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La sindrome inflazione turba le Borse, ma la Bce rassicura

Le tensioni che si stanno accumulando sul fronte dell’inflazione mettono in guardia le Borse, che infatti si tingono di rosso – Anche il petrolio rallenta, ma la Bce considera solo temporaneo l’incremento dei prezzi al consumo – Ma per l’Etf sul Bitcoin è boom

La sindrome inflazione turba le Borse, ma la Bce rassicura

Per le Borse si profila una chiusura di settimana in rosso, la prima del 2021, nel giorno in cui il presidente americano Joe Biden debutterà sul palcoscenico internazionale prendendo parte (in video) al G7 a guida britannica e a seguire alla Conferenza sulla Sicurezza di Monaco.

Scendono le Borse dell’Asia Pacifico, in linea con i future di Wall Street (Nasdaq -0,2%) e le chiusure di ieri sera: S&P500: -0,44, Dow Jones -0,38%, Nasdaq -0,72%. In particolare, il Nikkei di Tokyo perde lo 0,5%, l’Hang Seng di Hong Kong lo 0,6% e il CSI 300 dei listini di Shanghai e Shenzen lo 0,2%. Solo il Kospi di Seul viaggia in positivo: +0,3%.

MOODY’S: RIPRESA RAPIDA, RISCHIO SUI TASSI

La citazione di un noto detto anglosassone aiuta a capire le ragioni della prudenza dopo la lunga fase di rialzi: “Too much of a good thing”. Titola così stamane la nota quotidiana di Moody’s rivolta ai clienti dell’agenzia. Ovvero, il “troppo” rischia di danneggiare anche un fenomeno virtuoso. Ed è quello che preoccupa gli analisti di fronte ai dati in arrivo dall’economia. La crescita del Pil nel primo trimestre rischia di accelerare dal già rapido 4,5% a “un insostenibile 9,5%”. Di questo passo, è il ragionamento, è lecito attenderci un aumento del 7% del tasso di crescita per l’intero anno, il più alto dal 1987. “Questo – si legge – avrà importanti implicazioni sui tassi che aiutano a governare il business”.

Emerge così nelle capitali della finanza la sensazione che, ancor prima del varo del pacchetto di sostegno all’economia messo a punto dall’amministrazione Usa, si stiano accumulando tensioni sul fronte dell’inflazione che renderanno necessaria una frenata, seppur modesta e temporanea, della corsa dei mercati. Le tracce di questo sospetto affiorano ormai con una certa evidenza: il Treasury Note a dieci anni è schizzato nelle ultime settimane sui massimi degli ultimi 11 mesi, intorno a 1,30%. Anche il rendimento del tetragono bund si muove al rialzo con insolita energia.  Solo la Cina sembra immune, ma la dinamica dei prestiti nel Celeste Impero è influenzata dallo scontro in atto sui prestiti della piattaforma Ant di Jack Ma, colpita dall’ostilità del governo. Insomma, vera o presunta che sia la spinta al rialzo dei tassi, il dato è sufficiente a frenare le Borse, per la prima volta in rosso nel 2021.

LA BCE: CAROVITA SOLO TEMPORANEO

I verbali dell’ultima riunione del comitato esecutivo della Bce, tra l’altro, mostrano che i vertici della principale istituzione finanziaria della zona euro non sono in alcun modo preoccupati del risveglio dell’inflazione: l’incremento dei prezzi al consumo manifestatosi a inizio anno viene ritenuto un elemento temporaneo. Dalla tedesca Isabel Schnabel, secondo indiscrezioni, sarebbe arrivato un invito alla prudenza, in quanto un incremento dei tassi di reali rischia di rendere vulnerabili i prezzi delle azioni.

La corsa del rame e di altre materie prime offre un altro indizio della corsa dei prezzi, Ma stamane Il petrolio Brent è in calo dell’1% a 63,2 dollari il barile, ieri -0,7%. Il greggio del Mare del Nord torna indietro, dopo quattro sedute filate di rialzo, in quanto sta migliorando la situazione produttiva degli Stati Uniti: due grandi estrattori del Texas, Devon Energy e Marathon Oil sarebbero riusciti a rimettere in uso gli impianti.

Segna il passo il Bitcoin, tra l’altro sostenuto da nuove dichiarazioni di Elon Musk. Ieri il primo Etf che permette di seguire il prezzo della principale criptovaluta del mondo ha debuttato a Toronto con volumi molto forti: 7 milioni di pezzi scambiati subito, nel giro di pochi minuti.

Anche i Btp hanno registrato una battuta d’arresto nel giorno della fiducia della Camera a Mario Draghi. Nella sua replica agli interventi dei deputati, il premier ha insistito sull’importanza della lotta alla corruzione e sulla necessità di riformare giustizia e pubblica amministrazione, toccando anche i temi delle carceri, dello sport e del turismo.

MILANO -1,11%. LA STERLINA FRENA LONDRA

Milano ha perduto l‘1,11%, arretrando a 22.921 punti base. Nel resto d’Europa, la piazza peggiore è Londra: -1,37%, con la sterlina in grande spolvero (+0,73%). Nonostante il ritorno del dividendo, crolla Barclays (-4,44%), zavorrata dalle previsioni negative sull’esercizio in corso.

In grande evidenza l’indice minerario, in crescita del 2,5% anche grazie ai prezzi del rame, al massimo da quasi un decennio.

ACCELERA DAIMLER, PORSCHE TRAINA VOLKSWAGEN

Francoforte limita i danni allo 0,17%, sostenuta dai titoli del settore auto. Daimler guadagna il 2,67% grazie all’impennata dell’utile nel 2020 e alla fiducia nei prossimi mesi. Protagonista della seduta è però Volkswagen (+4,52%), che sta valutando la quotazione in Borsa di Porsche. Secondo quanto riferito dalla rivista tedesca Manager Magazin, l’ipotesi di Ipo della casa di Stoccarda (nel 2021) potrebbe portare Volkswagen a mettere sul mercato fino al 25% del capitale.

AMSTERDAM SORPASSA LA CITY, CONTI AMARI PER AIRBUS

Parigi -0,55%. Pesano i conti negativi di Orange (-2,6%), Atos (-6%) e Airbus (-3%). Ribasso pesante ad Amsterdam (-1,35%), che peraltro ha superato in questi giorni Londra come principale piazza azionaria del Vecchio Continente. Madrid -0,78%.

LO SPREAD TORNA A QUOTA 100, CORRONO I RENDIMENTI DEI BUND

Finale di seduta con il segno negativo per il secondario italiano, su cui si concentrano le prese di beneficio dopo la corsa delle ultime settimane. Il premio al rischio Btp/Bund si riporta così a 98 punti base, dopo aver superato nel corso della seduta la barriera dei cento punti. Il rendimento del Btp 10 è risalito allo 0,64%. Salgono anche i rendimenti degli altri titoli dell’Eurozona. I l tasso sul decennale tedesco è ai massimi da giugno 2020.

Nell’asta di martedì 23 febbraio il ministero dell’Economia offrirà tra 2 e 2,5 miliardi di Ctz a 24 mesi, mentre l’asta dei titoli BTPei prevista per lo stesso giorno non avrà luogo dopo la recente emissione del nuovo benchmark BTPei a 30 anni.

AVANZANO STELLANTIS E A2A, FITCH PROMUOVE ENEL

Il dinamismo del settore aiuta Stellantis (+0,56%) ad uscire dal grigiore generale. Meglio della controllata di Exor ha fatto solo A2a (+1,46%).

Enel cede l’1,24 nonostante l’agenzia Fitch abbia confermato il rating a lungo termine del colosso elettrico, fissato ad “A-”; il giudizio classifica la società tra gli emittenti non speculativi. Fitch ha giustificato la decisione segnalando la solida posizione di Enel nel settore delle energie rinnovabili. Le prospettive sul rating di Enel per i prossimi trimestri sono “stabili”.

CAMPARI RECUPERA, SUI CONTI PESA LA PANDEMIA

In terreno positivo anche Campari (+0,12%), che recupera nel finale dopo una seduta in rosso. I risultati 2020 sono stati fortemente condizionati dalla pandemia. L’utile netto è crollato in ribasso del 39,1%, a 187,9 milioni, il fatturato è sceso a 1,772 miliardi di euro, -4,1%.

Proposto un dividendo in linea con l’esercizio precedente, a 0,055 euro. Poco sopra la parità Saipem (+0,08%). Giù Tenaris (-2,33%). Perdono invece Inwit (-3,15%), Leonardo (-2,67%), Diasorin (-2,56%) e Interpump (-2,49%). Nel comparto bancario abbondano i segni meno: Bper -1,73%, Unicredit -1,96%.

LA CHAMPIONS A MEDIASET FINO AL 2024. TONFO DI RAI WAY 

Mediaset (+1,42%) continuerà a trasmettere la Champions League fino al 2024, ma la vera sfida per il Biscione continua a essere quella dello streaming, dove saranno disponibili 104 partite a stagione.

In forte discesa Rai Way (-6,63%) dopo il collocamento di 10 milioni di azioni al prezzo di 4,92 euro. Equita Sim ha confermato il rating buy con target price a 7,3 euro.

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