LA SCURE DI S&P PESA SUL TESORO. E SULL’EURO
PARTE L’ULTIMO ROUND PER L’AUMENTO RCS
L’asta dei Bot a 3 e 12 mesi sarà stamane il primo test dopo la retrocessione. L’agenzia S&P ha infatti tagliato il rating di lungo termine dell’Italia a BBB da BBB+ con outlook negativo. La decisione riflette attese per un “peggioramento delle prospettive economiche” del Paese dopo “10 anni in cui la crescita reale si e’ aggirata in media a un -0,04%. Secondo l’agenzia di rating, “la lenta crescita deriva in gran parte dalla rigidita’ del mercato del lavoro e di quello produttivo italiano”. Ma pesa anche l’incertezza sulle prossime mosse dell’esecutivo in matera di Imu e di Iva. Domani si profila un esame ancor più impegnativo: l’emissione di Btp a 3 anni.
La decisione di S&P e i commenti di Georg Asmussen, membro tedesce del direttorio Bce (“se ce ne fosse bisogno abbiamo una serie di misure standard e non standard che possiamo utilizzare” e “i mercati non stanno mettendo molta fiducia nella guidance verbale della banca centrale”) hanno avuto ripercussioni sull’euro, scivolato nei confronti del dollaro a quota 1,2788, e sul livello del Bund decennale sceso a quota 1,65%.
Sul mercato dei titoli di Stato il Btp ha sofferto l’incertezza delle valute e il rendimento è salito al 4,40% dal 4,35% della mattinata , lo spread con il Bund tedesco si è allargato a quota 275 (+7 punti base).
PIAZZA AFFARI FRENA GIA’ PRIMA DELLE CATTIVE NOTIZIE
Anche Piazza Affari, al pari di Madrid, ha frenato la sua marcia nel pomeriggio, “annusando” l’arrivo di cattive notizie.
La Borsa di Milano ha così chiuso in parità dopo avere visto nell’ultima ora di contrattazione i guadagni azzerati.
Londra ha guadagnato lo 0,9%, Parigi +0,5%, Francoforte +1,1%.
In Europa il rialzo è stato guidato dai titoli delle materie prime (Stoxx del settore +2,5%) e dall’automotive (+1,5%).
TOKYO FRENA, WALL STREET AD UN PASSO DAL RECORD
Segna il passo Tokyo -0,7% ad un’ora dalla chiusura. Oggi comincia il meeting mensile della Bank of Japan da cui, però, il mercato non attende nuove iniezioni di stimoli monetari.
Arrivano intanto nuovi segnali di frenata dalla Cina: a giugno c’è stato un inatteso calo dell’export. Hong Kong +0,08% in equilibrio.
Torna l’euforia tra i recinti di Wall Street. L’indice S&P +0,72%, dopo la quarta seduta consecutiva al rialzo, dista solo l’1% dai massimi assoluti. Il Dow Jones sale dello 0,50%, Nasdaq +0,56%.
A condizionare la seduta di oggi sarà la pubblicazione delle minute della riunione del Fonc del 18-19 giugno scorso da cui si cercherà di trarre nuovi lumi sulle strategie di uscita graduale dagli acquisti di titoli sul mercato prvisti dal Quantitative Easing.
La Borsa di Milano ha chiuso in parità dopo avere visto nell’ultima ora di contrattazione i guadagni azzerati.
RCS: LA PAROLA AL MERCATO
Sempre sotto i riflettori Rcs Media Group, ieri a + 3% a 1,34 euro, alla vigilia dell’asta dell’inoptato che avrà luogo stamane. L’aumento di capitale, si sa, si è chiuso venerdì con adesioni pari all’85% del totale delle azioni ordinarie e quindi si passa ora all’offerta del restante 15%. Le azioni del gruppo editoriale hanno toccato un massimo a quota 1,423 euro, portandosi ben al di sopra del prezzo di sottoscrizione dell’aumento di capitale di 1,235 euro.
Intanto, l’Antitrust ha aperto un dossier “solo a titolo informativo”e si è mossa anche la Consob che ha chiesto a Diego Della Valle e a Fiat chiarimenti in merito alle recenti dichiarazioni su Rcs. In particolare, il patron di Tod’s dovrebbe essere sentito nei prossimi giorni dalla Commissione dopo la lettera rivolta al Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, nella quale l’imprenditore ha invocato un passo dei grandi soci del gruppo editoriale. Alla Fiat, invece, la Consob ha chiesto di chiarire per quale motivo la partecipazione in Rcs sia considerata strategica.
LVMH FA BRILLARE IL LUSSO, FRANA MEDIASET
Partiti di gran carriera ieri nella mattina sull’onda dell’acquisizione di Loro Piana, i titoli del lusso hanno terminato la seduta con guadagni più contenuti: Tod’s invariata, Cucinelli+1,6%. Ottimo rialzo di Yoox +5,1% (ha segnato il nuovo massimo storico), Ferragamo è salita dello 0,8%.
Gli analisti di Kepler Cheuvreux hanno notato che, ai multipli con cui Lvmh ha acquistato l’80% di Loro Piana, Ferragamo arriverebbe ad una valutazione di 29-31 euro e Tod’s a 130-170 euro (i titoli hanno chiuso rispettivamente in rialzo dello 0,84% a 25,08 euro e invariato a quota 115 euro).
In forte ribasso Mediaset -3,56% che ha risentito della notizia della fissazione per il prossimo 30 luglio dell’udienza in Cassazione sul processo che vede impitto l’ex premier sui diritti tv.
A Milano ha pesato nel pomeriggio la discesa delle banche, bersaglio naturale nei momenti di tensione del debito sovrano: Unicredit-0,6%, Mediobanca-1,3%, Banco Popolare-2,2%, Pop.Milano-2,7%.
Monte Paschi ha limitato le perdite a -0,5%, Intesa è finita positiva a +0,7%.
Il listino milanese è stato appesantito anche dalla discesa di Enel -0,1% e di Eni -0,4%.
Gli altri due titoli legati al petrolio, Saipem e Tenaris, sono saliti dello 0,7% e dell’1,2%.
Consistente il rialzo di Telecom Italia +3,4%.
I titoli industriali si sono mossi in ordine sparso: sono salite Fiat +0,9% e Fiat Industrial +1,2%.
L’assemblea straordinaria di Fiat Industrial ha approvato con il 97,83% dei voti favorevoli il progetto di fusione con Cnh. Marchionne ha assicurato di non avere intenzione di lasciare l’Italia, dove ha 14 stabilimenti, 10 centri di ricerca e sviluppo e occupa 19 mila persone.
Pirelli -2,5%.