Piazza Affari vista in apertura in lieve rialzo e ossigeno anche per l’euro, trattato a 1,171 sulle piazze asiatiche. Questa la prima reazione dei mercati alle drammatiche novità maturate ieri, culminate nella decisione del presidente Sergio Mattarella di affidare stamane a Carlo Cottarelli l’incarico di formare il governo che dovrà probabilmente guidare il Paese verso nuove elezioni.
I MERCATI CON MATTARELLA, MA LE GRANDI BORSE SONO CHIUSE
Sembra piacere ai mercati la scelta del Presidente di non avallare la nascita di un governo segnato dalla volontà di mettere in discussione la partecipazione italiana all’euro. “Ci aspetta un lungo periodo di instabilità in attesa di nuove elezioni – è il commento a Bloomberg di un operatore di Bank of Australia – Ma per il momento ci accontentiamo del fatto che, a breve, il rischio di una frattura dell’euro è stato scongiurato”. Ma il giudizio ha un valore limitato: oggi sono chiuse per festività sia la Borsa di Londra (Bank Holiday) che Wall Street (Memorial day). In apertura di seduta Piazza Affari guadagna l’1,16% e lo spread è in calo.
TRUMP RIAPRE A KIM: SEOUL E LA CINA IN RIALZO
L’attenzione dei mercati stamane sembra però concentrata su altri eventi: le prove di accordo tra Corea del Nord e Usa e l’allentamento dei tetti di produzione del petrolio concordato da Russia ed Arabia Saudita.
Donald Trump, rovesciando le posizioni precedenti, è stato prodigo di complimenti per Pyongyang che, ha scritto, “sarà senz’altro uno dei grandi Paesi del futuro”. Intanto una delegazione americana è in Corea del Nord per rendere possibile il meeting di Singapore tra i due presidenti. E le conseguenze si sono fatte sentire.
L’oro à sceso sotto il livello dei 1.300 dollari l’oncia.
La Borsa di Seoul è in rialzo dello 0,8%. Lo won, la valuta locale, si apprezza su dollaro.
Tutti su i mercati della Cina: Hong Kong +0,5%, indice CSI300 dei listini di Shanghai e Shenzhen +0,6%.
La Borsa del Giappone è in lieve rialzo, lo yen si indebolisce su dollaro.
SALE LA PRODUZIONE, TONFO DEL GREGGIO SOTTO I 75 EURO
In forte calo stamane il petrolio. Russia e Arabia Saudita hanno confermato di voler aumentare la produzione. Stamattina il greggio del Mare del Nord perde il 2% a 74,49 dollari il barile, la scorsa settimana si è chiusa con un ribasso del 2,6%. Ancor più sensibile il calo del greggio Wti, a 65,80 dollari il barile (-3,15). Il differenziale tra i due petroli di riferimento tocca i massimi degli ultimi tre anni a 8 dollari il barile.
SU MILANO L’INCOGNITA DEL MONITO DI MOODY’S
L’attenzione oggi sarà però concentrata su Piazza Affari e, soprattutto, sul mercato obbligazionario su cui sono destinate a scaricarsi le tensioni accumulate in un week end ad altissima tensione, aperto dalla decisione di Moody’s di metter osservazione il rating ‘Baa2’ per poi proseguire con il drammatico braccio di ferro sul nome di Paolo Savona e la decisione del presidente Sergio Mattarella di affidare stamane a Carlo Cottarelli l’incarico di formare in governo che dovrà probabilmente guidare il Paese verso nuove elezioni.
OGGI L’OFFERTA DI CTZ E BTPEI
In questa cornice prendono il via tra poche ore le aste del tesoro di fine mese, un primo test sulla tenuta della credibilità finanziaria della Repubblica. Si parte stamane con l’offerta di Ctz e Btp (tre miliardi il quantitativo massimo), domani toccherà ai Bot (5,5 miliardi a sei mesi), mercoledì ai Btp a 5 e 10 anni e ai Ccteu (da 3,75 a 6 miliardi l’offerta complessiva).
Il clima è dei più complicati dopo le pesanti perdite della scorsa settimana. Lo spread tra Btp e Bund ha raggiunto venerdì quota 215, a livelli che non si erano più visti dopo l’avvio del Quantitative Easing. Anche nei confronti della Spagna, avviata a una crisi politica al buio che già si è fatta sentire sull’indice di Borsa (-2,8% in settimana), lo spread riparte da quota 105, come non accadeva dal 2012.
OGGI ALL’ABI LA CRISI DEI TITOLI BANCARI E LE DECISIONI ECOFIN
Lo spread ha trascinato al ribasso i titoli bancari, con l’indice di settore che ha ceduto quasi l’8% contro un calo, comunque drammatico del 4,48% dell’indice generale su cu cui oggi peserà anche lo stacco delle cedole di alcuni titoli (sette quotati al Mta).
Il calendario della settimana prevede diversi appuntamenti tradizionali che, alla luce dell’emergenza, acquistano un valore particolare. A partire dalle Considerazioni Finali del governatore Ignazio Visco, che saranno lette domani in Banca d’Italia.
Oggi si riuniranno anche consiglio e direttivo Abi, cui toccherà prender atto, tra l’altro, della novità maturata all’Ecofin: con l’astensione di Italia e Grecia è stato approvato il “pacchetto bancario” che prevede l’introduzione del livello minimo di capacità di assorbimento delle perdite (TLAC), che consentirà anche alle banche ‘globalmente sistemiche’, straniere incluse, di essere risolte senza scossoni al sistema. E viene introdotto un nuovo buffer di liquidità che costringe le banche a finanziare le attività di lungo termine con fonti stabili. In sintesi, nuove misure per ridurre il rischio ma nessuna novità su come condividerlo, come chiedeva l’Italia: la crisi politica produce i primi danni.
IN CALENDARIO DOMANI LE ASSEMBLEE DI POSTE ED EXOR
Sul fronte di Piazza Affari da registrare oggi la Aim Conference, occasione per fare il punto sulla forte crescita del listino.
Domani si terranno le assemblee di Poste Italiane e di Exor. Giovedì toccherà a Stm, ultimo atto della gestione di Carlo Bozotti.
Venerdì si terrà l’Investor day di Fiat Chrysler.
IN USA ARRIVANO BEIGE BOOK E DATI SUL LAVORO
Negli Usa l’appuntamento macro più atteso riguarda la pubblicazione, mercoledì 30, del Beige Book e dei dati del mercato del lavoro in arrivo venerdì: la stima è di 193 mila nuovi posti (contro i 163 mila di aprile). Il tasso di disoccupazione è stabile al 3,9%.
Si completa la campagna delle trimestrali dell’indice S&P 500. All’elenco mancano solo nove società, tra cui Michael Kors e Hp. In Europa usciranno venerdì i dati Pmi.
TRE MILIONI DI DOLLARI PER PRANZARE CON WARREN BUFFETT
La nota leggera in un clima plumbeo la fornisce Warren Buffett. Anche quest’anno, per beneficenza, il saggio di Omaha si mette all’asta. Il vincitore potrà pranzare a New York con il mito di Wall Street. Un posto a tavola vale tre milioni: l’anno scorso all’asta vennero raccolti 2,68 miliardi di dollari. Dal 2000, anno d’avvio dell’iniziativa, il totale è di 26 milioni di dollari.