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L’accordo storico Fiat-Chrysler mette il turbo alle Borse per il 2014

FIAT-CHRYSLER METTE IL TURBO ALLE BORSE PER IL 2014. NASCE, SENZA AUMENTI, IL SETTIMO GRUPPO MONDIALE

Lo spettacolo dei fuochi d’artificio  sta per cominciare.  Oggi Piazza Affari sarà al centro dell’attenzione degli operatori di tutto il mondo. Merito dell’ultimo capolavoro di Sergio Marchionne: l’acquisto del 41,5% di Chrysler controllato dall’Uaw a San Silvestro. Nasce così il settimo gruppo  mondiale dell’auto.

“Nella vita di ogni grande organizzazione e delle sue persone ci sono momenti importanti, che finiscono nei libri di storia” ha commentato ieri sera il ceo del gruppo. Ed è difficile dargli torto, anche a considerare le modalità dell’operazione. Dalle casse Fiat usciranno il 20 gennaio prossimo (data prevista per la firma del contratto)  1,75 miliardi di dollari,  liquidità già  disponibile, a cui si aggiungeranno altri 1,9 miliardi di dollari di dividendi che Chrysler elargirà ai due  soci. Fiat  girerà la quota di sua pertinenza allo United Auto Workers, che incasserà l’intera cifra cui  andranno aggiunti altri 700 milioni di dollari  in quattro rate a fronte dei quali Uaw si impegna   “a sostenere le attività industriali di Fiat Chrysler”. Grazie a quest’ultima clausola il valore complessivo di Chrysler sale a 10,5 miliardi, una cifra in linea con le stime del advisor ma inferiore alle previsioni degli analisti.

Vista con gli occhi delle Borse, la novità immediata  più gradita è aver evitato un aumento di capitale Fiat. Ma il closing della pace con l’Uaw segna l’inizio di un altro sprint verso la fusione tra Torino e Detroit da cui nascerà ” un costruttore di auto globale con un bagaglio di esperienze, punti di vista e competenze unico al mondo”.

IN INDIA FINMECCANICA SI AFFIDA AGLI ARBITRI

Il mega deal allontana dai riflettori altre partite calde. Quella indiana di Finmeccanica, innanzitutto. Ieri il portavoce del governo di New Dehli, Sitanshu Kar, ha annunciato in un comunicato ufficiale che la trattativa per l’acquisto di 12 elicotteri Agusta (valore 560 milioni di sterline) era saltata  per sospetti di corruzione. IL gruppo italiano aveva fatto sapere in giornata di non avere ricevuto alcuna comunicazione ufficiale in merito.  Più tardi  una nota ufficiale del ministero della Difesa indiano ha spiegato di aver accettato la richiesta di Agusta Westland per un arbitrato riguardante la cancellazione della fornitura dei 12 elicotteri Aw 101. L’arbitrato internazionale può riaprire l’intero dossier.

MPS, GLI ESAMI NON FINISCONO MAI

Altro sorvegliato speciale: Monte Paschi. Nonostante la tenuta del titolo lunedì scorso dopo la decisione di rinviare a primavera l’esecuzione dell’aumento di capitale. Gli operatori  restano dubbiosi sull’esito del  braccio di ferro in atto tra Fondazione e top management. “ Il ramo di ulivo inviato da Antonella Mansi  non corrisponde alla realtà dei fatti, quindi la vera prova del mercato si avrà solo a partire dal 7 gennaio al rientro degli operatori, quando si testerà il consenso a questo rimando che mette grossi dubbi anche sulla questione dei Tremonti bond”,  è l’opinione di  Claudia Segre, segretario generale di Assiom Forex.

UNIPOLSAI IN BORSA DALL’EPIFANIA

Il 31 dicembre è stata stipulata la fusione per incorporazione in Fonsai delle compagnie coinvolte: le azioni Fonsai, Milano Assicurazioni e Premafin spariranno da Piazza Affari in cambio di tre diversi titoli UnipolSai.

A partire dall’Epifania non verranno più scambiate le azioni di Fonsai, Milano e Premafin che saranno sostituite da tre tipologie di azioni di UnipolSai (ordinarie, di risparmio A e di risparmio B) sulla base dei rapporti di concambio approvati dalle quattro società. Resta in borsa Unipol Gruppo Finanziario (Ugf), la holding che controlla il 63% di Unipolsai e sotto la quale resteranno Linear, Unisalute, il 63,4% di Arca Vita e il 67,7% di Unipol Banca.

Entro metà mese il gruppo guidato da Carlo Cimbri dovrà decidere se accettare l’offerta del gruppo belga Ageas per gli 1,7 miliardi di premi che Unipol si è impegnata a cedere in cambio del via libera dell’Antitrust all’acquisizione di Fonsai.
Unipol , infine, ha completato la cessione dell’1,5% di  Pirelli.
 
2014,PARTENZA FRENATA PER LA CINA. LISTINI A CACCIA DI RECORD

Partenza frenata del 2014 per i listini asiatici. Chiusa la Borsa di Tokyo, ha tenuto banco il dato in discesa dell’indice Pmi cinese. La Bors di hanghai scivola dello 0,4%, trascinando al ribasso le altre piazze.
Gli altri listini riaprono i battenti dopo un anno eccezionale.

L’indice S&P 500 ha chiuso il 2013 con un rialzo del 32,4% (se si tiene conto dei dividendi) . Ancora meglio ha fatto Tokyo, con uno spettacolare +56,7%. Ma, forse è più impressionante il boom di Atene +28,1% e Dublino +33,6%, frutto dell’efficacia dell’azione di Mario Draghi a difesa dell’euro.

L’indice Ftse Mib ha chiuso  a  quota 18.967 punti, sotto i massimi 2013 (19.501 il 30 ottobre)  ma ben al di sopra del minimo, sotto i 15 mila punti del 24 giugno.

Si riparte con lo spread in calo a 217 punti, con un rendimento del decennale al 4,10%. Ma la forbice dei tassi reali nell’eurozona non si restringe: secondo Goldman Sachs il divario tra Italia e Germania  è più ampio che nel 2011

Intanto il bund decennale tedesco, la bussola più sensibile dell’eurozona, ha chiuso il 2013 con un rendimento dell’1,93%,  63 punti base in più di inizio anno, in sintonia con il Bond Usa spinto all’insù dalla ripresa economica.  Il trend ascendente, secondo Bank of America, proseguirà fino a 225 pb, sull’onda del recupero dell’economia della zona euro (+1% nel 2014, +1,4% l’anno dopo).   

Da queste note si può dedurre che l’investimento nei “porti sicuri” (titoli di Stato tedeschi – 2,1% nel 2013, oro -28% ) promette nuove delusioni mentre i listini azionari faranno da calamita a nuove matricole, dopo il boom del 2013.
A Londra ci sono state 105 nuove quotazioni, per una raccolta complessiva di 15,7 miliardi di sterline.
A Milano le 18 Ipo hanno raccolto un totale di 1,351 miliardi di euro.

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