Christine Lagarde, direttore generale del Fondo monetario internazionale, si è dimessa. Il secondo tassello dell’intesa che ha portato Ursula von der Leyen alla presidenza della Commissione Ue, dunque comincia a prendere corpo. Le dimissioni di Lagarde, ha precisato una nota del Fmi, saranno effettive dal 12 settembre. Ciò consentirà all’economista e banchiera di prendere in mano la guida della Banca centrale europea da novembre dopo la fine del mandato di Mario Draghi.
Con questo tweet Lagarde ha dichiarato di essere stata onorata della nomina alla presidenza della Bce e spiega che, dopo avere sentito il Comitato etico del Board esecutivo Fmi, ha deciso di accantonare temporaneamente di accantonare le proprie responsabilità al Fmi durante il periodo di nomina. E’ stato un privilegio, ha aggiunto, aver servito i 189 Paesi membri del Fondo.
«Vogliamo esprimere il nostro più grande apprezzamento per tutto quello che Lagarde ha fatto per l’istituzione», è il commento ufficiale con il quale il Fmi saluta la direttrice uscente. «La sua eredità lascia un’impronta duratura al Fondo. Sotto la sua guida, il Fondo ha aiutato con successo i suoi membri a navigare attraverso difficoltà complesse e senza precedenti, incluso l’impatto della crisi finanziaria» del 2008 e le sue conseguenze. Secondo il board esecutivo dell’istituto di Washington, la sua guida è stata «eccezionale e siamo grati della sua leadership visionaria e innovativa».