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La Roma imbriglia l’Inter. Juve e Lazio sorridono (fino a stasera)

Pareggio che scontenta entrambe tra Inter e Roma a San Siro – La Juve può tentare il sorpasso in vetta ma stasera rischia contro una Lazio in forma smagliante e reduce da sei vittorie consecutive.

La Roma imbriglia l’Inter. Juve e Lazio sorridono (fino a stasera)

Un pareggio che fa felici soprattutto Juve e Lazio. Lo 0-0 tra Inter e Roma sorride a Sarri, nuovamente in corsa per il primo posto, a Inzaghi, chiamato a staccare i cugini e ad avvicinare i nerazzurri, mentre lascia Conte e Fonseca con un pizzico d’amaro in bocca, almeno fino a stasera. Partiamo subito col dire che il risultato di San Siro è fondamentalmente giusto, quantomeno a livello di gioco: se invece prendiamo in esame solo le occasioni da gol, ecco che allora diventa stretto per l’Inter, fermata due volte da un ottimo Mirante e altrettante dai suoi stessi errori. Entrambe le contendenti comunque hanno pagato infortuni e stanchezza, che hanno negato a Conte l’indispensabile brillantezza atletica e a Fonseca gli elementi per fare il suo calcio. E così è venuta fuori una partita a tratti divertente e a tratti molto tattica, nella quale la bravura delle difese ha avuto la meglio sugli attacchi.

Va anche detto che se Lukaku avesse trasformato in gol l’obbrobrio di Veretout (7’), probabilmente, avremmo commentato un film molto diverso, ma Mirante, schierato al posto dell’infortunato Pau Lopez, ha fatto capire subito di voler lasciare un segno tangibile della sua presenza. Il portiere avrebbe potuto rovinare tutto al 43’ quando un suo rinvio sbagliato ha messo Brozovic nelle condizioni di segnare ma il croato, uno dei più stanchi, ha sprecato malamente. Mirante è così tornato protagonista al 48’ con la parata più bella della serata, questa volta su Vecino, smarcato alla grande da Borja Valero e fermato da un super intervento. Il conto delle occasioni nerazzurre è poi terminato con Lautaro Martinez, anticipato sul più bello da uno splendido salvataggio di Mancini al tramonto del match. 

Mirante è stato il migliore in campo, abbiamo avuto tante occasioni senza rischiare nulla contro un’ottima squadra – l’analisi di Conte. – Quando crei così tanto devi fare gol, dovevamo essere più cattivi sotto rete ma non ho niente da rimproverare ai miei ragazzi, hanno dato tutto”. E la Roma? Un bel giro palla all’inizio, qualche buona iniziativa individuale ma poca, pochissima concretezza, come dimostra l’unico tiro degno di nota di Zaniolo, peraltro stoppato senza troppi patemi da Handanovic. L’assenza di Dzeko dall’undici titolare ha pesato tantissimo sul gioco giallorosso, tanto che Fonseca, evidentemente scontento della fase offensiva dei suoi, lo ha inserito nella mezz’ora finale nonostante una condizione inadatta a certi ritmi, come poi si è visto.

“Negli ultimi metri abbiamo sbagliato le decisioni finali ma abbiamo fatto una buona partita – il commento del tecnico portoghese. – Le loro occasioni sono nate da errori nostri nella fase di costruzione ma ci abbiamo sempre provato con coraggio, proprio come voglio io. Adesso non conta la posizione in classifica ma il Wolfsberger, quella sarà una gara importante”. Lo 0-0 di San Siro, come detto in apertura, rende ancor più delicata la partita di Roma, dove Lazio e Juventus si sfideranno (ore 20.45) alla ricerca di punti pesanti, anzi pesantissimi, per le rispettive classifiche. Partita delicatissima quella dell’Olimpico, tra due squadre che vivono momenti di forma diversi e dunque ancor più equilibrata e priva di pronostico.

I bianconeri di Sarri infatti sono reduci da prestazioni sotto tono mentre i biancocelesti di Inzaghi da ben sei vittorie consecutive, condite da gol e spettacolo. Insomma, il divario tecnico sembrerebbe essere colmato dallo stato psicofisico, per un match ad altissimo tasso di incertezza. “Loro sono feroci e pericolosi – ha ammonito Sarri in conferenza stampa. – Mi aspetto un impatto violento, dovremo cercare di tenerli lontano dalla nostra area. Sarà sicuramente una partita importante ma non decisiva, ad ogni modo sono fiducioso e aspetto le risposte del campo”. Per il tecnico bianconero non è stata una settimana facile, un po’ per il fastidioso sorpasso dell’Inter e un po’ per gli ennesimi infortuni, che lo priveranno, oltre che dei soliti Chiellini e Douglas Costa, di Khedira (3 mesi di stop) e Ramsey.

Il 4-3-1-2 sarà dunque obbligato con Szczesny in porta, Cuadrado, Bonucci, De Ligt e Alex Sandro in difesa, Bentancur, Pjanic e Matuidi a centrocampo, Bernardeschi sulla trequarti, Dybala e Ronaldo in attacco. Di fronte ci sarà una Lazio carichissima e decisa a battere la Signora di fronte ai 60 mila dell’Olimpico, cornice che non si vedeva da tempo e che rende l’idea di quanto sia sentita questa gara. “E’ la sfida tra la squadra più forte e quella più in forma – ha confermato Inzaghi. – Dovremo essere concentrati e fare una prestazione importante, quest’anno abbiamo già sfatato il tabù San Siro e chissà che non riusciamo a battere anche la Juve in casa nostra…”. Il tecnico biancoceleste ci crede ed è pronto a sfidare la Signora con il solito 3-5-2 offensivo: Strakosha tra i pali, Luiz Felipe, Acerbi e Radu nel reparto arretrato, Lazzari, Milinkovic-Savic, Lucas Leiva, Luis Alberto e Lulic in mediana, Immobile e Correa in attacco. 

A completare il super sabato di campionato saranno poi Atalanta-Verona (ore 15) e Udinese-Napoli (18), con gli azzurri chiamati a riscattarsi dopo la sconfitta col Bologna e l’ennesima settimana vissuta tra tensioni e veleni. Il ritiro decretato da Ancelotti ha ulteriormente spaccato il gruppo, ora diviso tra rivoltosi e concilianti. Situazione complicatissima per il tecnico, il cui futuro azzurro è ormai compromesso: il presente resta però tutto da vivere, anche perché martedì potrebbe arrivare il tanto agognato pass per gli ottavi di Champions. Prima però c’è la trasferta di Udine e il Napoli, a secco di vittorie dal 19 ottobre (2-0 sul Verona, da allora 4 pareggi e 2 sconfitte), sa di non poterla sbagliare per nessun motivo.

Ancelotti, privo di Milik, Allan e Ghoulam, lascerà fuori i “traditori” Mertens e Callejon affidandosi a un 4-4-2 con Meret in porta, Di Lorenzo, Manolas, Koulibaly e Mario Rui in difesa, Elmas, Zielinski, Fabian Ruiz e Insigne a centrocampo, Llorente e Lozano in attacco. Gotti, rinfrancato dal 4-0 sul Bologna in Coppa Italia, replicherà con un 3-5-2 che vedrà Musso tra i pali, Becao, Troost-Ekong e De Maio nel reparto arretrato, Opoku, Mandragora, Walace, De Paul e Stryger Larsen in mediana a supporto della coppia offensiva composta da Okaka e Nestorowski.  

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