Sull’onda del possibile attacco a Damasco da parte delle potenze occidentali, le valute rifugio, come yen e franco svizzero, registrano importanti rialzi, mentre crollano le Borse. Lo yen ha toccato i massimi di seduta contro dollaro ed euro, rispettivamente a 97,36 e 129,83. Il franco svizzero ha raggiunto i massimi di seduta contro la moneta unica a 1,2285 franchi per euro da una chiusura a 1,2342.
Le tensioni siriane alimentano poi il rally del greggio che tocca anche quota 109 dollari al barile. La Siria non è uno dei grandi produttori di petrolio (50mila barili al giorno secondo Barclays) ma, come segnalano gli analisti, l’instabile situazione di Damasco potrebbe mettere in pericolo la produzione nella regione mediorientale in cui si concentra oltre un terzo della produzione mondiale di oro nero.
Giornata positiva anche per l’oro. Il prezzo dell’oro a Hong Kong è salito di 110 dollari HK per chiudere a 13.070 dollari HK per tael. Il prezzo è pari a 1.413,82 dollari Usa l’oncia, in rialzo di 11,90 dollari.
Le Borse europee imboccano la strada del forte ribasso, con i principali listini in calo di circa due punti percentuali. Gli investitori sono preoccupati sugli sviluppi della situazione in Siria, dopo le dichiarazioni del segretario di Stato Usa, John Kerry. Wall Street ha aperto in rosso con il Dow Jones in calo dello 0,65% nettamente sotto i 15mila punti.
Tutte in rosso le Borse europee: Madrid è la peggiore (-2,4%), seguita da Milano (-2,3%).