banca interamente digitale, Isybank, per i clienti che non vanno in banca e ha una app che è considerata tra le migliori sul mercato: i prossimi obiettivi della strategia tecnologica della banca quali saranno?

“Per rendere ancora più efficace il contributo dell’AI nel raggiungimento degli obiettivi del Piano d’impresa e rafforzare ulteriormente la collaborazione fra tutte le funzioni di business e di governo abbiamo avviato il progetto AIxelaration.

Grazie a quest’approccio, il Gruppo sta valorizzando il proprio patrimonio dati e realizzando soluzioni AI in logica industriale, adottando un approccio sistematico, organizzato e ripetibile, per garantire l’efficienza, l’efficacia e la scalabilità delle proprie soluzioni.

Con AIxeleration il Gruppo sta gestendo su scala industriale lo sviluppo dell’IA garantendo un modello di governance responsabile. Il programma oggi conta un portafoglio di 190 use case, il 50% dei quali ha già avviato il percorso di realizzazione o sta avviando le attività in produzione.

Sono state prima avviate le sperimentazioni su modelli Large Language Model e di AI Generativa per poi selezionare accuratamente gli use case da avviare su ampia scala. Questo ha consentito di misurare benefici, costi e rischi e di progettare curando gli aspetti di accuratezza delle soluzioni.

Andremo a utilizzare in maniera consapevole e controllata l’IA Generativa, ovvero la capacità di creare nuovi dati, contenuti e soluzioni di AI, attraverso tecniche avanzate di deep learning, come le reti neurali generative, che permettono di generare immagini, testi, suoni e video realistici e personalizzati.

Ci siamo dotati un’architettura tecnologica “a prova di futuro”, che ci rende flessibili rispetto all’innovazione continua e ai big player, vale a dire le grandi aziende tecnologiche che offrono soluzioni e servizi di AI avanzati e competitivi, adottando una serie di principi e soluzioni responsabili: la modularità, progettando e realizzando soluzioni di IA composte da moduli indipendenti e intercambiabili, che possano essere facilmente integrati, aggiornati e sostituiti; la scalabilità, adattando le proprie soluzioni di AI alle variazioni di domanda e offerta, sia in termini di volume che di velocità, senza compromettere le prestazioni e la qualità; l’interoperabilità, comunicando e scambiando dati e servizi con altre soluzioni e piattaforme di IA, sia interne che esterne, in modo sicuro, semplice e standardizzato; l’apertura, sfruttando le opportunità offerte dall’open source, dall’open data e dall’open innovation, per accedere a risorse, conoscenze e soluzioni di IA di qualità e a basso costo; la collaborazione, instaurando e mantenendo relazioni di partnership e alleanza con i big player, per integrare e arricchire le proprie soluzioni di IA con quelle offerte dai leader di mercato, in modo complementare e sinergico”.

Massimo Proverbio (Krugersdorp – Sud Africa, 1958) è Chief Data, A.I. and Technology Officer di Intesa Sanpaolo.

Dopo la Laurea in Ingegneria presso il Politecnico di Milano, nel 1985 entra in IBM con il ruolo di system engineer. Nel 1988 entra in Accenture Italia come responsabile di progetti in ambito banche, area filiale. Dal 1991 al 1994 si trasferisce all’estero con Accenture e lavora in Belgio, Ungheria e Sud Africa dove cura progetti di architettura dei sistemi informativi, trasformazione informatica e pianificazione di progetti di merger. Dal 1994 al 1999 rientra in Accenture Italia e segue, sempre nel settore bancario, progetti di pianificazione e integrazione dei principali Gruppi Bancari Italiani oltre a progetti di riduzione costi e di realizzazione di soluzioni multi-canale e di sistemi core banking. Nel 1999 è eletto Partner di Accenture.

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Dal 1999 assume la responsabilità di diversi clienti di Accenture e guida lo sviluppo di diverse aree di offerta di Accenture tra cui Merger and Acquisition, Digital Transformation e CRM, Cost Restructuring. Dal 2003 aggiunge a queste responsabilità il ruolo di Responsabile del settore Banking in Italia (offerta, qualità del servizio, soddisfazione clienti). Dal 2007 diventa responsabile, per Accenture, del settore Financial Services (Banche e Assicurazioni) in Italia, Europa Centrale, Russia, Grecia, Turchia e Medio Oriente ed entra nel Comitato Esecutivo di Accenture Italia e di Accenture Financial Service Europa e America Latina. Nel 2012 diventa Senior Managing Director di Accenture e gli vengono assegnati anche i ruoli di responsabile dell’offerta Pagamenti di Accenture a livello globale e poi, nel 2015, di responsabile dell’Industry e della Practice Banking per l’Europa e America Latina. Nel dicembre 2017 lascia Accenture e il 1° gennaio 2018 entra in Intesa Sanpaolo con l’incarico di Chief IT Digital and Innovation Officer. Dal marzo 2023 diventa Chief Data, A.I., Innovation and Technology Officer; in questo ruolo opera potenziando le funzioni dati ed in continuità con il ruolo precedente. Da aprile 2024 prosegue l’incarico con il titolo di Chief Data, A.I. and Technology Officer.

E’ stato Consigliere di Amministrazione di: Intesa Sanpaolo Group Services (2018-2019), Neva Finventures S.p.A. (2018-2020) e Intesa Sanpaolo Innovation Center S.p.A. (2018-2021). Ha fatto parte del Comitato Consultivo per la P.A. digitale per il Governo italiano (aprile 2021-sett 2022).

Nel marzo 2020 viene nominato Consigliere di Amministrazione di Neva SGR S.p.A., a luglio 2020 riceve la carica di Consigliere di Amministrazione di ABI. Nel gennaio 2021 diventa membro del Supervisory Board di Intesa Sanpaolo International Value Services. Nel 2022 a marzo viene nominato Consigliere di Amministrazione della Società CENTAI Institute S.p.A, a maggio Consigliere di Amministrazione di Anti Financial Crime Digital Hub S.c.a.r.l. e a giugno diventa Membro del Comitato Tecnico-Scientifico dell’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale.

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