È davvero un venerdì nero. Ma non per la corsa agli acquisti del Black Friday, ma perché la paura è tornata a frequentare i mercati di tutto il pianeta, senza far distinzione tra azioni, obbligazioni o beni rifugio. A scatenare i fantasmi è la comparsa di una nuova variante del Covid-19, di cui per ora si sa poco o nulla, a partire dalla possibile resistenza ai vaccini. Si tratta di una variante, battezzata per ora 1.1.529, scoperta nella provincia di Gauteng, la più popolosa del Sud Africa, ove si trovano Pretoria e Johannesburg. Qui sono stati segnalati 22 casi sulla trentina finora scoperti tra Botswana (quattro), Israele (un viaggiatore in arrivo dal Malawi) più due malati in quarantena ad Hong Kong, forse i più preoccupanti perché già vaccinati. Il nuovo flagello potrebbe rivelarsi un veicolo di trasmissione della Sars Cov 2 del tutto diverso dalla variante Delta, grazie ad un numero “estremamente elevato” di mutazioni: almeo una trentina, secondo gli scienziati sudafricani, contro i due della variante Delta. Queste le prime notizie, vaghe e meritevoli di verifiche, ma sufficienti a scatenare l’emergenza sul fronte dei mercati, stressati dalla lunga guerra contro il Covid-19 ma ormai rassegnati a gestire le fasi di emergenza. A tutte le latitudini. Dopo l’avvio in rosso dell’Asia l’emergenza si è trasmessa all’Europa.
MILANO LASCIA QUASI 1.000 PUNTI, CROLLA UNICREDIT
Piazza Affari (-3%) si è subito adeguata al nuovo allarme. L’indice ha perduto per ora poco meno di mille punti, precipitando poco sopra i 26 mila punti in linea con le altre piazze europee avviate a vivere la peggior seduta da oltre un anno. A guidare la corsa al ribasso sono ovviamente i titoli legati al settore viaggi ed al tempo libero. Ma sono sotto pressione anche i petroliferi ed il comparto bancario che cede oltre il 4% sotto la pressione del minor valore delle obbligazioni in portafoglio.
VOLA DIASORIN, TORNANO D’ATTUALITÀ I TAMPONI
A Milano figurano in terreno positivo solo Diasorin, che schizza su del 7,7% sull’onda della probabile nuova richiesta di kit e tamponi e Telecom Italia +1,3% a poche ore dalla resa dei conti in cda tra l’azionista Vivendi e l’ad dimissionario Luigi Gubitosi. Ma a spingere gli acquisti è la prospettiva di un accordo tra KKR ed il fondo Cvc in vista di un aumento dell’offerta per il controllo.
La zampata dell’Orso ha colpito duro un po’ in tutti i comparti. Tra le blue chips il prezzo più alto lo paga Unicredit -6%, pur entrata nella lista dei preferiti di Goldman Sachs, seguita da Intesa Sanpaolo -4,22%. In profondo rosso Tenaris -4,49% ed Eni –4,64% zavorrati dal crollo delle quotazioni del petrolio – in caduta libera sotto i 78 dollari nella versione Brent – ed in piena sintonia con la discesa delle compagnie aeree (Iag -9%) e delle crociere (Carnival -11%). A Piazza Affari Enav lascia sul terreno il 7%
FRANA AUTOGRILL, AFFONDA MONTEPASCHI
La maglia nera di giornata spetta ad Autogrill -8,13%, penalizzata dalla prospettiva di nuove restrizioni ai viaggi. Male Saras –5,49% e Banca Monte Paschi – 2,79%.
LA CINA CHIUDE: FERRAGAMO SOTTO TIRO
Sotto tiro il lusso: Moncler -3,3%, precipita Salvatore Ferragamo -5,45% più sensibile ai listini asiatici. Stamane, nel tentativo di salvare le Olimpiadi invernali, la Cina ha cancellato centinaia di voli, chiuso le scuole e soseso le attività turistiche dopo la scoperta a Shanghai di alcuni casi di Covid-19 (del ceppo già noto).
Recupera rispetto ai primi scambi il titolo Juventus: lunedì prossimo partirà l’aumento di capitale da 400 milioni di euro.
IN PROFONDO ROSSO I FUTURE DI WALL STREET
I mercati si avviano così ad un week end di ordinaria paura. Anche Wall Street, che chiuderà i battenti a fine mattinata Usa, non promette niente di buono.
Il future dell’indice S&P500 segna un calo di oltre il 2%. Nel preborsa salgono i titoli farmaceutici, scendono quelli legati ai viaggi, soprattutto i crocieristici, e anche i petroliferi. Fra i primi: Pfizer +5%. Merck +2%.
Fra i crocieristici: Norwegian Cruise -8% e Royal Caribbean -10%. Per quanto riguarda i petroliferi, è particolarmente penalizzato Occidental Petroleum -8%.
GIÙ IL RAND ED IL BITCOIN
Pesanti le conseguenze sugli altri mercati: torna a dominare la scena l’avversione al rischio. E si allontana, magra soddisfazione, l’aumento dei tassi. Si apprezzano i beni rifugio come l’oro, le obbligazioni e le valute considerate sicure.
Crollano i tassi di mercato. Il rendimento del bond decennale dell’Australia scende di nove punti base a 1,77%. Treasury Note degli Stati Uniti a 1,55%, -7 punti base. Il BTP decennale finisce sotto l’1% a 0,98% da 1,07% di ieri.Il Rand del Sudafrica perde l’1,5%. In calo anche il Rublo russo e la Lira della Turchia. Sale l’oro in rialzo dell’1,0% oltre i 1.800 dollari. Il Bitcoin invece perde il 6% a 55mila dollari.