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Lagarde: “Da dazi Usa impatto dello 0,3% sul Pil dell’Eurozona. Sale incertezza, nessun impegno sui tassi”

Parlando alla Commissione Econ del Parlamento europeo, Lagarde ha spiegato che per rispondere agli Usa “serve maggiore integrazione commerciale” E su Unicredit-Commerz: “Non rinunciare a resilienza banche con Basilea 3”

Lagarde: “Da dazi Usa impatto dello 0,3% sul Pil dell’Eurozona. Sale incertezza, nessun impegno sui tassi”

“L’analisi della Bce suggerisce che una tariffa statunitense del 25% sulle importazioni dall’Europa ridurrebbe la crescita dell’area dell’euro di circa 0,3 punti percentuali nel primo anno. Una risposta europea sotto forma di aumento delle tariffe sulle importazioni statunitensi aumenterebbe ulteriormente questa percentuale a circa mezzo punto percentuale”. Lo afferma a chiare lettere la presidente della Bce Christine Lagarde parlando in Commissione Econ al Parlamento europeo. E lo ribadisce anche il bollettino della Bce, che ha rivisto al ribasso le prospettive per la crescita e il commercio mondiali “a causa dei dazi introdotti di recente negli Stati Uniti e dell’elevata incertezza sulle politiche commerciali”. Il documento spiega che “rispetto alle proiezioni macroeconomiche formulate a dicembre 2024 dagli esperti dell’Eurosistema, la crescita mondiale è stata rivista al ribasso di 0,1 punti percentuali per il 2025 e il 2026, poiché si prevede che i dazi imposti di recente e la maggiore incertezza sulle politiche commerciali pesino sull attività”.

Lagarde: “Per rispondere agli Usa serve maggiore integrazione commerciale”

“La risposta all’attuale cambiamento nelle politiche commerciali degli Stati Uniti dovrebbe essere una maggiore, non minore, integrazione commerciale, sia con i partner commerciali in tutto il mondo che all’interno dell’Ue”, ha detto Lagarde, evidenziando che “l’analisi della Bce indica che una maggiore integrazione con il resto del mondo potrebbe più che compensare le perdite subite dalle tariffe unilaterali, comprese le ritorsioni. In un simile scenario, solo i paesi che adottano politiche isolazioniste rischiano di perderci”. “È quindi importante che l’Ue rimanga aperta al commercio e la rapida finalizzazione dei recenti accordi commerciali con altri partner internazionali rappresenterebbe un segnale potente”, ha proseguito la numero uno della Bce. “Dobbiamo anche usare questi sviluppi come catalizzatore per approfondire il commercio tra gli Stati membri dell’Ue. Si stima che il mercato unico abbia aggiunto tra il 12% e il 22% al pil Ue di lungo periodo nei suoi primi 30 anni e il livello di commercio tra gli Stati membri è raddoppiato dalla sua creazione”. “Un Mercato unico più profondo – ha aggiunto – è fondamentale per ridurre le barriere commerciali all’interno dell’Europa e creare la scala necessaria affinché le aziende prosperino”. 

Lagarde: “Inflazione in calo, ma sale l’incertezza. Nessun impegno sui tassi”

Le stime di crescita Bce per l’Eurozona “sono soggette a notevole incertezza, anche a causa del contesto di politica commerciale” ha affermato Lagarde nel suo intervento, mentre nel bollettino economico la Bce parla comunque di “’rischi per la crescita economica restano orientati al ribasso”.

“Le esportazioni dovrebbero beneficiare della crescente domanda globale, sebbene ciò rimanga subordinato agli sviluppi nelle politiche commerciali internazionali. Le ultime proiezioni dello staff Bce prevedono che l’economia crescerà dello 0,9% nel 2025, dell’1,2% nel 2026 e dell’1,3% nel 2027″, ha aggiunto la presidente della Bce. 

Parlando dei prezzi, Lagarde ha ribadito che l’Eurotower è determinata “a garantire che l’inflazione si stabilizzi in modo sostenibile al nostro obiettivo di medio termine del 2%”. “Il processo di disinflazione è ben avviato. L’inflazione headline è scesa dal 2,5% di gennaio al 2,3% di febbraio, principalmente a causa di un calo dell’inflazione energetica. Anche l’inflazione di fondo, escludendo energia e cibo, è scesa leggermente dal 2,7% di gennaio al 2,6% di febbraio, riflettendo una minore inflazione dei servizi”, ha proseguito. “L’inflazione interna è scesa leggermente a febbraio ma rimane elevata poiché i salari e i prezzi dei servizi in alcuni settori si stanno ancora adeguando alla passata impennata dell’inflazione. Inoltre la crescita dei salari nominali si è moderata nel corso del 2024 e si prevede che continuerà a decelerare nei prossimi mesi poiché i salari reali hanno raggiunto i livelli visti prima dell’impennata dell’inflazione, portando a minori richieste di compensazione dell’inflazione”.

“Soprattutto nelle attuali condizioni di crescente incertezza, seguiremo un approccio dipendente dai dati e riunione per riunione per determinare l’appropriata posizione di politica monetaria. Non ci stiamo impegnando in anticipo su un particolare percorso di tassi”, ha chiosato la numero uno dell’Eurotower.

Lagarde: “Da valutare impatto investimenti nella difesa”

In merito agli 800 miliardi di investimenti per la difesa previsti dal piano ReArm Europe, “ovviamente avranno delle conseguenze, sia in termini di crescita della produzione, sia in termini di inflazione e livello dei prezzi”, ha sottolineato Lagarde. “Da dove provengono i prodotti che verranno acquistati? Per reperire i finanziamenti, sarà necessaria una combinazione di approcci nazionali? Tutti questi fattori avranno un impatto e determineranno il livello esatto dei cambiamenti che produrranno crescita, inflazione e costo del finanziamento”, ha aggiunto, evidenziando che “credo presteremo molta attenzione a questo aspetto. Ci siamo lamentati così tanto del fatto che gli investimenti erano in ritardo. Certo, bisogna investire bene, ma gli investimenti sono ben accetti”.

Lagarde su Unicredit: “Non rinunciamo a resilienza banche”

“È un dato di fatto che il 13 marzo Bce ha pubblicato la decisione di non opporsi al piano di Unicredit di convertire i derivati in una posizione che le garantirebbe una partecipazione significativa nel capitale di Commerzbank. Non aggiungerò altro”. Ma “sapete tutti che abbiamo attraversato il periodo in cui c’erano aziende troppo grandi per fallire”, elaborato Basilea 3. “Mi dà l’opportunità di ricordare che un quadro che supporti la resilienza delle banche è di fondamentale importanza”. “Non dovremmo rinunciare al quadro che fornisce alle banche la resilienza di cui abbiamo bisogno”, ha detto Lagarde al Pe. 

“Riflettere molto prima di sequestrare asse russi”

“Qualsiasi cosa” come un sequestro degli asset russi immobilizzati “dovrebbe realmente tenere conto delle conseguenze sulla stabilità finanziaria, nell’ordine monetario, dei principi di diritto internazionale che desideriamo tanto vedere rispettati da un paese come la Russia, anziché violarli”, ha rimarcato Lagarde. “E penso che su entrambi i fronti i governi dovranno riflettere a lungo e attentamente prima di decidere di muoversi in qualsiasi direzione”. 

“La Bce esegue il proprio mandato whatever it takes”

“Il fatto di generare o meno profitti “non impedirà la nostra capacità di soddisfare il nostro mandato whatever it takes“, ha detto la presidente della Bce citando il celebre discorso del suo predecessore Mario Draghi. “Una banca centrale non è  a scopo di lucro, perché se lo facessimo non manterremmo fede al nostro mandato che è quello della stabilità dei prezzi” ha detto Lagarde, aggiungendo che “ci sono state delle perdite nell’ultimo paio d’anni e ce ne potrebbero essere anche altre, però a un livello significativamente minore. Queste perdite sono state causate dalle variazioni dei tassi di interesse”. “Abbiamo avuto significativi profitti negli ultimi anni – ha sottolineato Lagarde -. I profitti per tutto il sistema euro tra il 2012 e il 2021 sono stati 300 miliardi di euro, questo è il volume di profitti che è stato generato da tutto il sistema euro, per la Bce l’utile è stato di 13 miliardi cumulativamente in questo periodo”.

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