Nuove, ennesime elezioni in Spagna. Madrid torna alle urne a sette mesi dal voto che ha sancito la vittoria dei socialisti di Pedro Sanchez senza però dar loro la maggioranza assoluta necessaria per governare. La data è già stata fissata. La nuova tornata elettorale si terrà il prossimo 10 novembre.
Saranno le seconde elezioni del 2019, le quarte in quattro anni. “Un caso inedito in Europa che segna il fallimento di un’intera generazione di politici”, commenta El Pais.
Dopo mesi di trattative – non troppo convinte a dir la verità – è arrivato l’epilogo che tutti si aspettavano. Concluse le consultazioni con i principali partiti del Paese, nella serata del 17 settembre re Felipe ha annunciato di non aver trovato i numeri sufficienti a convocare la sessione di investitura.
“Spero che il 10 novembre gli spagnoli esprimeranno una maggioranza più chiara in modo che lei, signor Casado, Rivera e Iglesias (i tre leader del PP, di Ciudadanos e di Unidas Podemos, ndr.) non abbiate la capacità di bloccare la formazione di un Governo” ha affermato Sánchez rispondendo alle accuse dei suoi oppositori.
In realtà, secondo molti analisti, lo stesso numero uno del Partito Socialista mirava a tornare alle urne, convinto di poter ottenere quella maggioranza assoluta sfuggitagli lo scorso aprile.
Da quel momento in poi erano cominciate le trattative con Unidas Podemos, ma sin da subito le posizioni dei due partiti si sono rivelate inconciliabili. Sánchez voleva governare da solo con l’appoggio esterno del partito di Iglesias, quest’ultimo chiedeva poltrone di peso all’interno dell’esecutivo. La lontananza tra le due formazioni è risultata palese nel corso della prima sessione di investitura di fine luglio, quando nonostante i tentativi, Podemos ha deciso di non votare la fiducia al Premier incaricato.
Secondo gli ultimi sondaggi pubblicati da Sigma Dos per il quotidiano El Mundo. Alle prossime elezioni i socialisti dovrebbero riuscire a consolidare la loro posizione, passando dal 28,7 al 33,4%. Unidas Podemos potrebbe confermare il suo 14,2%, mentre il PP potrebbe recuperare terreno, salendo al 19%. In discesa, Ciudadanos, che potrebbe assestarsi all’11,8% dal precedente 15,9%. Forte calo per l’ultradestra di Vox, che perderebbe 7 seggi, scendendo a 17. Se questi numeri venissero confermati, il Psoe uscirebbe rafforzato dalle urne, ma non riuscirebbe comunque ad ottenere la maggioranza assoluta (176 seggi) necessaria per governare da solo.