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La variabile politica pesa più sullo spread che sulla Borsa

Dopo il passaggio dalla Banca d’Italia alla Bce della possibilità di stampare moneta e di decidere i tassi, il peso della politica sul mercato finanziario italiano non è più quello di una volta e infatti i venti di crisi sul Governo non turbano più di tanto Piazza Affari anche se fanno aumentare lo spread che sale a 113 punti base

La variabile politica pesa più sullo spread che sulla Borsa

I listini europei chiudono in leggero calo, una seduta priva di grandi spunti, ancora frenata dai contagi di Sars-Cov-2 nel continente e dalle necessarie restrizioni per arginare l’epidemia di coronavirus. La corsa contro il tempo ingaggiata a suon di vaccini viaggia a rilento, anche se l’Ema ha dichiarato oggi che AstraZeneca (-2% a Londra) e l’Università di Oxford hanno presentato un’offerta formale per l’autorizzazione del loro siero anti Covid-19 e che una decisione potrebbe arrivare entro il 29 gennaio.

Nel finale: Milano -0,33%; Francoforte, -0,06%; Parigi -0,2%; Madrid -0,26%; Londra -0,61%. Incerta Wall Street, che dopo un avvio positivo, si muove attualmente contrastata, nel contesto di una situazione politica incandescente con i democratici che vogliono l’impeachment del presidente Donald Trump e le notizie relative a possibili nuove proteste di piazza, anche armate, in vista del giuramento del presidente eletto Joe Biden il 20 gennaio prossimo.

Il clima politico non è dei più sereni neppure in Italia, benché le tensioni nell’attuale maggioranza non abbiano nulla a che fare con le immagine viste nei giorni scorsi a Washington. Fra il presidente del Consiglio Giuseppe Conte e il leader di Italia Viva Matteo Renzi si gioca in ogni caso una partita all’ultimo sangue che potrebbe sfociare in una vera crisi di governo, dopo il consiglio dei ministri di questa sera sul Recovery plan

Benché fino a ieri il mercato non abbia creduto veramente alla deriva peggiore, oggi sul secondario si avverte qualche tensione e lo spread fra decennale italiano e tedesco sale a 113 punti base (+6,28%) e il tasso del Btp  cresce a +0,63%. Sul primario si registra il rendimento in leggero rialzo per i Bot annuali assegnati dal Tesoro: 7 miliardi di Buoni a 12 mesi scadenza 14/01/2022, con rendimento di  -0,478%, in rialzo di 2 centesimi rispetto all’asta del mese precedente. Buona la domanda che si è attestata a 10,695 miliardi di euro, con un rapporto tra domanda e offerta pari a 1,53. Il regolamento dell’asta cade sul prossimo 14 gennaio.

Sul fronte dei cambi l’euro si muove positivo sul dollaro, dopo il recupero di quest’ultimo e il cross è in zona 1,216. Si apprezza invece la sterlina, con la moneta unica in calo a 0,89. Il movimento sarebbe da imputarsi alle parole del governatore Andrew Bailey secondo il quale ci sono “molti problemi” a tagliare i tassi d’interesse sotto lo zero e una tale mossa potrebbe danneggiare le banche.

Il Bitcoin riparte e, dopo le perdite dei giorni scorsi, al momento sale dell’8% circa, oltre quota 34.500 dollari.

Dopo un breve pausa è ripresa anche la corsa del petrolio, che si muove sui massimi da 11 mesi, con il Brent a 56,52 dollari al barile (+1,55%).

In Piazza Affari è il giorno del risparmio gestito: Banca Mediolanum +3,6%; Azimut +2,16%; Finecobank +1,93%; Banca Generali +0,3%. Pandemia a parte, il 2020 è stato per il settore un anno da incorniciare, come dimostrano i risultati di dicembre e le stime annuali. Azimut, per esempio, prevede di chiudere il 2020 con un utile netto compreso fra i 375 milioni e i 415 milioni di euro, sopra il target di 300 milioni annunciato a inizio anno.

Negli altri settori, acquisti su Pirelli +3,28%; Tenaris +2,88%; Leonardo +1,84%; Fca +2,04%; Buzzi +1,73%; Cnh +1%.

Le banche sono miste, con Mediobanca (+0,88%) in testa e Intesa in calo, (-0,24%). Positiva Mps, +0,45%, che ha conferito a Credit Suisse un incarico di advisor finanziario al fine di affiancare Mediobanca nella valutazione delle alternative strategiche a disposizione della banca. Fra le blue chip la performance peggiore è di Prysmian, -6,02,%, che scende a 28,70 euro per azione, sotto il prezzo, di 29,250 euro, del collocamento del 3,73% circa del capitale da parte di Clubtre, partecipata da Tamburi Investments Partners, concluso ieri sera con una procedura di accelerated bookbuilding.

Lettera per Telecom, -3,04%. La compagnia telefonica ha concluso il collocamento del primo Sustainability Bond da un miliardo di euro, con scadenza di 8 anni, destinato a incrementare l’efficienza energetica del Gruppo e a finanziare progetti green e social. La domanda è stata superiore a 4 miliardi di euro e la cedola annuale è stata fissata all’1,625%.

Perdite per Nexi -2,58% e Inwit -2,57%. Le prese di profitto spediscono in coda anche le utility.

Fuori dal paniere principale si ferma in rosso Brunello Cucinelli (-1,53%) dopo i dati sui ricavi 2020 in linea con le indicazioni fornite dal gruppo del lusso e poco sopra le attese degli analisti. Kepler Cheuvreux ha ritoccato al rialzo il target price a 30 da 29 euro

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