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La sonda Insight è su Marte: il video è spettacolare

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L’ammartaggio, avvenuto intorno alle 21 di lunedì (ora italiana), ha scatenato l’esultanza della Nasa: è iniziata con successo la missione della sonda Insight su Marte, dopo un viaggio di sei mesi e mezzo e 480 milioni di chilometri percorsi, grazie anche a un tocco di made in Italy. Insight infatti nel suo lungo e vincente viaggio nello spazio è stata guidata da una “bussola” italiana, lo space tracker costruito da Leonardo a Campi Bisenzio. Tutto il mondo ha seguito le fasi delicate della discesa, anche lo schermo Nasdaq a Times Square, New York, ha trasmesso la diretta dell’Agenzia spaziale americana.

Adesso le operazioni di ricerca sul pianeta rosso iniziano con l’apertura dei pannelli solari, che permetteranno al veicolo di avere l’energia sufficiente per cominciare una lunga attività di esplorazione del sottosuolo, con una sonda che ne misurerà la temperatura fino alla profondità di cinque metri e potrà rivelare in questo modo se all’interno di Marte esista una forma di calore: questo potrebbe significare che l’acqua scoperta nel luglio scorso sotto i ghiacci del Polo Sud marziano potrebbe essere più calda di quanto si pensi.

Questa è infatti una delle più importanti missioni su Marte, perché a differenza delle precedenti sarà la prima a studiare l’interno di un pianeta usando strumenti al suolo, dalla superficie indagare il suo interno. Un modo per saperne di più anche sulla formazione dei pianeti rocciosi del Sistema solare, compreso il nostro. Un sismografo ascolterà i terremoti, le vibrazioni causate dagli impatti di asteroidi e dalle attività sulla superficie come le tempeste e altri fenomeni amosferici; una sonda che penetrerà fino a cinque metri sotto la superficie (finora solo Curiosity aveva bucato la roccia per appena qualche centimetro) per misurare la temperatura interna; e uno strumento radio per “pesare” le fluttuazioni e avere così indizi sulla natura del suo nucleo.

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Secondo la tabella di marcia della Nasa, Insight sarà pienamente operativa e pronta a lavorare a partire da dieci settimane dopo l’ammartaggio. In questo periodo infatti, il team del Jpl dovrà usare le camere per visualizzare ciò che la circonda e studiare con cura dove appoggiare i delicati strumenti per “auscultare” i battiti e la temperatura in profondità. Il primo a entrare in funzione, una settimana dopo l’arrivo, sarà però Reis, l’antenna a bordo del lander che sfrutterà un segnale radio trasmesso a Terra e rispedito indietro. Lo farà per due anni, ogni giorno per un’ora, e permetterà di misurare le oscillazioni del pianeta e avere informazioni importanti sul suo nucleo metallico.

Il sismometro verrà piazzato tre o quattro settimane dopo, entro le due settimane successive avrà anche lo scudo protettivo termico e per il vento. La sonda che scaverà fino a cinque metri per calare il termometro una settimana dopo ed entro sei settimane dovrebbe aver completato il foro per iniziare a raccogliere dati e svelare così, dopo mezzo secolo passato a indagare la sua superficie, i segreti che si nascondono nel sottosuolo.

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