“I rialzi dei tassi stanno iniziando a funzionare, ma l’inflazione di fondo è ancora troppo alta”. Questo uno dei temi fondamentali toccati dalla presidente della Bce Christine Lagarde che, a tre giorni di distanza da un incidente stradale durante il quale è rimasta lievemente ferita, è arrivata in Italia per partecipare all’evento “Nuovi incontri per il Futuro”. organizzato al Palazzo Corsini di Firenze dall’Osservatorio Permanente Giovani-Editori.
La prima donna alla guida della Banca Centrale Europea ha incontrato 400 studenti europei aderenti al progetto di educazione economico-finanziaria “Young Factor” per parlare di quale futuro aspetta l’Europa e quali sono le sfide da affrontare, ma anche della necessità di puntare sull’educazione finanziaria, unica via per “capire i fatti del nostro tempo e interpretare gli accadimenti che ci circondano”, ha affermato il presidente dell’Osservatorio Andrea Ceccherini.
Lagarde: inflazione ancora troppo alta
“Abbiamo alzato i tassi di 350 punti base in un tempo molto breve, semplicemente perché dovevamo coprire molto terreno per ridurre l’inflazione” e i rialzi dei tassi “stanno cominciando adesso a funzionare”, ha detto Lagarde rispondendo a una domanda nel corso dell’evento organizzato dai Giovani-editori. “I nuovi dati sull’inflazione ci dicono che in Italia dicono siamo scesi al 6,9%”, ma “l’inflazione core è ancora troppo elevata”, ha affermato la numero uno della Bce, spiegando che nel nostro Paese l’inflazione di fondo è passata dal 5,6% al 5,7%. “Quindi c’è ancora lavoro da fare“, ha detto. Lagarde ha però ribadito che l’incertezza è ancora molto elevata e dunque la Bce deciderà su possibili futuri rialzi solo in base ai dati che saranno disponibili prima di ogni riunione del board. “Dipendiamo dai dati – ha confermato – e decidiamo in ogni riunione cosa fare per ridurre l’inflazione e arrivare al 2%. Perché è questo l’obiettivo e faremo tutto ciò che serve per arrivarci”.
Lagarde: “In Europa non ci sarà una Silicon Valley Bank, banche solide e controllate”
“Negli Stati Uniti solo 13-14 banche devono rispettare il capital ratio, cioè avere rispettare i requisiti di capitale e avere abbastanza liquidità nel caso in cui succedesse qualcosa. In Europa sono 2000 le banche sulle quali facciamo gli stress test per verificare che abbiano capitale e liquidità a sufficienza. C’è una grande differenza. In Ue dopo l’ultima crisi abbiamo delle regole molto ferree, il sistema è robusto, le banche hanno buone liquidità, capitali solidi, sono sorvegliate e devono rispondere alle autorità competenti a livello nazionale ed europeo”, ha detto Lagarde, che poi ha sottolineato: “È poco probabile che in Europa accada ciò che è successo alla SVB, perché non abbiamo la stessa concentrazione, cioè un settore esclusivo di venture capitalists che ha lasciato molti depositi non assicurati in questa banca e nel giro di pochissimo tempo ha deciso di toglierli”. “Il nostro Sistema è robusto – ha aggiunto – molto diverso da quello che avevamo nel 2008 al momento della grande crisi finanziaria e noi monitoriamo con grande attenzione la situazione”.
Rispondendo a una domanda su Credit Suisse e Deutsche Bank, Lagarde ha detto che non metterebbe le due banche sullo stesso piano, “sono storie distinte e fondamentali diversi”. La numero uno dell’Eurotower ha però rassicurato sul fatto che la Bce farà in modo che le banche abbiano accesso a tutta la liquidità che serve. “Non esiste un trade off tra la stabilità finanziaria e la stabilità dei prezzi”, ha aggiunto.
Permacrisi: Covid, guerra, crisi energetica e cambiamento climatico
Questo periodo di “permacrisi”, cioè un periodo caratterizzato da una serie di shock senza precedenti, non ci deve rendere pessimisti, ha detto Lagarde ai 400 studenti presenti in platea. “Abbiamo avuto l’illusione della pace e abbiamo avuto la guerra. Avevamo l’illusione della salute e poi è arrivata la peggiore pandemia della storia. Avevamo l’illusione dell’energia a basso costo e improvvisamente i prezzi sono schizzati: dobbiamo essere pessimisti? No, perché quando guardiamo a cosa siamo riusciti a fare sulla base della resilienza è straordinario”, ha affermato, ricordando che “Nella crisi dell’Ucraina l’Europa è rimasta unita ed ha scelto di restare dalla parte di chi soffre. Nella crisi causata dalla pandemia i vaccini sono arrivati in meno di un anno, tutti pensavano che gli europei sarebbero andati ognuno per conto proprio e invece siamo andati avanti insieme, facendo prestiti comuni. Nel caso dell’energia ci aspettavamo razionamenti e invece in pochi mesi abbiamo trovato forniture alternative. Come europei dobbiamo rimboccarci le maniche ma sappiamo che faremo cose che non immaginavamo di poter fare”.
Lagarde ha poi parlato di un altro problema fondamentale che il mondo è chiamato ad affrontare, il cambiamento climatico: “La gente dirà che la Bce deve pensare alle proprie priorità, la stabilità dei prezzi. Ma dico che il cambiamento climatico ha un effetto sulla stabilità dei prezzi e dobbiamo prevedere quelli che saranno i danni che derivano dal cambiamento climatico” ha spiegato Lagarde.
Lagarde: “Le criptovalute? Un rischio stupido”
“Le criptovalute? Scordatevele. Le criptovalute sono un rischio stupido”. Questa la risposta perentoria che Lagarde ha dato rispondendo alla domanda di uno studente. “Nella vita si prendono dei rischi ma non i rischi stupidi”, ha aggiunto, passando poi a parlare dell’euro digitale: “È un progetto che la Banca segue da vicino perché “tutto diventa digitale”, ha detto la numero uno dell’Eurotower, ricordando che la decisione se andare avanti oppure no con l’euro digitale sarà presa dal Consiglio Direttivo in ottobre.
Rimanendo sulla tecnologia, Lagarde ha risposto anche a una domanda sull’intelligenza artificiale, sostenendo che c’è il rischio che “questa innovazione straordinaria ci sfugga di mano”. Per Lagarde “è fondamentale superare il rischio, la gente vuole controllare il proprio destino e non vuole che sia governato da un algoritmo”.
Ceccherini: “Un eurobarometro per misurare l’educazione economico-finanziaria dei cittadini”
“Come si può ancora in una comunità nata intorno all’Euro, continuare ad interrogarsi sull’utilità o meno di fare più educazione economico finanziaria è sinceramente un mistero inspiegabile. A meno che non si voglia che voi ragazzi non cresciate da cittadini, ma da sudditi. – ha affermato il presidente dell’Osservatorio Giovani-Editori Andrea Ceccherini – Questo è il rischio che insieme dovete e dobbiamo sventare. E a chi, con il ditino alzato, si permette di dirci che l’educazione costa, noi rispondiamo convintamente con le parole del mitico Presidente dell’Università di Harvard Darek Bok, ‘se pensi che l’educazione costa, allora prova l’ignoranza’.
Ceccherini ha poi lanciato una proposta: “Se è vero che oggi, nell’era dei social network, un tweet può scatenare la corsa al ritiro dei depositi come sembra essere accaduto a SVB in USA, perché non pensare all’istituzione di un eurobarometro che misuri la competenza e il livello di istruzione dei futuri cittadini dell’Unione? E perché non istituire una giornata europea annuale dell’educazione economico-finanziaria dei giovani, dove annualmente illustrare i risultati dell’eurobarometro e riflettere sulle strategie più efficaci per vincere questa sfida e fare dell’Unione europea la comunità che in questo campo svetti tra tutte?”.
Un’idea che Christine Lagarde ha accolto con favore “L’idea è ottima e possiamo creare qualcosa di grande respiro continentale. È una proposta eccellente da esplorare con le banche centrali. Italia e Francia, per esempio, hanno già dei programmi di alfabetizzazione finanziaria e anche la BCE è attenta ai giovani. Abbiamo infatti raddoppiato il numero di borse di studio e stiamo promuovendo lo studio della macroeconomia da parte delle studentesse”.