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L’ad di Trenitalia Moretti in audizione alla Camera: “Difendere il finanziamento dei trasporti”

“È di fondamentale importanza difendere, anche in sede europea, il finanziamento dei trasporti, e della modalità ferroviaria in particolare, quale leva strategica per promuovere la crescita sostenibile dei singoli stati membri e della Ue nel suo complesso”. E’ questa la conclusione dell’ad delle Ferrovie dello Stato Italiane Mauro Moretti, partecipata alla Commissione Trasporti della Camera dei Deputati nel corso di un’audizione informale sul nuovo Regolamento per lo sviluppo delle reti transfrontaliere europee Ten-T.

La proposta di Regolamento (la cui approvazione definitiva è attesa entro il 2013) è per l’ingegner Moretti soddisfacente, ma migliorabile. In particolare “per quanto riguarda i fondi Fesr (Fondo Europeo di Sviluppo Regionale), la nuova proposta non solo non include le infrastrutture di trasporto tra gli interventi prioritari, ma addirittura esclude la possibilità di finanziarle, sia nelle regioni più sviluppate, sia in quelle in transizione che nelle meno sviluppate. Gli investimenti nei trasporti dovrebbero essere – viceversa – ammessi, ottenendo la massima priorità in tutte le Regioni, e dovrebbe essere altresì inserita la possibilità di finanziare l’acquisto di materiale rotabile adibito al trasporto pubblico” ha spiegato. E’ quindi auspicabile per l’ad di Trenitalia “un attento presidio anche nel percorso approvativo dei regolamenti europei relativi ai finanziamenti Cef e Fesr, in modo da intervenire per emendare alcuni punti specifici relativi a: tipologia di spese ammissibili a finanziamento (es. includere esproprio terreni); durata dei ritardi che generano annullamento del contributo; tempistica per l’ultimazione delle azioni (per evitare che si rischi di dover rimborsare il finanziamento ottenuto)”.

Per Fsi nel settore dei trasporti, l’integrazione e l’intermodalità rappresentano i concetti chiave per lo sviluppo. In particolare il trasporto ferroviario, partendo da una posizione di vantaggio naturale per consumi ed emissioni, rappresenta una modalità privilegiata per centrare l’obiettivo di riduzione dei gas serra del 60% (rispetto al 1990) previsto dal Libro Bianco europeo entro il 2050.

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