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Lagarde, come Powell, dice che la lotta all’inflazione non è ancora vinta. Ma non fa alcun cenno a rialzi a settembre

Imagoeconomica

“Anche se si stanno facendo progressi, la lotta contro l’inflazione non è ancora vinta”. E’ questo il cuore del discorso della presidente della Bce, Christine Lagarde, al simposio economico di Jackson Hole in Wyoming di ieri sera. Quindi, sottolinea Lagarde, la Bce deve mantenere i tassi a un “livello sufficientemente restrittivo per il tempo necessario” per centrare un “tempestivo ritorno dell’inflazione al target del 2%”. Tuttavia la presidente della Bce non fa alcun cenno a una eventuale mossa al rialzo dei tassi anche in settembre.

Il suo discorso ha fatto seguito a quello del presidente della Federal Reserve Jerome Powell , che allo stesso modo aveva affermato che la Fed era pronta ad aumentare ulteriormente i tassi per contrastare l’inflazione che è ancora alta negli Usa, ma -ha aggiunto Powell-usando cautela.

L’inflazione nei 20 paesi che utilizzano l’euro è scesa dal picco del 10,6% dello scorso anno al 5,3%, riflettendo in gran parte il forte calo dei prezzi dell’energia. Ma l’inflazione supera ancora l’obiettivo del 2% della BCE. La banca centrale ha alzato il tasso di riferimento da -0,5% al ​​3,75% in un anno, il ritmo più rapido dal lancio dell’euro nel 1999. Gli effetti sull’economia si sono fatti sentire: l’economia europea ha registrato un’espansione solo dello 0,3% nel trimestre aprile-giugno rispetto ai primi tre mesi dell’anno.

Lagarde: “chiarezza, flessibilità, umiltà”

Secondo Lagarde tre sono gli elementi chiave per la Bce “chiarezza, flessibilità e umiltà“. “In primo luogo, dobbiamo fare chiarezza sul nostro obiettivo e sull’impegno costante a raggiungerlo” e “la chiarezza sarà importante per stabilire il ruolo adeguato della politica monetaria nelle transizioni in corso”, evidenzia aggiungendo che “di fronte a un mondo in cambiamento, la politica monetaria non dovrebbe diventare essa stessa una fonte di incertezza”. “Ciò sarà fondamentale, sottolinea, per mantenere le aspettative di inflazione saldamente ancorate anche in caso di deviazioni temporanee dal nostro obiettivo, come potrebbe accadere in un’economia più soggetta agli shock. E sarà anche fondamentale per mantenere la fiducia del pubblico nel fatto che, anche in un nuovo contesto, non perderemo di vista il nostro obiettivo”.

Grandi cambiamenti sui mercati energetici e sui modelli commerciali

Gran parte del discorso di Lagarde si è concentrato poi sulle perturbazioni delle economie globali ed europee che potrebbero richiedere tassi più elevati per un periodo più lungo di quanto previsto prima della pandemia. Tali sfide includono la necessità di incrementare gli investimenti nelle energie rinnovabili e affrontare il cambiamento climatico, l’aumento delle barriere commerciali internazionali dopo la pandemia e i problemi creati dall’invasione dell’Ucraina da parte della Russia. “Negli ultimi tre anni le persone in tutto il mondo hanno vissuto una serie di shock senza precedenti, anche se a vari livelli” ha detto la presidente della Bce. “Abbiamo affrontato la pandemia, che ha provocato un parziale arresto dell’economia globale. Stiamo affrontando una guerra in Europa e un nuovo panorama geopolitico, che portano a profondi cambiamenti nei mercati energetici e nei modelli commerciali. E il cambiamento climatico sta accelerando, costringendoci a fare tutto il possibile per decarbonizzare l’economia. Un impatto visibile di questi cambiamenti è stato il ritorno di un’inflazione elevata a livello globale, che ha causato sofferenza a molte persone”.

Settembre si, settembre no

Ma ciò che vogliono sapere i mercati è se anche a settembre ci sarà un altro rialzo dei tassi oppure no. Nel discorso di ieri Lagarde non ha fatto alcun cenno a un eventuale mossa anche il mese prossimo, con una buona parte di analisti che si aspettano che la Bce lasci i tassi stabili a questi livelli per un “certo” periodo. In occasione della scorsa riunione della Bce a fine luglio ai giornalisti che le chiedevano se ci sarebbe stato un rialzo anche a settembre Lagarde aveva risposto “Abbiamo una mentalità aperta su quali saranno le decisioni a settembre e nelle riunioni successive”, ha detto ai giornalisti. “Quindi potremmo aumentare o potremmo stare fermi”.

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