Un punto a testa, senza infamia e senza lode. Sampdoria-Roma finisce 0-0, risultato che, almeno in parte, tradisce le attese della vigilia. Il match tra la seconda e la terza in classifica infatti si rivela tutt’altro che spettacolare confermando il tatticismo esasperato della nostra Serie A, proprio nel giorno in cui il mondo intero si è fermato ad ammirare il Clasico di Spagna tra Real Madrid e Barcellona. Ad ogni modo il pareggio di Marassi può soddisfare entrambe le squadre: la Roma, che oltre ad archiviare la sconfitta di Champions supera indenne una trasferta difficile e la Samp, confermatasi squadra ben allenata e pronta a lottare per le zone nobili del campionato. Il bilancio però è provvisorio, almeno fino a questa sera. In caso di successi di Juventus e Milan infatti la classifica subirà un primo scossone, con i bianconeri nuovamente a + 3 e i rossoneri al terzo posto.
“Ci abbiamo provato ma non siamo stati molto lucidi sottoporta – l’analisi di Garcia. – Su un campo come questo è difficile velocizzare il gioco ma i ragazzi hanno dato tutto dunque sono contento”. Effettivamente il limite della Roma è stato proprio il ritmo, molto più basso rispetto agli standard degli ultimi tempi. Merito anzitutto della Sampdoria, schierata da Mihajlovic col chiaro intento di bloccare il gioco giallorosso. Il serbo ha impedito a Totti e De Rossi di accendere la consueta lampadina e non a caso i (pochi) pericoli sono arrivati solo dagli esterni.
Due le occasioni clamorose, una per tempo: la prima al 30’ con Gervinho (palo), la seconda all’82’ con Florenzi (colpo di testa parato da Romero). Per il resto tanto possesso palla ma pochi tiri, con una Samp pericolosa soprattutto sui calci piazzati. Mihajlovic, vero specialista da giocatore, non ha perso il tocco e dai suoi schemi (oltre che dal sinistro di Gabbiadini) nascono situazioni sempre interessanti. Okaka e Gastaldello avrebbero potuto approfittarne ma il pareggio, alla luce di ciò che si è visto in campo, è il risultato più giusto.
Oggi pomeriggio insomma la Juventus avrà l’occasione di allungare. Contro il Palermo (ore 15) i bianconeri vogliono un successo per tornare a + 3 sulla Roma, ma anche per dimenticare la delusione di Atene. Una sconfitta che ha fatto molto male all’ambiente tanto da scatenare la reazione di Massimiliano Allegri.
“La squadra è stata criticata in modo feroce e ingiusto – ha tuonato il tecnico livornese. – In Grecia abbiamo sbagliato solo il primo tempo, questo non può cancellare quanto di buono stiamo facendo. Siamo primi in campionato e anche in Champions possiamo ancora passare il girone”. La Juve è carica in vista di una settimana importante che la vedrà affrontare Palermo, Genoa ed Empoli: sulla carta 9 punti più che possibili, a patto di ritrovare un po’ di precisione sotto rete. “Creiamo tante palle gol, dobbiamo migliorare in fase realizzativi – ha ammesso Allegri. – E poi mi girano le scatole per i 4 gol presi nelle ultime 3 partite…”.
L’obiettivo è ritrovare vittoria e solidità, già a partire da oggi. Contro i siciliani dovremmo rivedere la stessa squadra di Atene compreso Pirlo, criticatissimo dopo le ultime brutte prestazioni. Al suo fianco ci saranno Vidal e Pogba, con Lichtsteiner e Asamoah sugli esterni (Evra ai box per fastidi muscolari) e Marchisio nuovamente in panchina. In attacco ballottaggio Morata-Llorente per affiancare Tevez ma lo spagnolo più giovane sembra favorito.