L’Atalanta crolla, Roma e Juventus tornano in orbita Champions. Il risultato di Bergamo, unito a quello di Bologna fa sì che giallorossi e bianconeri si portino a soli 5 punti dal Napoli quarto, seppur con una partita in più. Non male considerate le premesse e il discorso vale soprattutto per Mourinho, bravissimo a incartare Gasperini nel faccia a faccia di ieri: Allegri invece ne ha semplicemente approfittato, ritrovando la squadra cinica e concreta nella nebbia del Dall’Ara.
Partita bruttina, a tratti addirittura soporifera, indubbiamente condizionata dalle condizioni climatiche, ma anche da quanto accaduto al 6’ quando Morata, dopo una bella combinazione con Bernardeschi, ha infilato Skorupski per lo 0-1 bianconero. Signora in vantaggio come a Venezia, ma questa volta senza le amnesie difensive del Penzo, anche perché il Bologna, nonostante i propositi bellicosi di Mihajlovic, non ha creato quasi nulla di concreto, eccezion fatta per un tiro di Dominguez ben parato da Szczesny.
Al 69’ poi ecco la svolta definitiva, ovvero il gran destro di Cuadrado che, complice una deviazione di Hickey, ha superato nuovamente Skorupski, per il definitivo raddoppio degli Allegri’s. Lì la partita è sostanzialmente finita, anche perché la nebbia è diventata molto fitta, impedendo di fatto la visione al pubblico e, forse, perfino ai giocatori, inducendo tutti ad aspettare solo il fischio finale dell’arbitro. Non è stata una Juve trascendentale, come mai del resto in stagione, però porta a casa 3 punti d’oro e alcune buone notizie, come il secondo gol consecutivo di Morata e il quinto clean sheet nelle ultime 7 partite.
“I ragazzi han fatto bene sia la fase difensiva e offensiva, tutti hanno collaborato – il commento soddisfatto del tecnico bianconero -. Credo sia una vittoria meritata, ma non dobbiamo abbassare la guardia, anzi dobbiamo prepararci al meglio perché nei prossimi due mesi abbiamo tante sfide importanti da affrontare. Il mercato? Questa rosa è ottima, bisogna lavorare su questi calciatori che possono solo migliorare in autostima e convinzione”. L’altra vittoria pesantissima di questo sabato, come detto in precedenza, è quella della Roma di Mourinho, capace di espugnare Bergamo con un poker che rimescola completamente le carte, sia in zona scudetto che Champions. Un 4-1 del tutto a sorpresa quello dei giallorossi, perché in pochi credevano che potessero battere l’Atalanta in casa sua, ma nessuno con queste dimensioni. Invece la Roma è riuscita a fare la partita che voleva, offrendo probabilmente la miglior prestazione della stagione, sia a livello collettivo che individuale.
Tutti sugli scudi insomma, con una menzione particolare per Abraham, Veretout e Zaniolo, il primo autore di una doppietta, il secondo di due assist e mezzo, il terzo del primo gol del suo campionato. “Ho visto la più bella Roma della stagione, forte sotto tutti i punti di vista – ha esultato Mourinho -. Abbiamo giocato consapevoli del pericolo e con grande sacrificio da parte di tutti. Questo è un gruppo che pensava di non saper soffrire, stavolta invece lo ha fatto, mostrando di essere cresciuta anche sotto questo punto di vista. Erano 19 mesi che non vincevamo contro una big, ora possiamo guardare avanti”.
L’Atalanta invece esce ridimensionata dal confronto, tanto che ora, oltre a rischiare il sorpasso del Napoli, deve guardarsi le spalle dalle numerose squadre che le stanno dietro, anche se Gasperini se la prende soprattutto con arbitro e Var, rei di aver annullato il gol del possibile 2-2. “Mi aspetto una spiegazione, Palomino non l’ha toccata, quella era un’autorete di Cristante e quindi non c’era nessun fuorigioco – ha tuonato il tecnico nerazzurro -. Ci facciano vedere che prende la palla lui, altrimenti questa situazione non si può interpretare diversamente, ne va della credibilità del calcio: gli arbitri vengano a parlare dopo le partite, ci mettano la faccia”. Gara scoppiettante sin dall’inizio, con la Roma in vantaggio addirittura al 1’ con Abraham, bravo nello sfondare la difesa bergamasca, fortunato nel trovare la deviazione decisiva di Hateboer.
Lì il match si è messo esattamente come voleva Mourinho, con l’Atalanta costretta ad alzare ulteriormente il baricentro e i giallorossi a sfruttare i numerosi spazi per le ripartenze. Su uno di questi ecco il 2-0 firmato Zaniolo, bravissimo a finalizzare un assist di Veretout e a realizzare la prima rete del suo campionato (27’). A fine primo tempo però ecco l’episodio che sembrava poter riaprire la partita: destro di Muriel, deviazione di Cristante e autorete del mediano romanista (45’). Nella ripresa la Dea ha cercato di chiudere l’avversario nella propria area, riuscendoci però solo in parte, peraltro senza pungere particolarmente e così la Roma, dopo lo spavento del 69’ (gol annullato di cui sopra), ha colpito ancora con Smalling, questa volta su punizione di Veretout (72’). Il francese, uno dei migliori in campo, ha poi servito la palla del poker ad Abraham (82’), per il definitivo 1-4 con cui Mourinho ha riaperto, in un colpo solo, la corsa Champions.