Grazie Trump. Warren Buffett, il miliardario più famoso d’America, non è mai stato un simpatizzante di Donald Trump e nelle ultime elezioni si è apertamente schierato per Hillary Clinton, ma paradossalmente dovrà ringraziare proprio il presidente degli Stati Uniti e la sua riforma se la sua Berkshire ha potuto chiudere il bilancio del 2017 con una crescita degli utili dell’87%. Utili che in gran parte dovuti proprio alla riforma fiscale di Trump, che ha fruttato alla finanziaria di Buffett 29 dei 45 miliardi di profitti netti, grazie alla riduzione degli obblighi di accantonamenti differiti per gli investimenti azionari.
Del resto, la controversa riforma fiscale di Trump più che favorire i privati e la classe media premia proprio le società, anche se lo zoccolo duro dei sostenitori di Trump (operai e classe media bianca) è convinto che la riforma gratifichi anche loro inducendo le società a investire in America ed elargendo bonus (la ha fatto anche la Fita Chrysler di Sergio Marchionne) ai dipendenti.
Con tutti quei soldi in cassa, l’oracolo di Omaha ha detto che la sua Berkshire avrebbe bisogno di fare “una o più importanti acquisizioni” ma che in questa fase le buone acquisizioni sono difficili da trovare.