E adesso tocca al Milan. Il turno infrasettimanale ha sin qui visto vincere tutte le contendenti alla zona Champions, il che aggiunge ulteriore pressione sui rossoneri, costretti a fare lo stesso sul campo dell’Empoli per non rischiare di perdere il cosiddetto treno. Tre punti obbligatori dunque per Gattuso, che dovrà però conquistarseli senza il suo uomo migliore.
Gonzalo Higuain infatti non è stato convocato: colpa di un risentimento al flessore, che ha indotto un turno di riposo precauzionale. Il Pipita dovrebbe recuperare per il Sassuolo, intanto però il Milan dovrà rinunciarci proprio nella serata in cui il margine d’errore è ridottissimo, per non dire azzerato. I pareggi con Cagliari e, soprattutto, Atalanta hanno appesantito l’aria attorno a Gattuso e solo una vittoria la riporterebbe a livelli respirabili.
“Ne abbiamo bisogno come il pane – ha confermato il diretto interessato in conferenza stampa – Purtroppo stiamo lasciando tanti punti per strada, ci manca la convinzione. Sono convinto che ci venga il braccino per la paura di non portare a casa il risultato, dobbiamo lavorare su questo e trovare continuità. Meglio essere meno belli ma concreti”.
Il diktat è vincere, senza se e senza ma, e Gattuso ci proverà affidandosi a un 4-3-3 con Donnarumma in porta, Abate, Musacchio, Romagnoli e Laxalt in difesa, Kessie, Biglia e Bonaventura a centrocampo, Suso, Cutrone e Calhanoglu in attacco. Andreazzoli risponderà con un 4-3-1-2 con Terracciano tra i pali, Di Lorenzo, Maietta, Silvestre e Veseli nel reparto arretrato, Bennacer, Capezzi e Krunic in mediana, Traoré sulla trequarti alle spalle della coppia offensiva La Gumina-Caputo.
Il match del Castellani avrà molti spettatori interessati, sia in chiave salvezza che per quanto concerne la corsa alle coppe. In questo turno, infatti, hanno vinto tutti: l’Inter martedì, Lazio e Roma ieri. Proprio i giallorossi erano finiti nel mirino della critica per gli ultimi risultati e il successo dei cugini a Udine (2-1, gol di Acerbi, Correa e Nuytinck), ottenuto nell’anticipo delle 19, non aveva fatto altro che alzare la pressione.
In soccorso di Di Francesco però è arrivato il Frosinone, in versione decisamente meno battagliera rispetto a quella di domenica contro la Juve, che ha regalato una serata di festa a tutto il mondo giallorosso. Nel 4-0 dell’Olimpico c’è stata gloria un po’ per tutti, da Under (gran tiro dalla distanza al 2’) a Pastore (29’, altro colpo di tacco sullo stile di quello già fatto all’Atalanta), passando per El Shaarawy (35’, tap-in a porta vuota) e Kolarov (87’, sinistro di potenza).
Poker sufficiente per chiudere la crisi? Verrebbe da dire di no. Non ce ne voglia il Frosinone ma questa Roma, per tornare a sorridere davvero, ha bisogno di una conferma in un test molto più probante e il derby di sabato, in questo senso, capita proprio ad hoc.
“Vorrei che i ragazzi lo affrontassero come la partita della vita – ha confermato Di Francesco – Dovremo avere il fuoco dentro e ragionare come se stessimo per iniziare un nuovo campionato. Questi tre punti erano fondamentali, ora però ci serve continuità”. Sabato vedremo se la cura sarà stata davvero efficace.