Per la firma bisognerà attendere fino a venerdì. Ma, con l’eccezione del solito Wolfgang Schaeuble, tutti sono convinti che stavolta l’accordo salva Grecia si farà. L’intesa dovrebbe lasciar fuori i tagli alle pensioni che chiedeva il Fondo Monetario Internazionale, Atene ha accettato di alzare l’Iva su alcuni settori e introdurrà nuove tasse sui patrimoni.
I mercati, che negli ultimi giorni sono stati assai più ottimisti dei media, festeggiano. Piazza Affari ha chiuso la miglior seduta del 2015 con un balzo del 3,46% a quota 23.486. Hanno fatto ancora meglio Parigi e Francoforte, entrambe sopra il 3,8%, al pari di Madrid. Londra avanza dell’1,7%. Atene ha addirittura recuperato il 9%.
L’euro si rafforza sul dollaro a 1,139 da 1,135 della chiusura.
Buoni rialzi anche a Wall Street, spicca il nuovo record del Nasdaq +0,7%.
Fortissimo apprezzamento del BTP: il rendimento del decennale scende di 17 punti base al 2,10%. Lo spread con il Bund tedesco, il cui rendimento sale di 8 punti base allo 0,83%, si porta a 121 punti base, in calo di 30 punti base rispetto a venerdì sera.
A trainare i listini sono stati i titoli bancari, a partire dalle Popolari. Guida la corsa Banca Popolare dell’Emilia Romagna +7,3%, la principale beneficiaria della cessione di Icpb. Segue il Banco Popolare +6,1% e a ruota Mediobanca +6% (s’avvicina l’ora dell’uscita da Telecom Italia). Ubi Banca +5,5%, Intesa +5%, così come Monte Paschi ed Unicredit +5%.
Euforia anche nel comparto assicurativo, spinto dal recupero delle quotazioni dei Btp. Generali +4,1%, Mediolanum +6%, Azimut +4,2%. In grande evidenza le altre blue chips: Eni ha guadagnato il 4,8%, Saipem il 6,3%. Bene Telecom Italia +2%, trainata dal boom della controllata InWit che ha debuttato in Borsa in rialzo dell’11%.
StM +4,3%: stamattina Barclays ha alzato a Equalweight da Underweight. Il target price è stato portato a 7,80 euro da 5,90 euro.