La Juve vince per la quinta volta consecutiva lo scudetto ed è campione d’Italia. La matematica certezza arriva dall’Olimpico dove, a due minuti dalla fine, la Roma batte il Napoli con un gol di Nainggolan dopo l’ingresso di Totti. La squadra di Sarri, rinforzata dal rientro di Higuain, ha giocato meglio e dominato la partita contro la Roma per larghi tratti ma non è mai riuscita segnare e si è fatta infilare in extremis. E, a questo punto, il distacco del Napoli dalla Juve, salito a 8 punti, è ormai incolmabile.
Immediata la festa della tifoseria della Juve che ha compiuto un’impresa leggendaria vincendo per la quinta volta di fila il tricolore, com’era successo solo negli anni Trenta del secolo scorso. Impresa ancora più memorabile, se si considera che quest’anno la Juve era partita malissimo e dopo i primi mesi aveva un distacco abissale dalla capolista Inter e si trovava al quattordicesimo posto in classifica con la prospettiva ravvicinata di liquidare prima del tempo l’allenatore Max Allegri.
Da allora la rincorsa della Juve è stata impressionante: 24 vittorie di fila su 25 incontri e primato assicurato. Capitan Buffon è stato l’emblema della voglia della Juve di non mollare mai e di vincere sempre. Ma un plauso particolare, oltre alla difesa bianconera, che ancora una volta si è rivelata la migliore del campionato, meritano tre giovani di grandissima classe – Pogba, Morata e Dybala – che hanno fatto la differenza e hanno contribuito in modo determinante alla conquista del nuovo scudetto.