Piazza Affari chiude peggiore d’Europa, colpita dalle vendite su bancari e finanziari. Il Ftse Mib cede il 2,18%. In fondo al paniere: Unicredit -6,3%, Bper -5,79%, Azimut -5,46%, Bpm -5,26%, Ubi Banca -4,89%.
La pioggia di vendite sui finanziari è favorita dalla lettura dei verbali delle banche centrali. La Federal Reserve ha sottolineato che, una volta esaurito l’effetto Brexit, il pericolo più immediato per la stabilità finanziaria è legato alle banche italiane. Spiegano i ribassi poi le scadenza tecniche sul listino (i futures sulle opzioni e sulle azioni) e la rottura del supporto di 16500 punti.
In rosso anche gli altri principali listini europei: Parigi -0,82%, Francoforte -0,55% e Londra -0,15% dove l’attenzione è su Easyjet per le voci di takeover. Lo spread Btp-bund si allarga a 117 punti e rendimento all’1,14%.
A Wall Street gli indici sono in leggera flessione. Occhio su Deere e Foot Locker dopo i risultati migliori delle attese. La giornata è priva di dati macroeconomici significativi mentre i mercati guardano già a settimana prossima sia sul fronte degli indicatori economici sia in attesa del simposio di Jackson Hole.
Il biglietto verde recupera terreno e il cambio euro dollaro si porta a 1,1324 (-0,22%). La sterlina è tornata a perdere terreno contro euro e dollaro scivolando a 1,3044 dollari e a 0,8678 per un euro. A pesare sono i nuovi rumors sui tempi della Brexit che vedrebbero il Regno Unito avviare i negoziati per l’uscita dalla Ue nella prima metà del 2017.
Il petrolio Wti cede lo 0,25% a 48,1 dollari al barile e il Brent lo 0,77% a 50,5 dollari al barile. Sul Ftse Mib non ci sono titoli in territorio positivo.Limita i danni Cnh (-0,86%) aiutata dalla revisione al rialzo da parte della concorrente Deere delle stime 2016. Telecom Italia (-1,3%) si è chiamata fuori dal riassetto della pay-tv Mediaset Premium. Fuori dal paniere principale ancora in recupero le Rcs che nella seduta sono state sospese in asta di volatilità e chiudono in rialzo del 4,3%.