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La riforma fiscale di Trump dà sprint alle Borse: Fca e Buzzi brillano a Milano

Chiusura positiva per i listini europei, che cavalcano il toro innescato dalla riforma fiscale americana: Milano, +1,16% (22.362 punti); Francoforte +1,53%; Parigi +1,36%, Madrid, +1,23. Leggermente più arretrata Londra, +0,53%, mentre non è stato raggiunto oggi alcun accordo tra Unione europea e Gran Bretagna sulla Brexit dopo l‘incontro tra il primo ministro britannico Theresa May e il capo della Commissione Ue Jean-Claude Juncker, che pure sembrano fiduciosi.

Wall Street apre a tutto gas, con i titoli bancari e industriali che festeggiano il calo delle tasse. Il Dow Jones aggiorna i suoi massimi, mentre, a poche ore dall’apertura, il Nasdaq vira in negativo. Non tutti i settori d’altra parte trarranno uguali vantaggi dalla riforma, mentre il testo approvato venerdì al Senato va ancora armonizzato con quello approvato alla Camera. Passaggio che il presidente Donald Trump si ripromette di compiere entro l’anno.

Il dollaro si apprezza. Il cross moneta unica contro biglietto verde scende a 1,185. L’oro cede lo 0,46%, 1274,51 dollari l’oncia, dopo essersi rafforzato venerdì per i crescenti timori di un coinvolgimento diretto di Trump nel Russiagate. Petrolio in calo, Brent -1,38%, 62,85 dollari al barile.

Anche Piazza Affari brinda alla svolta Usa, trainata dai titoli che potranno maggiormente beneficiare del previsto calo delle tasse. La performance migliore è di Buzzi, +4,88%. La società di materiali da costruzioni, nel 2016, ha realizzato ricavi negli States per 1,3 miliardi di dollari (su un totale di 2,66 miliardi) e, secondo Equita, è una delle quotate italiane che trarrà maggiori vantaggi dalla riduzione del corporate tax rate dal 35% al 20%. Gli acquisti premiano anche Fiat +3,26%; Luxottica 4,76%; Tenaris +2,25%. Velocità diverse per i titoli bancari corre Bper, +2,69%, arretra Banco Bpm -0,5%. Debole Azimut -0,19%.

In fondo al listino Prysmian, -4,07%, dopo l’annuncio ufficiale dell’acquisto del 100% di General Cable al prezzo di 30 dollari per azione. L’operazione attribuisce alla concorrente americana una valutazione, inclusiva della posizione finanziaria netta e di altre passività, pari a circa 3 miliardi di dollari. Il perfezionamento dell’operazione, approvata all’unanimità dai cda di entrambe le società, è previsto entro il terzo trimestre del 2018. La preda, così valorizzata, a New York mette a segno un rialzo superiore al 34%.

Perdite frazionali per Ferrari -0,84%; Leonardo -0,71%. Fuori dal listino principale esuberanti i titoli del calcio: Juventus +11,71%; Lazio +9,42%; Roma +9,21%. Seduta tranquilla per l’obbligazionario: il rendimento del Btp 10 anni ritocca a 1,73% e lo spread con il Bund sale dello 0,8% a 138.40 punti.

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