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La transizione energetica metterà il turbo? Il segreto è pianificare e coinvolgere i cittadini

Foto di Orlando da Pixabay

Il modo in cui i paesi impegnati nella transizione energetica scandiscono i tempi dei piani per gli obiettivi ci consente di misurare l’efficienza della politica. Gli incontri internazionali come le Cop dell’Onu hanno effetti nel medio periodo. Si parla lì di tempi lunghi e lunghissimi, ma a ogni successivo appuntamento i leader si contraddicono. “Il risultato principale di COP28 è stato il consenso degli Emirati Arabi Uniti ad abbandonare i combustibili fossili. Nessuno si illude che la transizione energetica sarà facile, ma c’è un consenso crescente ad accelerare” dice Sarah Howell, Presidente di Global Energy Transition Congress and Exhibition. Questo consenso va interpretato, però.

Chi studia cosa

Dal 1 al 3 luglio 2024, si svolgerà a Milano GET 24  un forum con 300 tra ministri e manager e oltre 2 mila delegati. Si riuniranno per fermare  le emissioni di carbonio e non sono i primi, ovviamente. Ancora una volta il “net zero” sarà il mantra della transizione. Quattro mesi prima dell’appuntamento di Milano, l’americana Boston Consulting Group (BCG) e il WWF hanno condotto uno studio che spiega come una rapida transizione verso un sistema energetico con fonti rinnovabili sia fondamentale per mitigare i cambiamenti climatici. Non è una notizia nuova, ma ribadirlo serve.

Il documento confronta due scenari energetici estremi: uno di business-as-usual (BAU) e uno di transizione rapida (RT) verso fonti rinnovabili. Dentro ci sono 30 indicatori di impatto, laddove lo scenario di una transizione rapida produce risultati migliori in 27 dei 30 parametri di impatto. Insomma,  c’è l’urgenza di agire.

“Lo studio indica che una pianificazione attenta è fondamentale per gestire in modo efficace le sfide climatiche e naturali, portando benefici tangibili per l’ambiente e la società nel complesso“. Chi pianifica ? I manager, la politica, la finanza ? Per il successo di un cambiamento epocale è cruciale il sostegno politico e l’attuazione di normative e incentivi mirati, è la risposta.

Fare bene e in fretta

Lo dicevamo all’inizio, la politica deve essere veloce. Le comunità non siano fantasmi. Al contrario devono partecipare , non fosse per il fatto che i disastri ambientali flagellano i popoli. Nel gran mondo delle informazioni ecologiche ed energetiche i forum servono a riposizionare la strategia; attenzione, non a vantaggio degli strateghi, ma delle persone. Le fake news ambientali fanno male, tanto al sistema energetico vecchio che a quello da costruire.

Marco Tonegutti, Direttore di BCG spiega: “La transizione energetica è necessaria e urgente per mitigare il cambiamento climatico. Raggiungere gli obiettivi che la comunità internazionale si è prefissata, implica oggi la necessità di pianificare un’azione condivisa tra istituzioni e imprese”. Le comunità locali e gli ecosistemi naturali saranno messi alla prova. La velocità con la quale camminano le tecnologie, evidentemente, deve fare i conti con la capacità di catturarle per ridurre i costi di produzione e di stoccaggio delle rinnovabili. La corsa non si fermerà e il forum di Milano di luglio sarà soltanto un nuovo passaggio.

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Categories: Economia e Imprese