Nessuna bocciatura alla legge di stabilità che supera la prima prova in Europa. La Commissione Ue non ha rilevato “gravi violazioni” delle regole nei piani di bilancio 2015 dell’Italia e della Francia ma non è ancora pronta a promuoverli: il commissario agli affari economici e vice presidente Ue Jyrki Katainen rimanda al giudizio completo a novembre, che metterà in luce “mancanze e rischi” dei piani su cui fin dall’inizio ha espresso dubbi.
Non sarà però più lui ad occuparsi del dossier: dal primo novembre il controllo dei conti pubblici passerà nelle mani del socialista francese Pierre Moscovici, ed in molti sperano che la linea del rigido rispetto delle regole si ammorbidisca. Per Roma e Parigi, un primo e importante punto è comunque segnato.
Il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan parla di “dialogo aperto con la commissione che segna anche i tratti di una nuova Europa. “Il riconoscimento della sostanziale coerenza del nostro budget con il quadro regolatorio dell’Unione europea – afferma il ministro italiano – vuol dire che anche l’Europa è sulla strada della crescita e della creazione di nuova occupazione”.
La Commissione dà il via libera alla manovra dopo che la correzione del deficit è stata aumentata di 0,3 punti, si arriva così al 2,6%. Per il deficit strutturale, invece, la correzione è anche superiore allo 0,3%.
“Uno sforzo notevole dopo 3 anni di recessione”, ha detto il ministro Pier Carlo Padoan che ha salutato la decisione del falco Katainen come il preludio di una nuova Europa ora ”sulla strada dello sviluppo e della crescita dell’occupazione”. Certo ammette: la procedura di infrazione non è ancora scongiurata e la maggiore correzione toglie risorse per spingere la crescita.
Ieri il Consiglio dei ministri ha approvato la correzione al Def (Documento Economia e Finanza) che tiene conto delle correzioni chieste dall’Europa e che ora arriva in Parlamento. Slitterà, di conseguenza, di qualche giorno l’avvio della sessione di bilancio sulla Legge di Stabilità 2015.