“Per lo scudetto ci siamo anche noi”. Le milanesi hanno scelto il giorno del raduno per urlare al mondo le proprie ambizioni, un ruggito vero e proprio in direzione Torino. E se in casa Inter, come di consueto, è stato Roberto Mancini a farsi carico della situazione, il Milan ha scelto di riunire tutti gli stati generali, Silvio Berlusconi in primis. “L’obiettivo è quello di competere con la Juventus per lo scudetto – le parole del presidente rossonero. – Abbiamo scelto Mihajlovic per questo, lo riteniamo il più adatto per guidarci”. E il tecnico serbo non si è certo tirato indietro di fronte a tanti proclami. “I nostri colori saranno il rosso come il fuoco e il nero come la paura che incuteremo negli avversari – ha spiegato Sinisa citando Herbert Kilpin, uno dei fondatori del club nel lontano 1899. – Non sono un ruffiano, non ho una storia milanista alle spalle da offrire né un senso di appartenenza, però spiegherò ai giocatori che quando affrontavo il Milan provavo paura e rispetto. Il nome è importante, non basta per vincere ma va protetto e difeso. Qui si pensa in grande, in Italia non c’è nessuno che abbia un progetto più ambizioso di questo. E la società sul mercato si sta muovendo benissimo”. Gli ultimi giorni hanno portato in dote tre acquisti di peso (Bacca, Bertolacci e Luiz Adriano) ma l’opera è tutt’altro che conclusa. Al di là di difensori (Mexes rinnoverà e Romagnoli continua a piacere tanto) e centrocampisti (per Josè Mauri siamo ai dettagli), il popolo rossonero ha un solo grande sogno: Zlatan Ibrahimovic. “Se viene ce lo prendiamo – ha confermato Berlusconi. – Resta un giocatore immenso, arrivasse saremmo tutti felici, io per primo”. La sensazione, ora più che mai, è che il matrimonio-bis possa andare in porto, dovrà essere lo svedese però a liberarsi dal Paris Saint Germain, club con il quale il Milan ha ottimi rapporti.
Primo giorno di lavoro anche per l’Inter, riunitasi in quel di Appiano Gentile sotto lo sguardo vigile di Roberto Mancini. “Vogliamo il massimo, una squadra come questa deve puntare allo scudetto – il pensiero del tecnico di Jesi. – Molto dipenderà dalla nostra mentalità, credo però che il gap con la Juventus non sia poi così enorme”. Non si è nascosto il Mancio, d’altronde la società si sta muovendo moltissimo sul mercato proprio per accontentarlo. “Il presidente Thohir ha fatto molti sforzi e ne farà ancora, vuole che la squadra torni protagonista – ha confermato. – Finora abbiamo raggiunto quasi tutti gli obiettivi di mercato, la strada è quella giusta. Kondogbia? Dopo i mostri sacri che ci sono in giro viene lui, può diventare uno dei centrocampisti più forti del mondo. Per lui abbiamo fatto un grande sacrificio ma ne valeva la pena”. Ad ogni modo il mercato nerazzurro è tutt’altro che finito. In attesa di un centrocampista centrale (in lizza Mario Suarez e Felipe Melo) l’attenzione di Corso Vittorio Emanuele è focalizzata su Salah, finito al centro di un vero e proprio caso con la Fiorentina. “Il calciatore ha rifiutato la nostra proposta contrattuale manifestando addirittura la volontà di non presentarsi in ritiro – si legge sul sito dei viola. – Abbiamo dato mandato ai nostri legali di tutelare la società”. Comunicato durissimo che ha suscitato la replica di Ramy Abbas, rappresentante capo dell’egiziano: “Salah è del Chelsea, abbiamo solo esercitato un diritto presente nel contratto, il documento firmato a gennaio era chiaro, anzi cristallino. Dispiace che un club come la Fiorentina effettui simili, patetici tentativi per rinnegare i propri obblighi. A Mohamed piacerebbe giocare per una squadra con differenti valori morali e professionali”. Gli strascichi, insomma, proseguiranno in tribunale, intanto l’Inter aspetta alla finestra, pronta a trattare il prestito dal Chelsea al primo segnale. L’egiziano escluderebbe Jovetic (sono entrambi extracomunitari e l’Inter ha già acquistato Miranda) ma non Perisic, per il quale i discorsi sono in stato piuttosto avanzato. “Il club nerazzurro sarebbe una meta gradita – ha confermato il suo procuratore. – Ora dipenderà dal Wolfsburg, noi siamo in attesa…”.
Tutto questo rumore non sembra spaventare la Juventus, impegnata in un mercato più sostanzioso del previsto. La copertina spetta ancora a Paul Pogba, sempre al centro dei desideri del Barcellona ma anche di un contenzioso tra l’attuale presidente Bartomeu e il candidato Laporta. “Braida e Soler hanno fatto una figuraccia, il loro incontro con la Juve è stato un fallimento – ha ringhiato il possibile futuro capo del club. – Bisognava condurre la trattativa in un altro modo, la chiave per arrivare al francese è Mino Raiola”. In attesa di possibili sviluppi (le elezioni si terranno il 18 luglio) resta il rifiuto della Juve all’offerta di 80 milioni, almeno a sentire le voci ufficiali. Marotta attende novità anche su Vidal e Llorente (piacciono entrambi al Real Madrid) mentre Bonucci sembra orientato a rinnovare il contratto (3 milioni a stagione l’offerta), uscendo così dal mercato. Infine due ufficialità sui portieri, in uscita e in entrata: per uno Storari che se ne va al Cagliari (contratto biennale) c’è un Neto che arriva (quadriennale).