La Sanità diventa digitale. Nel 2018 la spesa sanitaria sul digitale è salita del 7% arrivando a 1,39 miliardi di euro dopo il +2% segnato nel 2017.
Lo rivela una ricerca dell’Osservatorio Innovazione Digitale in Sanità della School of Management del Politecnico di Milano, presentata questa mattina a Milano nell’ambito del convegno “Connected Care: il cittadino al centro dell’esperienza digitale”.
Nel dettaglio, le strutture sanitarie lo scorso anno hanno investito sul digitale 970 milioni di euro, una cifra tre volte più alta rispetto a quella stanziata delle Regioni (330 milioni, +3%). 75,5 milioni sono stati spesi dai medici di Medicina Generale (1,606 per medico). Fanalino di coda, paradossalmente, il ministero della Salute che nel 2018 ha investito sul digitale 16,7 milioni di euro.
Come sono stati spesi questi soldi? Il budget più elevato è stato destinato ai sistemi dipartimentali (supporti informatici per la diagnostica per immagini e per le analisi di laboratorio) e alla cartella clinica elettronica, sui quali sono stati investiti rispettivamente 97 e 50 milioni di euro, mentre pian piano la medicina comincia a scoprire anche l’Intelligenza Artificiale, per la quale sono stati stanziati 7 milioni di euro. In particolare, le strutture sanitarie hanno adottato applicazioni di AI, anche se nella maggior parte dei casi si tratta di prime sperimentazioni, soprattutto basate sull’elaborazione delle immagini per effettuare attività di supporto alla decisione diagnostica (presenti nel 40% delle aziende del campione) e del testo libero (24%).
Non è però solo il mondo della medicina ad aprirsi al digitale, ma sono anche i normali cittadini che utilizzano gli strumenti digitali per prendersi cura della loro salute. Oltre quattro cittadini su dieci (41%) usano App di coaching o dispositivi che si indossano per tenere sotto controllo la propria salute e migliorare il proprio stile di vita. Lo smart watch, in particolare, è lo strumento che ha registrato l’incremento più significativo (dall’8% a circa un cittadino su tre).
“La crescita della spesa per l’innovazione digitale in Sanità è un segnale confortante che conferma il ruolo strategico del digitale per innovare i processi del sistema sanitario – afferma Mariano Corso, responsabile scientifico dell’Osservatorio Innovazione Digitale in Sanità -. Il digitale sta modificando tutte le fasi della presa in carico del paziente, dalla prevenzione alla cura, fino al post-ricovero, attraverso strumenti come la Cartella Clinica Elettronica, la Telemedicina, l’Intelligenza Artificiale e le Terapie Digitali. Ma per sfruttarne appieno le opportunità bisogna ripensare l’organizzazione e la governance del sistema, sviluppare le competenze del personale e rivedere la relazione fra operatori e pazienti in modo da mettere il cittadino al centro dei processi di prevenzione e cura e consentire un migliore e più rapido accesso alle informazioni e ai servizi sanitari”.