Un silenzio che fa rumore. Antonio Conte ha scelto di non parlare prima di Atalanta-Juventus, la partita che chiuderà il 2013 dei bianconeri (ore 15). Una decisione figlia di Scommessopoli, argomento che il tecnico non riesce proprio a mandare giù. Non gli sono piaciute alcune pagine che i giornali hanno dedicato a Coppola, ex portiere di quel Siena allenato proprio da Conte, che lo tirava nuovamente in ballo. Meglio non parlare che rischiare di sbottare insomma, anche perché oggi c’è una partita importante. La trasferta di Bergamo è insidiosa, anche se è innegabile che la Juve arrivi al top della condizione.
Le otto vittorie consecutive, tutte senza subire gol, hanno ridato alla Signora quella parvenza d’invincibilità che sembrava smarrita a inizio stagione. Ora invece i bianconeri volano, ma guai a rallentare. L’Atalanta spera proprio in un calo di concentrazione, oltre che nella bolgia dell’Atleti Azzurri d’Italia, tutto esaurito per un match sempre molto sentito (oltre che a rischio incidenti). Conte confida anzitutto in Tevez, che in caso di gol farebbe addirittura meglio di un certo Del Piero. Alex infatti, nella stagione 1997/98, si fermò a 10 reti prima di Natale, proprio quelle segnate dall’Apache. Che ora sogna d’incrementare ulteriormente il bottino, peraltro già sufficiente a farlo entrare nel cuore dei tifosi.
Al suo fianco ci sarà Llorente, per quella che è ormai diventata la coppia titolare della Juve. Dopo il turnover di Coppa Italia, Conte schiererà nuovamente la formazione tipo. In porta ci sarà ovviamente Buffon, in difesa Barzagli, Bonucci e Chiellini, a centrocampo Lichtsteiner (favorito su Isla), Vidal, Pogba, Marchisio e Asamoah. Sul fronte Atalanta, Colantuono ha qualche problema in difesa. La coppia centrale potrebbe essere composta da Stendardo e Migliaccio, con Canini prima alternativa. Il tecnico dei bergamaschi tenterà di imbrigliare la Signora con un 4-4-1-1, che vedrà in Maxi Moralez e Denis le armi per far male.
Dopo la partita, mentre i giocatori partiranno per le rispettive vacanze, Marotta e Paratici cominceranno ad occuparsi di mercato. L’eliminazione dalla Champions ha cambiato le strategie, come dimostra il defilarsi dalla vicenda Nainggolan. Conte però vuole un esterno, possibilmente in grado d’interpretare sia il 3-5-2 che il 4-3-3. Ecco perché Menez non convince fino in fondo, al di là poi di alcuni aspetti caratteriali decisamente spigolosi. Il francese va comunque tenuto in considerazione, vista la sua situazione contrattuale molto favorevole (andrà in scadenza a giugno, si può prendere subito con 2-3 milioni).