La Roma gode, la Lazio sprofonda. Nessuna sorpresa dal derby della Capitale, conquistato, a differenza di quanto accaduto in altre occasioni, dalla squadra più forte. Troppo superiori i giallorossi di Spalletti rispetto ai biancocelesti di Pioli, a cui la sconfitta è costata carissima: Lotito ha deciso di esonerarlo e affidare la guida tecnica a Simone Inzaghi, fino a ieri al comando della Primavera. Decisione che sorprende fino a un certo punto: da tempo Pioli viveva in bilico e un derby perso così male non ha potuto che dargli il colpo di grazia.
“Non posso che prendermi le responsabilità per una stagione così negativa – aveva commentato il diretto interessato poco prima dell’esonero. – Certe decisioni non spettano a me, ad ogni modo penso che quando le cose non vanno non c’è un solo responsabile”. Evidentemente però la società, contestatissima dai propri tifosi (circa 400 si sono recati a Formello provocando scontri con le forze dell’ordine, 15 i fermi), l’ha vista diversamente e ha optato per un ribaltone, nel tentativo di chiudere con dignità una stagione ormai fallimentare.
Partita squilibrata sembrava e partita squilibrata è stata. La Roma si giocava una bella fetta di Champions League, la Lazio “solamente” la faccia: il confronto sembrava impari e tale s’è dimostrato sul prato di un Olimpico semivuoto, per una volta non all’altezza dello spettacolo. Grande festa in casa giallorossa, tanto che ormai, più che guardare al terzo posto (i punti di vantaggio sulla Fiorentina sono 7, quelli sull’Inter 8) si pensa addirittura al secondo: il Napoli dista 4 punti, neanche troppi considerando che, il prossimo 25 aprile, ci sarà lo scontro diretto nella Capitale.
“Abbiamo le potenzialità per provarci – ha confermato Spalletti. – Penso che più di così non potessimo fare, stiamo facendo un grande lavoro sia dal punto di vista tecnico che mentale. Vincere un derby non è mai facile, abbiamo dimostrato di essere molto più squadra della Lazio”. Il 4-1 di ieri è il fiore all’occhiello di una cavalcata spettacolare (9 vittorie e 1 pareggio nelle ultime 10 partite), tanto che in molti si chiedono dove sarebbe la Roma se avesse esonerato Garcia un paio di settimane prima.
Effetti di un derby bellissimo, giocato a viso aperto sin dalle prime battute. La Roma l’ha sbloccato dopo appena un quarto d’ora con El Shaarawy, bravo a sfruttare il buco della “premiata coppia” Hoedt-Bisevac e a freddare Marchetti con colpo di testa preciso e angolato. Giallorossi padroni del campo fino a metà ripresa, tanto che il raddoppio di Dzeko (entrato pochi minuti prima) è stato solo una logica conseguenza (64’).
Punta nell’orgoglio e nel morale la Lazio ha avuto un sussulto: prima la doppia traversa Hoedt-Parolo, poi il gol dello stesso centrocampista su assist di Klose (75’). Sembrava il preludio a un finale thrilling, invece la Roma ha rimesso le cose a posto. All’83’ Florenzi ha pescato il jolly con un gran destro al volo da fuori area, 4’ dopo Perotti ha messo il punto esclamativo con una splendida conclusione a giro. La Roma giallorossa festeggia, quella biancoceleste piange: lo scenario della vigilia, per una volta, si è trasformato in realtà.