“Nel quarto trimestre l’economia dell’Eurozona è stata stagnante e rimarrà debole nel breve termine. La manifattura è in contrazione, i servizi si espandono ma la fiducia dei consumatori si deteriora e la spesa delle famiglie non sale”. Nonostante queste difficoltà, Lagarde ha sottolineato che “le condizioni per la ripresa restano”: lo ha detto la presidente della Bce, Christine Lagarde in conferenza stampa a Francoforte, al termine del Consiglio direttivo che ha deciso di abbassare i tassi di interesse per la quinta volta consecutiva, con una riduzione dello 0,25%.
Tassi giù, ma la strada è lunga
La numero uno della Bce ha spiegato che “le recenti riduzioni dei tassi di interesse decise dal Consiglio direttivo rendono gradualmente meno onerosi i nuovi prestiti a imprese e famiglie”, ma ha anche sottolineato che “le condizioni di finanziamento continuano a essere rigide, anche perché la politica monetaria rimane restrittiva e i passati rialzi dei tassi di interesse si stanno ancora trasmettendo ai crediti in essere. Alcuni prestiti in scadenza sono quindi rinnovati a tassi più elevati”, ha aggiunto, ricordando che la strada verso un allentamento generale è ancora lunga.
Taglio tassi unanime e mirato sui dati
Parlando della decisione di tagliare i tassi, Lagarde ha chiarito un punto fondamentale: “Non abbiamo neanche pronunciato i due numeri 5-0. Non c’è stata alcuna discussione su un taglio di 50 punti base”, rassicurando che la decisione di abbassare i tassi di 25 punti base è stata presa all’unanimità dal Consiglio. Ha anche specificato che “non ci impegniamo a un ritmo predeterminato di taglio dei tassi”, lasciando intendere che ogni passo successivo dipenderà strettamente dai dati economici. “Siamo ancora in territorio restrittivo e oggi sarebbe prematuro discutere il punto al quale dovremo fermarci” sui tagli.
Lagarde: “Circostanze avverse, ma la domanda crescerà nel tempo”
La numero uno della Bce ha riconosciuto che “l’economia sta affrontando circostanze avverse“, ma ha anche affermato che “l’aumento dei redditi reali e il graduale venir meno degli effetti della politica monetaria restrittiva dovrebbero sostenere una crescita della domanda nel corso nel tempo”. Lagarde ha inoltre messo in guardia contro “una maggiore frizione nel commercio globale”, che potrebbe pesare sulla crescita dell’area euro, frenando le esportazioni e indebolendo l’economia globale. “I dazi commerciali potrebbero indebolire l’economia”, ha aggiunto, alludendo ai rischi derivanti dalle tensioni internazionali. In merito agli effetti dei dazi di Trump sulle esportazioni, ha precisato che “finora ci sono rumor, dichiarazioni, ipotesi, ma non abbiamo alcun numero chiaro e tangibile” e ha avvertito che, avvicinandosi a marzo, “saremo ancora alle prese con l’incertezza”.
Lagarde: “C’è la ripresa, non la stagflazione”
Nonostante le sfide, Lagarde ha sottolineato che “non abbiamo mai parlato di stagflazione” e ha ribadito che “c’è la ripresa, non c’è la stagflazione, e l’inflazione sta scendendo”. In riferimento ai rendimenti dei titoli di Stato, ha osservato che l’aumento è dovuto soprattutto all’impatto dei rialzi dei tassi negli Stati Uniti, in particolare sui Treasury, che ha influenzato anche i titoli di Stato nell’area euro e nel Regno Unito.
Rischi al ribasso per la crescita, ma la ripresa dipenderà da fiducia e inflazione
Lagarde ha avvertito che “i rischi per la crescita economica restano orientati verso il basso“. Ha spiegato che un calo della fiducia potrebbe rallentare il recupero dei consumi e degli investimenti. Le frizioni nel commercio internazionale, insieme alle tensioni geopolitiche, come la guerra in Ucraina e i conflitti in Medio Oriente, potrebbero aggravare questa situazione, con possibili interruzioni nelle forniture di energia e negli scambi internazionali. In questo scenario, “la crescita potrebbe risultare inferiore se gli effetti ritardati dell’inasprimento della politica monetaria durassero più a lungo delle attese”, ha avvertito Lagarde, ma potrebbe anche essere più robusta se, al contrario, “le migliori condizioni di finanziamento e il calo dell’inflazione consentissero un più rapido recupero dei consumi e degli investimenti”.
Inflazione verso l’obiettivo, ma restano ostacoli
Sul fronte inflazione, la presidente ha confermato che il “processo disinflazionistico è in atto” e che, nonostante le difficoltà, l’inflazione dovrebbe “attestarsi stabilmente intorno all’obiettivo” del 2%. Tuttavia, ha sottolineato che “l’inflazione interna resta elevata“, principalmente a causa dei ritardi nell’adeguamento dei salari e dei prezzi in alcuni settori rispetto ai precedenti incrementi inflazionistici. La Bce si aspetta che la crescita delle retribuzioni si moderi, mentre i profitti delle imprese dovrebbero parzialmente attenuare l’impatto dell’inflazione sull’economia.
Bitcoin escluso dalle riserve Bce
“Sono fiduciosa che il Bitcoin non entrerà a far parte delle riserve di alcuna delle banche centrali” dell’Unione europea”, ha dichiarato la presidente della Bce rispondendo a una domanda sull’eventualità che la Banca centrale europea – finora molto critica nei confronti dei crypto asset – potesse aver cambiato posizione dopo l’annuncio favorevole del presidente Usa Donald Trump. “L’opinione che circola al Consiglio direttivo, e anche nel Consiglio generale, è che le riserve devono essere liquide, sicure, al riparo da sospetti di riciclaggio o attività criminali”, ha concluso Lagarde.