Lo scandalo Cambridge Analytica apre una voragine nella Silicon Valley, che stavolta, diversamente dal passato, non risponde compatta alle accuse arrivate dall’esterno. Il primo a rompere il fronte dei giganti californiani è stato il magnate visionario Elon Musk, che ha chiuso gli account Facebook delle sue aziende Tesla e SpaceX.
Ancora più pesante è stato l’intervento di Tim Cook: “La capacità di chiunque di sapere, da anni, cosa hai visitato, chi sono i tuoi contatti, chi sono i loro contatti, le cose che ti piacciono e che non ti piacciono e ogni dettaglio intimo della tua vita – ha detto il numero uno di Apple – dal mio punto di vista non dovrebbe esistere. Penso che questa situazione sia davvero terribile ed è diventata così estesa che probabilmente è necessario un regolamento ben congegnato. Per anni ci siamo preoccupati che le persone in molti Paesi stessero rinunciando ai dati probabilmente senza sapere a fondo cosa stavano facendo ed eravamo certi che un giorno sarebbe successo qualcosa che avrebbe notevolmente offeso queste stesse persone. Sfortunatamente questa predizione si è avverata più di una volta”.
Gli ha fatto eco Ginny Rometty, Ceo di Ibm: “Se vuoi usare certe tecnologie devi far sapere agli utenti che le usi – ha detto la manager durante un convegno pubblico – Non deve essere una sorpresa. Le persone devono avere la possibilità di aderire o rifiutare con le modalità di “opt in” e “opt out”, e deve essere chiaro che la proprietà dei dati è di chi li crea”.
Fin qui, nessuna azienda della Silicon Valley si è schierata in difesa di Facebook. I gruppi che non hanno preso posizione sullo scandalo Cambridge Analytica – su tutti Google, Amazon, Microsoft e Twitter – hanno scelto la strada del silenzio. Ma la scelta di non intervenire dopo un caso simile non è prassi abituale e ha comunque un significato. Se non altro, dimostra che lo scandalo innescato dalla società londinese ha messo in imbarazzo i colossi della tecnologia che gestiscono miliardi di dati dei propri utenti.
Nessuno tranne due miliardi di utenti.
Stanno semplicemente cercando di cogliere l’occasione per fare uno sgambetto a Marchetto, ma tanto quei 2 miliardi di utenti non saprebbero dove migrare, ed in ogni caso non migreranno.
Quindi, è tutta aria fritta.