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La svolta della Grecia galvanizza i mercati: a Milano la miglior seduta dell’anno

“La Grecia ha presentato le prime proposte concrete che aspettavamo da settimane”. Così Donald Tusk, presidente del Consiglio d’Europa, ha certificato in serata quel che le Borse stavano festeggiando da ore: Atene ha prodotto “una buona base d’accordo”. Domani (mercoledì) sera si riunirà quindi un altro Eurogruppo e giovedì i leader dovrebbero mettere il sigillo finale nel summit Ue. Nel frattempo la Bce ha fornito nuovi prestiti d’emergenza alle banche greche, che ieri hanno fatto fronte ad una nuova ondata di ritiro dei depositi (1,6 miliardi, dopo i 2 miliardi di venerdì).

AVANZA ANCHE TOKYO, NASDAQ ANCORA UN MASSIMO 

La crisi non è finita, ma i mercati già hanno celebrato la pace greca con i fuochi d’artificio. Robusto rally della Borsa di Tokyo (+1,6%) e rialzi diffusi in tutta l’area Asia Pacific. Fanno eccezione le Borse cinesi, in cui è ripresa stamane la pioggia degli acquisti, inevitabile conseguenza della bolla speculativa degli ultimi mesi: Shanghai -4,8%, Shenzhen -5,3%. L’indice Pmi cinese, intanto, migliora (49,6 rispetto al precedente 49,2) ma resta debole sotto la linea dei 50 punti, il confine tra crescita e recessione. 

Positiva Wall Street: Dow Jones +0,58% S&P 500 +0,61%. Il Nasdaq (+0,72%) ha segnato un nuovo record a 5.154 punti. Frena l’euro a quota 1,1274 sul dollaro. E’ la discesa più marcata dal 5 giugno scorso. Cala la tensione, rallenta l’oro: -1,2%, a 1.186 dollari l’oncia. 

A MILANO +3,5 (+4% CON L’EFFETTO CEDOLE) LA MIGLIOR SEDUTA DEL 2015

Esplosione liberatoria su tutti i listini del Vecchio Continente, a dimostrazione che, al di là dell’andamento prudente egli ultimi giorni, il default era diventato una minaccia assai credibile. A Milano l’indice Ftse Mib è salito del 3,50%. Se si tiene conto dello stacco del dividendo di alcune blue chip (A2A, Enel, Exor, Terna, Unipolsai), il rialzo sfiora il 4%: si tratta della miglior seduta dell’anno. 

Rialzi superiori al 3% anche per gli altri listini europei. L’Eurostoxx chiude la giornata con un guadagno del 4,05%. L’indice di Atene che ha segnato un +9,62%, contestualmente a una riduzione del tasso di interesse sui titoli di stato decennali dal 12,589% all’11,189%. C’è stato anche un fortissimo apprezzamento del Btp: il rendimento del decennale scende di 17 punti base al 2,10%. Lo spread con il Bund tedesco, il cui rendimento sale di 8 punti base allo 0,83%, si porta a 121 punti base, in calo di 30 punti base rispetto a venerdì sera.

ATENE CEDE SU PENSIONI ED IVA. MA ORA ASPETTA AIUTI DA UE E FMI

L’accordo disegnato a Bruxelles valica i paletti che per settimane la Grecia aveva dichiarato invalicabili: Atene prevede misure fiscali permanenti per il 2% del Pil e ha aperto anche sulle pensioni con il blocco dei prepensionamenti dal 2016 (e un successivo innalzamento dell’età della pensione) per un risparmio complessivo pari all’1,4% del Pil entro la fine dell’anno prossimo (più di quanto chiedessero gli stessi creditori). Poi ha annunciato una sovrattassa di solidarietà per chi ha un reddito superiore a 30mila euro l’anno e per le società con utili oltre i 500 mila euro. Inoltre la spesa militare verrebbe ridotta di 200 milioni di euro nel 2016.

E’ molto ma per Christine Lagarde, direttore del Fondo Monetario, “molte cose restano da fare”. Giudizio severo ma comprensibile. Ora, infatti, si apre la fase 2, quella degli aiuti alla Grecia, necessari per due motivi: favorire l’approvazione dell’intesa dal Parlamento di Atene ed evitare così il caos. Ma, soprattutto, mettere le basi per un rilancio credibile dell’economia greca, per evitare che si ripeta lo psicodramma degli ultimi mesi. Al di là della retorica, scrive Gideon Rachman sul Ft, “l’Europa deve essere consapevoli che, piaccia o no, la Grecia avrà bisogno per anni del supporto della Ue e del Fmi”.  

RALLY DELLE POPOLARI: LE BANCHE ATTENDONO GLI SGRAVI FISCALI

Potrebbe essere il giorno X per i sospirati provvedimenti fiscali a favore del settore, ma il condizionale è d’obbligo: a frenare il governo è il timore che il pacchetto sui crediti deteriorati sia percepito come un regalo alle banche. Nel frattempo il comparto, oltre a festeggiare il rimbalzo dei titoli di Stato, ha tratto beneficio dall’operazione Icbpi, che ha dato una spinta alle Popolari.

Nel listino milanese la migliore blue chip è stata infatti Banca Popolare dell’Emilia Romagna (+7,3%) sull’onda della plusvalenza netta (tra 149-162 milioni) derivante dalla cessione di Icbpi (in tutto l’85,79%) da parte delle banche azioniste a Mercury Italy, veicolo partecipato dai fondi Bain Capital, Advent International e Clessidra sgr a un prezzo sulla base di una valutazione del 100% tra 2 e 2,15 miliardi di euro.

Beneficiano dell’accordo anche Banco Popolare (+6,1%), Ubi Banca (+5,5%) che, assieme a Bpm e la stessa Bper, resteranno nell’istituto con quote attorno al 2%. 

Banca Popolare di Milano +1,85%: l’ad Giuseppe Castagna ha ribadito l’intenzione di volersi muovere in fretta nel processo di trasformazione in Spa e consolidamento e già da questa settimana. “Se siamo partiti presto è perché vogliamo fare presto. Se si trova il perfect match, il matrimonio giusto, perché aspettare?”. Gli advisor Citigroup e Lazard, nominati due settimane fa, “stanno mettendo a disposizione reciproca le informazioni” raccolte e da questa settimana cominceremo a parlare”.

Tra le altre banche, Mediobanca +6%, Intesa +5% Monte Paschi+5% ed Unicredit +5%. Fuori dal paniere principale Carige ha messo a segno +9,9%. Bene anche assicurazioni e gestito: Generali +4,1%, Mediolanum +6%, Azimut +4,2%.

ASIA DI NUOVE COMMESSE PER SAIPEM (+6,4%) 

Saipem si mette in luce con un guadagno del 6,4% a 9,84 euro. Gli analisti di Deutsche Bank hanno promosso il titolo da Sell a Buy con un prezzo obiettivo alzato a 13,5 euro. Secondo Banca Akros la società ha buone possibilità di aggiudicarsi commesse sia per i nuovi gasdotti Turkish Stream e South Stream, oltre che per i contratti già in essere relativi al Nord Stream.

Eni ha guadagnato ieri il 4,8%.

INWIT, ESORDIO RECORD PER LE TORRI DI TELECOM

E’ stata la giornata delle torri. Esordio trionfale per Inwit (+11,51) fino ad un massimo a 4,07 euro. La performance della controllata di Telecom Italia (+2%) non ha influenzato Ei Towers, invariata, e Rai Way (-0,37%), ma i due titoli sono stati premiati dal giudizio di Citigroup che ha alzato il prezzo obiettivo rispettivamente da 55 a 59 euro e da 4,5 a 4,7 euro, sulla base della solidità e visibilità dei flussi di cassa generati.

BRILLA CNH. FCA CORRE, MA MENO DEGLI ALTRI

Nella scuderia Agnelli balzo di Cnh, in rialzo del 4,5% grazie alla promozione a “neutral” da “underweight” di JP Morgan. Bene anche Fiat Chrysler (+2,6%), che rimane però un passo indietro rispetto al comparto auto europeo, che sale del 3,9% segnando la migliore performance tra gli indici settoriali.

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